Variante Delta e le altre, dalla contagiosità agli anticorpi: tutto quello che sappiamo in 10 domande e risposte

Sabato 19 Giugno 2021 di Giampiero Valenza
Variante Delta e le altre, dalla contagiosità agli anticorpi: tutto quello che sappiamo in 10 domande e risposte

La sua è una lotta verso l’adattamento perché ha un obiettivo: sopravvivere. Ecco perché un virus muta. Sars-Cov-2, quello che causa la Covid-19, è un coronavirus e lo sa fare bene, anche se la sua mutabilità è inferiore rispetto ad altri, come l’Hiv, il virus che causa l’Aids. Ma quali sono le differenze delle sue varianti? E cosa vogliono dire i loro nomi? Ecco le dieci domande e le dieci risposte sulla mutazione del virus.

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Varianti, domande e risposte

 

1. Cosa significa quando un virus muta?

Le mutazioni di un virus sono i suoi tentativi di sopravvivenza.

Non cambia radicalmente ma è una variante. E’ un po’ come quando si nota una differenza più o meno lieve tra due gemelli. La variante permette al virus di adattarsi di più a chi lo ospita. E’ una fase della sua evoluzione.

2. Le mutazioni quali cambiamenti possono portare?

Proprio la sua evoluzione può incidere principalmente su due aspetti: il livello di trasmissione, quindi la sua capacità di diffondersi tra la popolazione in modo più o meno veloce, o la gravità, quindi gli effetti che può avere sull’organismo.

 

3. Quante mutazioni ci sono state finora del virus Sars-Cov-2?

Il virus ha già avuto centinaia di mutazioni, molte delle quali hanno avuto impatti minimi sulle sue caratteristiche. Queste vengono notate quando viene sequenziato il genoma e dunque si studia il virus che si ha davanti.

4. Quali sono le varianti più rilevanti?

Ad ora quelle messe più sotto attenzione sono quelle chiamate ‘alfa’, ‘beta’, ‘gamma’ e ‘delta’. A scegliere di rinominarle è stata l’Organizzazione mondiale della sanità: all’inizio si nominavano sulla base delle nazioni dove venivano isolate per la prima volta. Per evitare di stigmatizzare le nazioni, e dunque per evitarne i danni di immagine che ne sarebbero derivati, si sono scelte le lettere dell’alfabeto greco. Ma a questi nomi vanno associati i loro nomi scientifici.

5. Variante inglese, sudafricana, indiana...che fine hanno fatto?

La variante inglese è la ‘Alfa’ (con il nome Voc 202012/01 o B.1.1.7). La sudafricana è la ‘Beta’ (501Y.V2 o B.1.351). La brasiliana è la ‘gamma’ (P.1). Della variante indiana Vui-21Apr-01 o B.1.617 (la ‘delta’) è di interesse la sottovariante 1.617.2.

6. Quali caratteristiche ha la variante Alfa?

E’ più trasmissibile (più del 37% rispetto ai ceppi ‘tradizionali’, dunque a quelli non variati o variati molto poco). Causa così un maggior numero di infezioni e, di conseguenza, un maggior numero di casi gravi. In Italia (secondo dati del Ministero della Salute) è presente circa al 91%.

7. Quali caratteristiche ha la variante Beta?

Non sembra essere molto trasmissibile ma può dare l’effetto di immune escape nei confronti di alcuni anticorpi monoclonali. Suscita interesse tra gli studiosi per capire se questa sua capacità può tradursi anche in una minore efficacia degli anticorpi prodotti dai vaccini che si stanno somministrando.

8. Quali caratteristiche ha la variante Gamma?

Ha una forte trasmissibilità e potrebbe portare un rischio di reinfezione. Mancano evidenze scientifiche su una sua maggiore gravità della malattia. In Italia è presente intorno al 4,5%.

9. Quali caratteristiche ha la variante Delta?

Ha tutta una serie di ‘sotto-varianti’ che porta gli studiosi a far monitorare la sua eventuale maggiore trasmissibilità e il suo possibile rischio di reinfezione. E’ tra quelle più contagiose. La dose unica vaccinale (per quei prodotti che prevedono una doppia somministrazione) sembra non coprire pienamente contro questa variante: ecco perché nel Regno Unito (dove la Delta è più frequente) c’è stata una accelerazione al completamento del ciclo di immunizzazione. In Italia, invece (dove sono stati notati focolai di Delta) non è stata adottata questa stessa procedura e i vaccini sono stati dati a doppia dose. I sintomi che finora sono stati notati, rispetto alle altre varianti sono più del sistema respiratorio superiore con mal di gola, naso che cola e mal di testa. Non si sa ancora se c’è una maggior rischio di ricoveri.

10. I vaccini sono meno efficaci?

Ad ora i primi dati confermano l’efficacia dei vaccini sulla variante Alfa. Gli studi sono in corso per capire l’efficacia anche sulle altre varianti.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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