Allarme debito italiano: in crescita
nel 2014 e nel 2015. Tagliato il pil

Martedì 4 Novembre 2014
Allarme debito italiano: in crescita nel 2014 e nel 2015. Tagliato il pil
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La Commissione Ue taglia le stime di crescita e lancia l'allarme sul debito dell'Italia, visto in crescita quest'anno e nel 2015.



«Rischi al ribasso sulle prospettive di crescita dominano ancora sulla scorta delle tensioni geopolitiche, la fragilità dei mercati finanziari, e il rischio di attuazione incompleta delle riforme strutturali», scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche d'autunno in cui si stima per la zona euro una crescita di 0,8% nel 2014 e 1,1% nel 2015.



Bruxelles rivede poi al ribasso le stime di crescita italiane: -0,4% nel 2014, con una «tiepida ripresa» nel 2015 stimata a 0,6% e dovuta all'«accelerazione della domanda esterna». Eventuali «rischi al ribasso sono legati all'ulteriore slittamento della domanda esterna», si legge nelle stime autunnali di Bruxelles.



«La ripresa iniziata nel 2013 resta fragile, lo slancio in molti Stati membri è ancora debole, la fiducia più bassa che in primavera e nonostante le migliori condizioni finanziarie, la ripresa nel 2015 sarà lenta» sia nella Ue che nella zona euro, scrive ancora la Commissione Ue.



La Commissione europea nelle nuove stime ha di fatto dimezzato le previsioni di maggio che indicavano per l'anno prossimo una crescita dell'1,2%. Nel 2016 - secondo le nuove previsioni - l'incremento del pil salirà all'1,1%.



La disoccupazione, invece, resterà stabile nel 2015 a quota 12,6% per scendere nel 2016 al 12,4%. Si

tratta comunque di un livello «storicamente elevato» con la possibilità che duri nel tempo.



«Deludente ma con miglioramenti in vista» è definita poi anche la crescita della Germania nelle previsioni economiche della Commissione. Per il 2015 aumento del pil sarà dell'1,1% (ridotto rispetto al 2014, +1,3%) e +1,8% nel 2016. Il Paese resta in surplus, mentre il debito continuerà a calare: 74,5% nel 2014, 72,4% nel 2015 e 69,6% nel 2016.



«Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo, il debito italiano è sceso a 127,9%», ma «il surplus primario è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014, a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della Pa», e quindi sale a 132,2% per raggiungere il «picco» nel 2015 a 133,8%. È poi la stima della Commissione.



Il rapporto fra deficit pubblico italiano e prodotto interno lordo si attesterà al 3% nel 2014 e scenderà al 2,7% nel 2015 e al 2,2% nel 2016. L'esecutivo Ue nelle precedenti stime di primavera, pubblicate lo scorso maggio, indicava un deficit-pil del 2,6% quest'anno e del 2,2% il prossimo.



Il deficit strutturale, secondo le previsioni della Commissione, si attesterà allo 0,9% quest'anno, allo 0,8% il prossimo e all'1,0% nel 2016. A maggio si stimava un deficit strutturale allo 0,8% quest'anno

e allo 0,7% il prossimo.



La Germania gioca «un ruolo significativo» nell'economia europea ma nell'Ue «servono più motori, non ne bastano solo uno o due» ed è «per questo che la Commissione ha insistito sulle riforme», «necessarie anche in Germania», ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen. «Per il bene della stessa Germania ha senso investire in Ricerca e Sviluppo e in infrastrutture», ha aggiunto.



I debiti elevati «non garantiscono la crescita» e per questo «è molto importante rispettare la regola del debito, importante quanto quella del deficit». Così Katainen risponde poi a chi gli chiede se l'aggiustamento previsto dall'Italia porta a rispettare la regola del debito.



«La domanda interna sarà il motore della crescita nei prossimi due anni» grazie anche a «condizioni del credito che saranno più favorevoli», afferma poi il Commissario per gli affari economici, Pierre Moscovici.
Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 14:12

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