Un nuovo capitolo della lotta ai tumori si è aperta oggi in Europa, grazie all'approvazione da parte della Commissione Ue di due terapie basate sulla tecnica 'Car T', che sfrutta le cellule del paziente 'addestratè a riconoscere quelle malate.
In tutti questi casi la terapia va usata se quelle tradizionali non funzionano. «Non c'è dubbio che è un nuovo paradigma nell'ambito della medicina - commenta Andrea Biondi, direttore della Clinica Pediatrica dell'Università di Milano Bicocca, Fondazione Mbbm -, perchè noi medici siamo abituati a pensare al farmaco come qualcosa che si ordina alla farmacia e la molecola arriva, mentre in questo caso si tratta di una medicina personalizzata, che significa prendere le cellule del sistema immunitario, inviarle alla casa farmaceutica e manipolarle 'insegnandò loro a riconoscere il tumore per farle diventare il farmaco.
Allo stesso tempo come tutte le novità della scienza va presa con la dovuta cautela per una serie di fattori, dalla tossicità della terapia al costo proibitivo. Ci vorrà una attenta valutazione nel tempo per capire bene l'effettiva portata di questa 'rivoluzionè. Detto questo la terapia è un'arma in più contro dei tumori che hanno spesso una prognosi non buona, quindi ben venga». Le terapie, che hanno un costo di alcune centinaia di migliaia di dollari e che ora dovranno essere adottate dai singoli stati europei, sono già state approvate negli Usa, dove però non sono state ancora adottate pienamente proprio per gli alti costi. «In Italia i possibili pazienti per l'indicazione pediatrica sono alcune decine - continua Biondi, che è l'unico in Italia ad aver condotto i test del tisagenlecleucel sui bambini -, mentre per il linfoma alcune centinaia. Numeri che possono portare a costi non indifferenti per il Ssn, ed è per questo che servono valutazioni molto attente.
Del resto più che un farmaco questa è una procedura medica, ma si è deciso di trattarla come un farmaco, e questo ovviamente ha garantito l'omogeneità della cura ma ha anche aumentato i costi e la complessità». Nei prossimi mesi dovrebbero arrivare richieste di nuove approvazioni di terapie Car T per i tumori del sangue, ma questo è solo l'inizio della loro storia. Sono in corso infatti, anche se ancora nelle prime fasi, anche sperimentazioni del metodo per i tumori solidi.