Vaccino Covid, 14 milioni di dosi al mese: saremo in grado di farli?

Lunedì 8 Marzo 2021 di Cristiana Mangani
Vaccini Covid, 14 milioni di dosi al mese: saremo in grado di farli?
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Milioni di dosi di vaccino in arrivo: se ne parla da giorni.

La domanda successiva è se il sistema riuscirà a reggere davanti a una quantità di questo tipo. Le maggiori criticità riguardano il personale destinato a effettuare le iniezioni: medici di base, specializzandi, infermieri, operatori socio sanitari. In queste ore si sta tentando di fare un reclutamento a tutto campo. Ma le resistenze da più parti sono tante.

L’AMBULANZA

E se i medici di base insistono sui rischi di una simile operazione («serve un’ambulanza sotto lo studio e un infermiere per eventuali problemi dopo l’inoculamento della dose», dicono), è anche vero che la distribuzione del vaccino è andata talmente a rilento da aver portato alla consegna di una media di dieci dosi per un piccolo quantitativo di medici di famiglia. Gli operatori socio sanitari, poi, per poter intervenire, dovrebbero avere una specifica autorizzazione da parte del ministero della Salute. E i tempi si allungano.

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Sembra viaggiare a pieno ritmo, invece, la distribuzione affidata alla Difesa. Già da dicembre - da quando è partita la campagna vaccinale -, il Comando operativo interforze ha allestito l’hub di Pratica di Mare in maniera da rendere possibile l’arrivo, lo stoccaggio e la distribuzione, anche di un surplus di dosi. L’ultimo nell’ordine è di ieri sera: alle 20,45 sono state prese in carico 684.000 dosi di vaccino AstraZeneca che hanno seguito il percorso dal Brennero, scortate dai carabinieri. Oggi si procederà al confezionamento e, nella serata, i pacchi partiranno per le destinazioni stabilite. La spedizione avverrà con l’ausilio di mezzi Sda (del gruppo Poste italiane) e di un aereo dell’Aeronautica militare che volerà verso la Sardegna. L’attività rientra nell’ambito dell’operazione Eos predisposta dal ministro Lorenzo Guerini, il cui comando è affidato al generale Luciano Portolano.

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Le quantità ricevute vengono spacchettate, rimodulate e divise in base ai siti da rifornire nelle varie località sul territorio nazionale. Poi rimpacchettate secondo dei precisi codici che sono già inseriti nel prodotto e ne descrivono le caratteristiche. Qualcosa di simile a un codice a barre. Tutto questo avviene anche alla presenza di farmacisti e di un esperto del freddo che lavorano con i militari nell’hub. Il trasporto è affidato agli aerei dell’Aeronautica nel caso in cui la destinazione sia un’isola, come la Sicilia e la Sardegna, e ai mezzi militari o furgonati della Sda quando è un viaggio da fare via terra. A fornire le destinazioni è, e sarà, il piano indicato dal ministero della Salute, secondo le esigenze che si verranno a creare in base alla diffusione del virus. Fino al 7 marzo la Difesa aveva consegnato 1.968.150 dosi (9.759 Pfizer - 446.400 Moderna – 1.512.000 AstraZeneca).

Non è, dunque, la quantità di vaccini in arrivo a destare preoccupazione, quanto la strategia di intervento nelle Regioni e il personale destinato alla somministrazione. Oltre ai 200 drive-through della Difesa che si sta parzialmente riconvertendo in spazi destinati alle vaccinazioni, in queste ore si cercano nuove strutture che permettano di eseguire le iniezioni anche sui luoghi di lavoro. Massima disponibilità è stata offerta da Confindustria.

I CLUB

Ieri, poi, un suggerimento al Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, è arrivato anche dal sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. «L’obiettivo del Governo - ha sottolineato Mulè - è quello di avere ovunque luoghi dove si possa vaccinare: dalle strutture pubbliche alle caserme passando per i centri commerciali, le navi, le fabbriche, i nuclei mobili, i presidi operativi delle Forze armate. È necessaria anche una campagna di arruolamento straordinaria che coinvolga chiunque in questo paese sia in grado di vaccinare. Ho suggerito al generale Figliuolo di coinvolgere i cosiddetti club service, Rotary e Lions che da una parte all’altra dell’Italia contano 91 mila soci. Molto spesso si tratta di medici anche celebrati e di farmacisti. Sono certo che non si tireranno indietro nel mettere a disposizione tempo e strutture». 
 

Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 11:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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