Vaiolo delle scimmie, scatta l'isolamento domiciliare i 30 contatti dei positivi. Vaia: «No allarmismi»

Il servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive ha attivato il tracciamento per contenere i contagi. Vaia: "Situazione sotto controllo"

Sabato 21 Maggio 2022 di Camilla Mozzetti
Vaiolo delle scimmie, scatta l'isolamento domiciliare i 30 contatti dei positivi. Vaia: «No allarmismi»

Tre positivi accertati, tutti quarantenni e nati dopo il 1981 (anno in cui la vaccinazione contro il vaiolo umano fu abrogata), e una catena accertata, ad oggi, di 30 contatti diretti posti in isolamento domiciliare. È questo il primo bilancio derivante dallo sbarco nella Capitale del Monkeypox, il virus del vaiolo delle scimmie isolato all'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.
Benché i soggetti risultati positivi al virus non l'abbiano contratto in Italia o nel Lazio - due sono rientrati dalle Canarie dove si presume si siano infettati e il terzo da Vienna - prima che i sintomi si manifestassero hanno avuto dei contatti con amici e parenti ed ora il Seresmi, il Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive, ha attivato i suoi cacciatori di virus per risalire la catena dei contatti. «Che sono stati rilevati perché abbiamo un ottimo sistema di sorveglianza - ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato a margine della conferenza stampa svoltasi ieri allo Spallanzani per fare il punto sulla nuova infezione - e questo ha consentito in poco tempo di individuare i tre casi presi in carico dallo Spallanzani, stanno proseguendo i tracciamenti che verranno completati nelle prossime ore ma al momento ognuno dei positivi si porta dietro almeno dieci contatti diretti.

Coloro che sono stati tracciati sono stati isolati, se dovessero manifestare dei sintomi verranno ricoverati e si procederà in maniera puntuale e veloce».

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Vaiolo delle scimmie, la precauzione


Una misura precauzionale ma necessaria perché se è vero che il Monkeypox non ha la contagiosità del Covid-19 - in quanto si trasmette sì, anche con le goccioline di saliva, ma a contatto diretto e prolungato oltre che con fluidi biologici e dunque anche a seguito di rapporti sessuali - si devono necessariamente escludere altri potenziali casi. Il periodo di incubazione è molto ampio e in media non inferiore ai 30 giorni. «Laddove dovessero emergere altre positività - ha aggiunto D'Amato - la Regione e lo Spallanzani saranno pronti a rispondere come è avvenuto già con i tre positivi che non versano in condizioni gravi». La patologia, pur acclarata, con sintomi che vanno dal rigonfiamento ghiandolare alle pustole sulla pelle proprie del vaiolo, solo in un caso su tre si sono avuti episodi febbrili, non necessita «al momento di terapie antivirali mirate - ha precisato l'assessore - che tuttavia sono comunque a disposizione per ogni evenienza».
La situazione è al momento completamente sotto controllo. Il virus non desta la preoccupazione del Sars-Cov-2 anche perché proprio la sintomatologia non è pericolosa e il tasso di mortalità per le forme acute è inferiore al 10 per cento.

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«No allarmismi»


«Non c'è nessun allarme - ha rimarcato il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia - La nostra soglia di attenzione è aumentata dopo il Covid e quindi l'opinione pubblica, giustamente, chiede ma ci dobbiamo preoccupare? In questo momento no, perché stiamo facendo tutto il possibile e come sistema sanitario siamo in grado di dare risposte». La Spagna per i contatti stretti dei casi positivi ha avviato una vaccinazione usando il farmaco contro il vaiolo umano ma questa procedura al momento non è prevista in Italia e nel Lazio. «Siamo in stretto contatto con il ministero della Salute - ha concluso l'assessore - e questo ci consentirà di mettere in atto tutte le iniziative necessarie ma al momento non è questa l'indicazione che viene data». Fermo restando che è chiaro un dato: negli ultimi anni si è palesata una recrudescenza delle malattie infettive a livello globale, per cui esiste un nesso stretto con i cambiamenti climatici e crisi alimentari.

 

Ultimo aggiornamento: 14:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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