Tumori sono contagiosi? La ricerca che studia la trasmissione dei batteri dell'intestino

«Se il nostro partner ha una dieta pessima - spiegano i ricercatori - che altera in negativo il suo microbioma, dobbiamo renderci conto che questo potrebbe avere, almeno in parte, conseguenze anche sul nostro stesso microbioma»

Venerdì 20 Gennaio 2023 di Alessandro Rosi
Tumori sono contagiosi? Ecco come i batteri dell'intestino si trasmettono tra persone vicine. Lo studio da Trento

I tumori sono contagiosi? La risposta arriva da uno studio internazionale senza precedenti, pubblicato sulla rivista Nature e coordinato dal Dipartimento Cibio dell'Università di Trento. I ricercatori hanno esaminato il modo in cui i batteri vengono trasmessi tra generazioni (trasmissione verticale) e tra persone che vivono a stretto contatto tra loro, come partner, figli o amici (trasmissione orizzontale).

In totale, hanno analizzato più di 9.000 campioni di feci e saliva di partecipanti in 20 paesi e in tutti i continenti del mondo.

Tumore al colon, la malattia di Matteo Messina Denaro: con metastasi è fra i più letali

Tumori contagiosi? Come e cosa sappiamo

Perché i tumori sarebbero contagiosi? I microrganismi che formano il microbiota intestinale - cruciale per la nostra salute - passano non solo da madre a figlio, ma anche tra partner e coinquilini con una coabitazione duratura, con possibili implicazioni per la trasmissibilità di malattie da sempre considerate non contagiose, come diabete, tumori e problemi cardiovascolari.

 

La nuova prospettiva

Si apre dunque la prospettiva di capire come si ricevano le specie microbiche associate al rischio di malattie cardiovascolari, diabete, cancro e altre patologie.

Lo studio

Lo studio si basa sull'analisi di oltre 9000 campioni di feci e saliva da persone in 20 paesi del mondo. Si è visto che alla nascita circa metà del microbioma del neonato viene dalla madre e che il bagaglio di batteri così ereditati resta riconoscibile anche fino agli 80 anni. Ma il bambino ha pure un gran numero di ceppi in comune con fratelli e padre, spiega Segata, con trasmissioni che continuano nel tempo, contribuendo alla maturazione del microbioma. «Stiamo facendo uno studio con bimbi del nido - anticipa il coordinatore del lavoro Nicola Segata del Cibio e dell'Istituto Europeo di Oncologia- per capire come si trasmettono il microbioma tra loro». Dall'analisi emerge pure che nella popolazione adulta un importante canale di trasmissione dei microbi sono le persone a noi più vicine, partner, figli e amici.

La trasmissibilità

Ormai diversi studi hanno confermato che diverse patologie (malattie cardiovascolari, diabete, alcuni tumori) sono riconducibili in parte a una composizione alterata del microbioma, sottolinea Segata: «se il nostro partner ha una dieta pessima - spiega - che altera in negativo il suo microbioma, dobbiamo renderci conto che questo potrebbe avere, almeno in parte, conseguenze anche sul nostro stesso microbioma». In futuro quindi gli scienziati studieranno i microrganismi più trasmissibili, che sono emersi essere quelli più resistenti all'ambiente esterno, microrganismi in parte ancora senza nome ma con un ruolo potenzialmente nevralgico per molte malattie, spiega la prima autrice Mireia Valles-Colomer. Questo potrebbe consentire lo sviluppo di interventi mirati (con probiotici, trapianto fecale) che, modificando la composizione del microbioma, evitino e aiutino a curare diverse malattie.

Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci