PARIGI Al via a Parigi il processo per diffamazione intentato dal comune di Amatrice contro Charlie Hebdo per le due vignette sul terremoto dell'agosto 2016.
L'UDIENZA
La seconda vignetta, qualche giorno dopo, mostrava una vittima agonizzante sotto le macerie, che dice «Italiani, non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!». Secondo l'avvocato francese, Yassine Maharsi, il sindaco e il Comune di Amatrice ritengono entrambe le vignette offensive «verso le vittime e verso gli italiani in generale». Da parte sua, il giornale duramente colpito dall'attentato jihadista del 2015 si è sempre difeso invocando la libertà di espressione e di satira.
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Ieri dunque c'è stata la prima udienza. Si tratta di un passaggio preliminare: la giustizia francese ha deciso l'ammissibilità della richiesta del Comune italiano, senza entrare nel merito. Il prossimo passaggio è previsto quindi per il 20 novembre, quando verrà stabilito se inizierà o meno il processo vero e proprio. L'avvocato del giornale francese aveva sostenuto la nullità e l'irricevibilità della denuncia fatta da Amatrice. Un altro nodo giuridico, evidenziato dalla stessa Procura parigina, sta nel fatto che secondo il diritto francese un'entità come il Comune non è autorizzata ad agire in giudizio per conto dei suoi abitanti e del popolo italiano in generale.