È in corso da questa mattina all'alba lo sgombero dell'ex Moi, l'ex villaggio olimpico alla periferia del capoluogo piemontese da anni occupato da profughi. Le operazioni sono partite questa mattina intorno alle 7 e stanno proseguendo con l'impegno di vigili del fuoco, Croce Rossa, Protezione Civile e le forze dell'ordine. Presenti sul posto anche gli assessori comunali al Sociale e alla Sicurezza Sonia Schellino e Roberto Finardi con il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca. Lo sgombero rientra nel progetto, messo in campo da Compagnia di San Paolo, Prefettura, Comune, Regione Piemonte, Città Metropolitana e Diocesi prevede la liberazione graduale delle case grazie a soluzioni abitative e a soluzioni formative e lavorative.
Con il passare delle ore sta salendo la tensione all'ex Moi di Torino dove da questa mattina è in corso il trasferimento di profughi e migranti dai locali delle cantine.
Le operazioni prendono il via dalle cantine. I primi migranti verranno collocati in posti letto messi a disposizione dalla Diocesi di Torino. Il primo tassello del progetto è stato il censimento delle persone che da quattro anni occupano le case nate per ospitare gli atleti durante le Olimpiadi del 2006. Il progetto, che sarà portato a termine in tre anni, prevede innanzitutto la ricerca di posti di lavoro, alcuni dei quali già reperiti. I posti letto sono stati trovati in alloggi del Comune di Torino e in locali messi a disposizione dalla Diocesi. Altri saranno reperiti con un bando di social housing della Città.