Variante Delta dominante ad agosto in tutta Europa. Spunta la sottovariante "plus" (che sfugge ai vaccini)

Giovedì 24 Giugno 2021 di Francesco Malfetano
Variante Delta dominante ad agosto in tutta Europa. Spunta la sottovariante "plus" (che sfugge ai vaccini)

Sulla base delle prove scientifiche disponibili, «stimiamo che la variante Delta entro la fine di agosto rappresenterà il 90% di tutti i virus SARS-CoV-2 in circolazione nell'Unione europea».

Così ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha rilanciato l'allarme sulle mutazioni  B.1.617.1 e B.1.617.2, in un parere aggiornato sul rischio varianti del Covid. 

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La ex indiana, rinominata appunto Delta, in altre parole fa davvero paura. In primis perché, quello che fino a poco fa era solo un sospetto degli studiosi, giorno per giorno si sta dimostrando vero: è più trasmissibile della altre varianti. Secondo uno studio della Public Health England (Phe) il rischio di trasmissione domestico è del 60% più alto rispetto alla variante Alpha (o inglese) che è al momento largamente prevalente in Italia. A questo punto però, non lo sarà ancora per molto. La Delta infatti si sta diffondendo nella Penisola con un ritmo esponenziale: dall'1% rilevato il 18 maggio scorso dall'Istituto Superiore di Sanità, fino al 3,4% raggiunto a metà giugno e il 9% di pochi giorni dopo.

Non solo. Stando ai dati diffusi due settimane fa dal Phe, la variante sarebbe anche associata ad un rischio di ospedalizzazione fino a 2,6 volte superiore rispetto ad Alpha. E come se non bastasse, in una recente intervista al New York Times, un medico-ricercatore della università cinese di Guangzhou ha affermato che la variante ex indiana porta il 12% dei pazienti ad ammalarsi gravemente entro 3 o 4 giorni dalla comparsa dei sintomi. È cioè più aggressiva dato che con i ceppi fin qui noti, la percentuale era del 2-3% e solo occasionalmente si arrivava fino al 10. Tra i sintomi più frequenti ci sarebbero mal di stomaco, nausea, vomito, mal di testa, raffreddore, febbre, perdita di appetito e dolori articolari.
C'è però da precisare come, almeno dai primi dati messi a disposizione sempre dal servizio sanitario inglese, i vaccini sembrano essere efficaci contro Delta. Sono però necessarie due dosi per avere il 96% di probabilità di contrastare gli effetti gravi del Covid (nel caso di Pfizer) o il 92% nel caso di AstraZeneca.

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La diffusione

Per quanto le stime dell'Ecdc siano piuttosto fosche (appunto «entro la fine di agosto rappresenterà il 90% di tutti i virus SARS-CoV-2 in circolazione nell'Unione europea»), come dimostrano anche le informazioni e gli studi fin qui a disposizione, per ora il fenomeno riguarda principalmente il Regno Unito. Sull'Isola infatti, dove peraltro sono già slittate di un mese le riaperture previste, la variante indiana rappresenta il 96% dei casi di coronavirus e ha portato ad una nuova crescita dei contagi. Secondo le autorità di oltremanica, nella settimana tra il 7 giugno e il 13 giugno sono stati registrati 50.017 nuovi casi, in aumento del 49,3% rispetto ai 7 giorni precedenti.

Un'impennata preoccupante che, come detto, sta iniziando ad affacciarsi anche in Italia dove la pervasività è al momento a circa il 9%. Tuttavia, rispetto al Regno Unito, nella Penisola si sequenziano molti meno casi e questo ovviamente è un problema. Il 9% infatti, è frutto delle sequenze depositate nella banca dati internazionale Gisaid ed elaborati dagli informatici del Ceinge. Tuttavia i dati depositati ieri sera dal Piano di sorveglianza genomica della Regione Campania mostrano un incremento fino al 25% come ha spiegato il presidente del Ceinge-Biotecnologie Avanzate di Napoli, Pietro Forestieri. «Il quadro che emerge solo da questi dati, peraltro parziali, è preoccupante - ha osservato - considerando che dobbiamo aspettarci numeri progressivamente e costantemente più alti, con il deposito di ulteriori virus sequenziati». Non è quindi un caso se le cose iniziano a muoversi in tutta Europa e non solo. Il governo israeliano ad esempio ha scelto di rinviare dal 1 luglio al 1 agosto l'ingresso nel Paese dei turisti vaccinati. Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha invece espresso l’auspicio che chi arriva dal Regno Unito sia messo in quarantena in qualsiasi Paese dell’Ue. «In Germania, se vieni dalla Gran Bretagna, devi metterti in quarantena ma non è così in tutti i Paesi europei. Mentre vorrei che fosse così», ha detto parlando al Bundestag. La cancelliera aveva criticato nei giorni scorsi il Portogallo, dove è consentito l’ingresso dei turisti britannici senza quarantena (in Italia è necessaria dall'inizio di questa settimana).

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La variante Delta Plus

Non finisce però qui. Negli ultimi giorni è infatti iniziata a montare la paura per un'ulteriore mutazione della variante indiana, la cosidetta Delta plus. Si tratta di una costola delle ormai note Delta e Sudafricana, chiamata semplicemente AY.1. Una mutazione che, in base ai primi e parziali dati raccolti in India dall'Istituto di genomica e biologia integrativa (Igib) del Consiglio nazionale delle ricerche indiano, sembra essere in grado di trasmettersi più facilmente e di legarsi in modo più efficace al recettore che si trova sulle cellule dei polmoni. Rilevazioni preoccupanti ma basate su una manciata di casi (22) scovati in sei distretti di tre Stati indiani. Non solo. Secondo i ricercatori dell’Igib la Delta Plus avrebbe caratteristiche che la potrebbero rendere più resistente sia ai vaccini anti Covid, sia alle terapie basate sugli anticorpi. A darle queste proprietà sarebbe la mutazione K417N, presente anche nella variante Beta (la Sudafrianca appunto). Un fattore questo che, come sottolineato dal virologo Francesco Broccolo dell'Università di Milano Bicocca, porta a considerare la necessità di rimodulare i vaccini anti Covid esistenti. «Non possiamo escludere - rileva - che arrivino nuove varianti e che alcune di queste non possano 'bucarè il vaccino dal punto di vista virologico, ossia per quanto riguarda infezione e trasmissione, anche se non ancora dal punto di vista clinico, ossia per quanto riguarda la malattia grave e la morte».

 

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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