«La vacanza la si può fare, ed è bene farla, perché ci rigenera e ci aiuta ad affrontare meglio un periodo così stressante quale è quello che abbiamo trascorso». Massimo Andreoni, direttore clinica malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali, raccomanda però di non abbassare mai la guardia, e di continuare ad adottare le misure di precauzione necessarie per allontanare il rischio di un contagio da Covid19.
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Sebbene non esista una vacanza che dia la certezza assoluta del contagio zero, diversi fattori però possono determinare il livello del rischio di trasmissione del Sars cov 2. A cominciare dalla destinazione del viaggio.
LA SELEZIONE
«Una selezione - spiega Andreoni - la si potrebbe fare in relazione alla situazione epidemiologica del Paese di destinazione più che al mezzo di trasporto. In questo momento, per esempio, alcuni Paesi dell’America Latina, che sono particolarmente sconvolti dal fatto pandemico, non sono forse tra le prime mete da consigliare».
Quanto ai Paesi europei, «una distinzione all’interno del nostro continente è più pretestuosa: alcune nazioni europee sono quasi esenti dall’infezione. I tassi di infezione di tutti i Paesi europei, compresa l’Italia, sono comunque molto bassi. La probabilità di incontrare un contagiato in Italia è oggettivamente molto scarsa. Ma, al di là dei casi - rimarca Andreoni - bisogna sempre tenere presente che occorre comportarsi in maniera intelligente».
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