Vaccino Astrazeneca, Speranza: «Domani circolare ok per gli over 65». E apre a Sputnik

Domenica 7 Marzo 2021
Vaccino, Speranza: «Astrazeneca va bene per tutte le fasce generazionali». E apre a Sputnik

Il vaccino anti Covid Astrazeneca si può usare per tutte le fasce d'età. Quindi anche per chi ha più di 65 anni. «Ci sono nuove evidenze che dimostrano che anche il vaccino di AstraZeneca può essere usato su tutte le fasce generazionali. Quindi noi abbiamo ricevuto un parere che va in questa direzione dal Css e già da domani o dopodomani ci sarà una circolare del ministero della Salute che andrà in questa direzione» per il vaccino AstraZeneca agli over-65. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Mezz'ora in più condotto da Lucia Annunziata su Rai3. 

«Noi dobbiamo vaccinare in primis le persone più fragili e deboli. In Italia siamo partiti dalle persone di più di 80 anni perché nei decessi di questo anno orribile per Covid, 6 su 10 avevano più di 80 anni», ha spiegato. «Prima avevamo 3 vaccini, di cui solo 2 (Pfizer e Moderna ndr) - ha aggiunto - utilizzabili per tutte le generazioni e Astrazeneca per la popolazione sotto i 65.

Senza più limitazioni di età per Astrazeneca copriremo più facilmente le fasce d'età», ha aggiunto.

Il ministro della Salute ha anche aperto alla possibilità di autorizzare il vaccino russo Sputnik«Sono aperto al vaccino russo Sputnik purchè le verifiche ed i controlli delle agenzie preposte abbiano buon fine; quando avverrà questo per il vaccino russo noi siamo pronti a collaborare con le autorità russe per rafforzare la produzione».  L'obiettivo, ha detto Speranza, «è vaccinare il più possibile, non hanno senso barriere di natura nazionalistica».

Vaccino Lazio, sospese prenotazioni per 64 e 65: «Atteso aumento fascia d'età per AstraZeneca»

Vaccino Covid, la mossa dell’Europa: «Chiediamo agli Usa le dosi di AstraZeneca»

Vaccino Covid, medici in fuga: adesso mancano 10 mila dottori. Figliuolo alle Regioni: ad aprile avremo le fiale

Perché serve una circolare

Al momento il preparato farmacologico contro il coronavirus sviluppato da Astrazeneca era autorizzato solo per la somministrazione a persone dai 18 ai 65 anni.  Con la Circolare 22 febbraio 2021, il ministero della Salute ha dato la possibilità di «offrire il vaccino fino ai 65 anni (classe 1956) compresi i soggetti con condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19» ma «ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili».

Le evidenze scientifiche che hanno supportato quella circolare del 22 febbraio riportavano dati di immunogenicità anche in soggetti di età superiore ai 55 anni e stime di efficacia del vaccino superiori a quelle precedentemente riportate. Questo perché inizialmente il siero Astrazeneca era raccomandato solo alle persone con meno di 55 anni. Gli studi, però, stanno aggiornando questi orientamenti preliminari. 

A che punto siamo

Il ministro Speranza ha fatto il punto della situazione sulla campagna vaccinale italiana: «Abbiamo vaccinato più di 5 milioni di persone. Il prossimo trimestre sarà decisivo per aumentare i numeri. Nel primo abbiamo pagato la limitazione delle forniture, ma dal primo aprile sono in arrivo oltre 50 milioni di dosi e puntiamo ad un numero molto alto di vaccini, circa la metà della nostra popolazione».

«Entro l'estate tutti gli italiani che vorranno devono poter avere la dose del vaccino», ha detto. «Di media siamo sulle 180mila vaccinazioni al giorno. Con l'arrivo di nuove dosi i numeri aumenteranno in maniera progressiva. Tra i vaccini, c'è anche quello Johnson & Johnson monodose. Un fatto sul piano logistico molto rilevante». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. 

Vaccino, a New York iniezioni anche di notte: ecco perché l'America corre

Altre regioni verso la zona rossa

L'Italia ha la necessità in questo momento di imprimere un'accelerazione alla propria campagna vaccinale. Non solo per raggiungere in modo capillare quante più persone possibile, e di tutte le fasce d'età. Ma anche perché l'epidemia è in fase crescente: l'impatto della variante inglese si fa sentire. «Questo è un mese complicato. Bisogna avere coraggio di dirlo e dire la verità. Le varianti sono un fatto nuovo, hanno prodotto una nuova fase espansiva e di accelerazione dell'epidemia. Secondo i nostri studiosi, la variante inglese riesce a diffondersi con una maggiore velocità tra il 35% e il 40% in più rispetto al ceppo originario. Oggi, secondo le analisi almeno il 54% dei casi in Italia è legato a questa variante». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza ospite a 'Mezz'ora in più' su Raitre. «Sulle varianti - ha spiegato - gli studi sono in corso, la scienza non ha soluzione immediata o la bacchetta magica. Sta analizzando la questione, anche di variante brasiliana, sud africana e ulteriori. Bisogna capirne ancora l'impatto, la certezza è che le varianti sono presenti e rappresentano una nuova sfida».

Roma, pronto soccorso, positivi in aumento: un malato su 5 ha il virus: «Con le varianti è cambiato tutto»

«Quello che mi aspetto è che l'impatto della variante possa far crescere la curva, quindi mi aspetto che altre regioni vadano verso il rosso con ordinanze di natura restrittiva. Le misure dobbiamo adeguarle all'andamento della curva epidemiologica e valuteremo di giorno in giorno l'andamento della curva ». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella stessa intervista a Mezz'ora in più condotto da Lucia Annunziata su Rai3. 

«È chiaro che siamo in quadro politico molto diverso, non c'era più una maggioranza parlamentare ed è nato questo governo sostanzialmente legato all'emergenza. Penso che sull'emergenza devono però abbassarsi le bandierine di partito e si deve lavorare tutti insieme. Correre sulle vaccinazioni e salvare vite è l'obiettivo di tutto il Paese», ha aggiunto Speranza. 

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci