Migranti, presi i trafficanti di profughi: li smistavano fuori dall'Italia per 1.200 euro a testa

La banda di africani portava all'estero gli immigrati sbarcati sulle nostre coste

Giovedì 27 Aprile 2023 di Riccardo Lo Verso
Migranti, presi i trafficanti di profughi: li smistavano fuori dall'Italia per 1.200 euro a testa

C'era la fila di "clienti" disposti a sborsare fino a 1.200 euro. Il racconto di una ragazzina di 16 anni ha fatto saltare il banco dei "tour operator" dell'immigrazione clandestina. Bastava pagare e c'era chi organizzava la partenza dall'Africa e il transito dall'Italia verso il resto d'Europa. In particolare, verso la Francia. La polizia di Catania, su delega della Direzione distrettuale antimafia etnea, ha fermato 17 persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Altri 8 indagati sono irreperibili. Gli arrestati sono per lo più guineani ed ivoriani. Sono stati rintracciati in diverse città italiane.
IN FUGA VERSO LA FRANCIA
L'inchiesta è partita dalle dichiarazioni della sedicenne sbarcata nel 2021 ad Augusta, nel Siracusano.

Uno dei tanti minorenni non accompagnati che giungono in territorio italiano. Aveva un solo obiettivo: fuggire dalla comunità che la ospitava in provincia di Catania e raggiungere la Francia. C'è riuscita al terzo tentativo grazie all'aiuto di un uomo, Abdoulaye Kadouno, arrestato a Rimini, il cui numero le era stato dato da una donna al momento della partenza dalla Libia. La minorenne è stata fatta salire su un autobus. Qualcun altro l'ha infine aiutata ad entrare in Francia, paese che in queste ore annuncia il potenziamento degli agenti di frontiera. Centocinquanta poliziotti in più per blindare il confine con l'Italia a partire dalla prossima settimana.

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Per entrare in territorio francese i migranti, nel migliore dei casi, salivano a bordo di macchine o camion. Nel peggiore, e più rischioso, finivano nascosti tra una carrozza e l'altra dei treni. Partendo dal caso della minorenne gli agenti della squadra mobile di Catania hanno ricostruito la rete. «I trafficanti contattavano i migranti direttamente in Africa (Libia, Costa d'Avorio, Mali, Marocco, Libia, Guinea e Tunisia) e li conducevano nel Paese europeo prescelto. Reati gravi, commessi in diversi Stati e caratterizzati dalla transnazionalità», ha spiegato il direttore centrale anticrimine della polizia, Francesco Messina. Le basi operative erano a Torino, Asti, Genova e Ventimiglia. Arresti sono stati eseguiti pure a Cuneo, La Spezia, Pavia, Rimini e Savona.
Uomini e donne, madri di figli neonati, bambini o poco più: in tanti si sono affidati ai servizi dell'organizzazione. I centri di accoglienza italiani erano una tappa del viaggio, luoghi da cui allontanarsi in fretta. Le tariffe andavano dai 200 euro per un singolo passaggio in auto ai 1.200 per i casi più complessi: ad esempio, quando è stato necessario fornire anche documenti falsi, compresi green pass e test di negatività al virus durante la pandemia Covid.

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I PAGAMENTI
Il pagamento avveniva in contanti o tramite ricariche Postepay. Il giro di affari tracciabile ammonta a 800 mila euro, ma la parte sommersa non è quantificabile. Non solo soldi: ci sono donne che hanno pagato in natura, costrette a subire rapporti sessuali sotto gli occhi dei figli. Ad un certo punto le indagini hanno registrato venti di guerra. Un gruppo di nigeriani era pronto a tutto, anche a usare la violenza, pur di mettere le mani sugli affari.
I centri di accoglienza siciliani sono stati terreno di caccia dell'organizzazione. Alcuni degli arrestati, quasi tutti migranti regolari, lavoravano all'interno delle strutture. Tra di loro anche un mediatore culturale. È stato così facile conquistare la "landayà" (in italiano fiducia, parola che dà il nome all'operazione) dei migranti. C'è un dialogo intercettato che svela il modus operandi. «Questa è una cosa che ti ho detto mille volte, quando parli con un cliente devi per prima cosa farlo partire, guidandolo da dove si trova, sino a farlo giungere a Milano oppure a Ventimiglia - spiegava uno degli indagati - poi dopo gli puoi chiedere in quale città vuole andare e infine gli dici il prezzo, così hai la certezza di poter trovare un accordo. Già non arrivano tante persone e quelle poche che arrivano con il tuo modo di lavorare li fai allontanare».
 

 

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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