Uova al Fipronil, blitz dei Nas: 90.000 chili di prodotti sequestrati. Altri casi
ad Acilia, Viterbo e Ancona, sette denunce

Mercoledì 23 Agosto 2017 di Laura Bogliolo
Uova al Fipronil, blitz dei Nas: 90.000 chili di prodotti sequestrati. Altri casi ad Acilia, Viterbo e Ancona, sette denunce
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Si allarga l'inchiesta sulle uove contaminate dall'insetticida Fipronil. L'ultimo campione risultato positivo è stato trovato in un piccolo pastificio ad Acilia, a Roma. A individuarlo è stata la Asl che ha immediatamente
fermato la produzione di pasta fresca venduta solo in ambito locale. Si sta cercando di risalire al fornitore delle uova. Questa mattina invece i carabinieri dei Nas avevano comunicato in una conferenza stampa il ritrovamento di due casi di positività in un allevamento a Vetralla in provincia di Viterbo e in provincia di Ancona. Giorni fa era stato trovato positivo un campione in un laboratorio artigianale di pasta all'uovo in provincia di Roma. In Francia infine sono risultate contaminate anche patate e pasta. 

L'attività complessiva dei Nas in Italia ha portato al sequestro cautelativo di 91.000 chili di uova e ovoprodotti in attesa dei responsi analitici dei 107 campioni conoscitivi inviati ai laboratori. Si tratta di prodotti in gran parte importati. Non tutti i 91.000 chili di prodotti sono risultati positivi quindi. 

Complessivamente, fa sapere il ministero della Salute, sono state trovate 8 positività in tutta Italia (5 in uova presso dei centri di imballaggio, 2 relative ad ovoprodotti e 1 relativa a prodotti di trasformazione). Sono 363 i campioni prelevati, 124 le analisi terminate.

 
NUOVI CASI POSITIVI A VITERBO E ANCONA - «I carabinieri per la tutela della salute a Vetralla in provincia di Viterbo hanno sequestrato 15.000 galline, 53.000 uova destinate all'alimentazione umana, 32.000 uova destinate all'alimentazione per animali - ha detto il generale Adelmo Lusi, comandante dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità - in provincia di Ancona 6 mila uova e 12 mila galline».

ALLEVAMENTI E CENTRI DI IMBALLAGGI - I Nas hanno riscontrato la positività in nell'allevamento a Vetralla e in altri due allevamenti e un centro di imballaggio in provincia di Ancona. Complessivamente su tutto il territorio italiano i militari anche insieme alle Asl hanno compiuto 253 ispezioni in allevamenti, centri di distribuzione e lavorazione delle uova, industrie e laboratori di produzione di dolci, salse e paste all'uovo.

 



LE CAUSE DELLA CONTAMINAZIONE - Il terreno utilizzato per gli allevamenti già contaminato dall'insetticida, o il Fipronil presente nei mangini. Queste potrebbero essere la cause della contaminazione a Viterbo e Ancona. «Abbiamo già avviato le analisi dei terreni e dei mangimi» ha aggiunto il generale Lusi. Insomma secondo il generale «è plausibile l'ipotesi di una contaminazione accidentale». Il Generale ha comunque rassicurato sulle bassi dosi di insetticida trovato. «Le uova italiane sono sicure, ci si può fidare» ha sottolineato. Ogni anno in Italia, secondo AssoAvi, ne vengono deposte 850mila tonnellate ovvero 14 miliardi di unità per un valore di 1,2 miliardi di euro. 

CHE COSA E' IL FIPRONIL - Si tratta di un insetticida usato contro i parassiti negli animali domestici, in agricoltura o per disinfestare gli ambienti. E' vietato usarlo nella catena alimentare e quindi negli allevamenti.

LE OMELETTE SEQUESTRATE - Il sequestro di omelette surgelate in Lombardia riguardava prodotti importati dalla Francia e realizzati con uova acquistate in Olanda. «Le omelette venivano distribuite soprattutto in ristoranti etnici» ha aggiunto il generale. Martedì i campioni positivi erano stati trovati a Benevento e a Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, in due centri di imballaggio annessi ad allevamenti di ovaiole. Ancora prima in un laboratorio artigianale di pasta all'uovo in provincia di Roma
 
 

LE DENUNCE I carabinieri dei Nas presenteranno sette denunce alla magistratura: si tratta dei responsabili delle attività in cui sinora Nas, Asl e Regioni hanno trovato uova contaminate.
I reati ipotizzati sono adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari (art. 440 del codice penale) e detenzione di alimenti tossici per l'uomo (art. 5 della legge 283/1962).


LE ETICHETTE - Coldiretti solleva un problema importante.
«Di fronte all'atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea che obbliga ad indicare l'origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi, per il miele ma non per il riso, per il pesce ma non per il grano nella pasta, l'Italia che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie anche con una profonda revisione delle norme sul codice doganale». È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei due decreti interministeriali per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta in etichetta, firmati dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, senza attendere il via libera Ue.

I CONTROLLI DI ASSOAVI - «Abbiamo immediatamente attivato analisi volontarie di ricerca del principio attivo - afferma all'Ansa Stefano Gagliardi, direttore generale di Assoavi - per poter escludere dalla commercializzazione uova o ovoprodotti contaminati ed abbiamo predisposto un protocollo operativo dell'associazione per dare a tutti la stessa linea di comportamento». 

IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE«La filiera italiana - ha affermato il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - si è organizzata per assicurare che la commercializzazione di uova e dei relativi ovoprodotti avvenga solo in presenza di certificazione attestante l'assenza di contaminazione da fipronil».











 

Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 19:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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