Stromboli, dopo l'eruzione di oggi scatta l'allarme. Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv (l'istituto nazionale di vulcanologia), ha spiegato che, oltre a quello vulcanico, esiste anche «il pericolo di uno tsunami più grande di quello avvenuto oggi, che ha generato un'onda di 20 centimetri dovuta all'arrivo in mare del materiale piroclastico eruttato. Nel caso però in cui collassi una parte del fianco della Sciara del Fuoco, oppure in cui ci sia un'ulteriore eruzione maggiore, l'ingresso di questi volumi in mare potrebbero comportare l'innesco di uno tsunami più grande».
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Carlo Doglioni (Ingv)
Massima allerta, quindi, tra i geologi che stanno monitorando l'eruzione del vulcano Stromboli e «i turisti devono prestare la massima attenzione e seguire scrupolosamente le indicazioni della Protezione Civile Nazionale e Regionale e del sindaco di Lipari».
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«Oggi è successo un evento che viene definito parossistico, quando supera un determinato volume di materiale che viene eruttato violentemente e in un breve lasso di tempo». A spiegarlo all'Adnkronos è Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a proposito dell'eruzione del vulcano Stromboli che, prosegue, «è un vulcano attivo con una media, in questo periodo, tra le 15 e le 25 esplosioni ogni ora: questo perché il condotto magmatico è costantemente aperto e in comunicazione diretta con la camera magmatica che si trova a circa 3 km di profondità. Tuttavia, può succedere che si accumuli nella camera magmatica una quantità tale di gas e lava da generare un forte gradiente di pressione che si sfoga con episodi così violenti come questo. Ma sono episodi abbastanza rari» afferma Doglioni.