Test medicina, sette quesiti potrebbero essere «errati, ambigui e fuorvianti»: Consiglio di Stato chiede verifica

I giudici hanno accolto le censure proposte dai ricorrenti al Test di Medicina difesi dai legali dello studio Leone-Fell & C

Venerdì 17 Febbraio 2023
Test medicina, sette quesiti potrebbero essere «errati, ambigui e fuorvianti»: Consiglio di Stato chiede verifica

Test medicina, verifica sui quesiti. Riguarda una studentessa campana, di Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, la prima ordinanza dei giudici del Consiglio di Stato che hanno accolto le censure proposte dai ricorrenti al Test di Medicina difesi dai legali dello studio Leone-Fell & C. che da anni denuncia l'assoluta inefficacia dei test d'accesso come metodo selettivo, oltre all'errato calcolo del fabbisogno di medici in Italia.

I giudici hanno ordinato una verifica per sette quesiti in modo da confermare la presenza di domande errate.

Test di medicina, il caso

Secondo quanto spiega una nota dello studio legale Leone-Fell & C., per i giudici, alcuni quesiti (6, 11, 13, 15, 18, 27 e 29) sottoposti nelle prove che si sono svolte lo scorso mese di settembre, potrebbero essere davvero considerati «errati, ambigui e fuorvianti», perché in alcuni casi conterrebbero più di una risposta esatta, mentre in altri casi quella indicata dall'amministrazione come esatta sarebbe invece errata. «Le relazioni della commissione ministeriale incaricata della formulazione dei quesiti, - scrivono i giudici nell'ordinanza che il Ministero ha depositato - sono indicate le fonti utilizzate e una succinta spiegazione degli stessi» ma «non vi è stata per contro alcuna presa di posizione sulle puntuali censure formulate dall'appellante, corredate da articolati pareri specialistici, ed in relazione alle quali la stessa parte ha chiesto che sia svolta un'apposita istruttoria». «Siamo lieti che i giudici abbiano dato seguito alle nostre istanze - dichiarano i legali Francesco Leone, Simona Fell, Floriana Barbata e Chiara Campanelli - confermando la presenza di quesiti fuorvianti per i quali si rende ora necessario verificarne l'attendibilità, a seguito delle relazioni fornite dai nostri esperti a corredo delle nostre tesi. Riteniamo che questo sia un passo importante verso la vittoria dei nostri ricorrenti e la conferma che il test non è uno strumento in grado di garantire l'accesso a Medicina dei più meritevoli».

 

I precedenti

Non è la prima volta che il Consiglio di Stato dà ragione agli studenti: lo scorso agosto aveva accolto il ricorso di 250 giovani ammettendoli sempre alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. «Tale aumento non soltanto è indice del sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell'offerta formativa, ma sembra anche più aderente ai prevedibili fabbisogni sanitari futuri», scrivevano i giudici nelle motivazioni. Tra l'altro, la prova di settembre scorso è stata l'ultima con le vecchie procedure di ammissione a Medicina che dal prossimo anno accademico avverrà con il superamento della prova d'esame «Tolc» (Test OnLine Cisia). La prova potrà essere ripetuta più volte. La prima 'finestrà prevista per il 2023 è tra il 13 e il 22 aprile. Mentre la seconda è fissata tra il 15 e il 25 luglio. Nell'ambito di queste sessioni ciascun ateneo individuerà i giorni e i turni delle prove.

Il ministro Bernini «Test sarà ampliato»

Entro il mese di aprile si deciderà di ampliare il margine di ingresso a Medicina. Lo ha annunciato il ministro dell'università e della ricerca Anna Maria Bernini alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico a Catania. «Sarà allargato non solo il margine di ingresso - ha detto - ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni. Ma teniamo presente che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare anche in una prospettiva di mercato». Il ministro ha sottolineato che la formazione terrà conto infatti dei nuovi percorsi e delle nuove specializzazioni come l'ingegneria biomedica e la robotica. Quanto alla programmazione universitaria, Bernini ha detto che si sta operando per «stabilizzare le cose buone fatte con il Pnrr». L'attenzione è rivolta alla qualità degli investimenti e alla eliminazione delle «complessità burocratiche» che ostacolano il percorso di crescita. Sarà inoltre valorizzata la ricerca per favorire il ritorno dei ricercatori che si sono trasferiti all'estero. «Dobbiamo essere in grado - ha concluso - di offrire un sistema paese accogliente».

Gemmato: «Già previsti 600 posti in più»

«Gli operatori sanitari sono pochi perché in passato non è stata fatta un'attenta programmazione del fabbisogno. Rivedere tali fabbisogni è intenzione del tavolo istituito tra il Ministero dell'Università e della Salute. È stato previsto un primo aumento per le iscrizioni alle Facoltà di Medicina di circa 600 unità, ma ad aprile in sede di Conferenza Stato Regioni verranno determinati i fabbisogni più specifici, intrecciando i dati relativi all'offerta formativa delle università». Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervenuto a «Radio anch'io» su Rai Radio 1, che ha specificato come «oggi si paga ancora lo scotto della legge che impone alle Regioni il limite al tetto di spesa per le assunzioni del personale sanitario, parametrato al 2004 meno l'1,4%. Ripensare questo vincolo potrebbe essere un forte segnale per aumentare la dotazione organica negli ospedali». «La carenza di personale medico e il fenomeno delle aggressioni nei pronto soccorso - ha sottolineato - sono conseguenze di una stratificazione di problemi che si sono sedimentati negli ultimi dieci anni e che abbiamo ereditato». «'L'attenzione del Governo su questi temi è massima e un primo segnale in tal senso è lo stanziamento di 200 milioni di euro per incrementare l'indennità per il personale impegnato nei reparti di emergenza-urgenza, a partire dal 2024», ha proseguito Gemmato. Queste risorse, ha concluso, «non colmeranno nel breve termine le difficoltà, ma sono indicative della volontà dell'esecutivo di investire nella sanità pubblica, in un momento di crisi legata all'emergenza energetica, per la quale sono stati allocati quest'anno 1,4 miliardi dei 2 miliardi in più destinati al fondo sanitario nazionale».

Ultimo aggiornamento: 18:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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