Super green pass per lavorare e smart working, vertice Draghi-Brunetta. E arriva il via libera dalle Regioni

Martedì 4 Gennaio 2022
Super green pass per lavorare, vertice Draghi-Brunetta. E arriva il via libera dalle Regioni
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Domani il Consiglio dei Ministri prenderà una decisione definitiva sull'estensione del Super green pass sui luoghi di lavoro. Oggi il premier Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Il responsabile della P.A. è uno dei ministri più coinvolti dalla nuova stretta sul pass "rafforzato" che dovrebbe arrivare domani, in un Cdm che darà il disco verde all'estensione del passaporto vaccinale che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid ai dipendenti della Pubblica amministrazioni per i quali non è ancora previsto l'obbligo e, con alte probabilità, estenderà l'uso anche al settore privato.

Sul tavolo anche il tema dello smart working. Secondo fonti ministeriali, si è ragionato sul migliore utilizzo, ai fini del contrasto al picco pandemico, della flessibilità nel ricorso allo smart working già prevista dalle regole vigenti tanto per il lavoro privato quanto per il lavoro pubblico.

Super green pass, via libera dalle Regioni

Poco dopo l'ingresso di Brunetta a Palazzo Chigi è arrivato il sostanziale via libera all'estensione del super green pass sui luoghi di lavoro nel corso della Conferenza delle Regioni che si è riunita oggi in vista delle prossime misure che il governo sarà chiamato a varare. A quanto si apprende, sebbene con posizioni diverse sul tema, le Regioni avrebbero trovato una quadra sostanzialmente favorevole anche all'eventuale introduzione di un obbligo vaccinale partendo però dalle categorie più fragili.

 

Forza Italia: estendere Super pass

Il record di contagi dovuti alla variante Omicron mette nuovamente a rischio la salute dei cittadini più fragili e non vaccinati e la ripresa delle attività economiche. Forza Italia chiede che venga esteso il 2G, il cosiddetto Super Green Pass, a tutti i lavoratori pubblici, privati e autonomi». Così una nota di Forza Italia al termine di una riunione convocata dal coordinatore nazionale AntonioTajani con ministri, capigruppo, sottosegretari e governatori azzurri. Si chiedono misure «chiare, univoche ed efficaci» tra cui la promozione di un «maggiore e più diffuso utilizzo delle mascherine Ffp2».

Il mondo del lavoro

Il Green pass rafforzato (per vaccinati e guariti) per i lavoratori convince la maggior parte delle associazioni dei datori di lavoro ma non tutti i sindacati che chiedono invece al Governo «responsabilità» nel decidere invece l'obbligo vaccinale per tutti. In attesa delle decisioni del Governo si chiariscono le posizioni di datori di lavoro e sindacati che chiedono l'obbligo non solo per i lavoratori perché il virus riguarda tutti e i posti di lavoro grazie ai protocolli di sicurezza sono quelli nei quali il contagio si diffonde meno. Ma anche tra Cgil, Cisl e Uil le posizioni sono diverse con la Cgil e la Uil che considerano la vaccinazione obbligatoria per tutti un atto necessario e la Cisl che sottolinea che il green pass rafforzato è comunque «un passo avanti» anche se «non basta» e serve comunque l'obbligo vaccinale per tutti.

Confindustria nelle scorse settimane ha ribadito di essere per l'obbligo vaccinale ma anche che in assenza di capacità della politica di introdurlo il Super green pass deve essere anche per i luoghi di lavoro. Tra i datori di lavoro le cooperative sostengono l'obbligo vaccinale per tutti e si dicono contrarie alle «mezze misure» come il green pass rafforzato perché, spiega il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti, «porterebbe tensioni e conflitti con i lavoratori senza raggiungere l'obiettivo del contrasto alla pandemia». Ma tra gli altri datori di lavoro c'è una condivisione larga per il certificato verde rafforzato perché spingerebbe i lavoratori alla vaccinazione si supererebbe - come spiega il presidente della Fipe e vicepresidente di Confcommercio, Lino Stoppani, «l'anomalia del super green pass chiesto alla clientela a fronte di un certificato semplice chiesto al personale». In pratica in assenza di green pass rafforzato potrà accadere che in un ristorante ci siano solo clienti vaccinati o guariti e camerieri solo tamponati e non vaccinati o viaggiatori sui treni con il super certificato e controllori che non ce l'hanno.

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Qualche dubbio lo mette Conftrasporto: «ben venga l'obbligo vaccinale, spiega l'associazione degli autotrasportatori, ma non si aprano disparità con i lavoratori stranieri, sarebbe una tafazzata per le imprese italiane». Ma i datori di lavoro chiedono anche che si tenga conto delle eventuali assenze dovute alla decisione di non vaccinarsi riducendo i vincoli sui contratti a termine e sugli straordinari. «Se il Governo, che ha un quadro più preciso della situazione, ritiene che l'introduzione del super green pass possa essere utile a rallentare la corsa dei contagi e a mantenere le attività aperte, afferma la Confesercenti - siamo d'accordo» anche se questa decisione «non sarà indolore» per la sostituzione del personale già decimato dalle quarantene. Sono favorevoli al super green pass per i lavoratori pure gli artigiani della Cna «per non spegnere - spiega il presidente, Dario Costantini - la ripresa economica evitando nuove misure restrittive che avrebbero pesanti ricadute negative su migliaia di imprese». Dubbi sul supercertificato arrivano invece dalla Confartigianato che ribadisce la richiesta di obbligo vaccinale per tutti.

Ultimo aggiornamento: 21:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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