Streptococco, sintomi, tamponi e terapia con antibiotici: cosa fare. Boom di contagi soprattutto a Roma. I consigli dei pediatri

Il consiglio dei medici: «Dal mal di gola alla febbre, meglio rivolgersi sempre a un operatore sanitario»

Domenica 19 Marzo 2023 di Mario Landi
Streptococco, sintomi, tamponi e terapia con antibiotici: cosa fare. I pediatri: «Ma niente allarmismi»

Streptococco. La richiesta di tamponi nelle farmacie italiane è cresciuta, anche complici i sintomi influenzali che potevano destare un sospetto, seppur non con il ritmo dei tamponi per la diagnosi di Covid.

Uno dei motivi è anche che «il cittadino ha ora imparato a usare questi strumenti per evitare l'impiego di un antibiotico quando non è il caso», ha detto il presidente di Fedefarma, Marco Cossolo. In particolare nella Capitale è boom di contagi. Ma cosa sappiamo? Come comportarsi quando i bambini manifestano mal di gola?

Streptococco, infezioni bambini: record di contagi a Roma. I pediatri: «I portatori sani non devono assumere antibiotici»

Cosè lo streptococco

Le infezioni streptococciche sono causate da un gruppo di batteri chiamati streptococchi. Ne esistono diversi tipi e le manifestazioni che ne derivano variano da lievi mal di gola a infezioni potenzialmente mortali del sangue o che interessano interi organi. Gli streptococchi si dividono in due gruppi principali: alfa-emolitici,
beta-emolitici, costituito a sua volta da vari gruppi, tra cui gli streptococchi gruppo A e gruppo B. Il gruppo A causa: angina (o faringite) streptococcica, oggetto di questo articolo, che si presenta con gola dolente e rossa. Le tonsille possono essere gonfie e presentare chiazze bianche. Scarlattina, una malattia che segue la faringite streptococcica. Causa spesso un rossore diffuso (esantema) sul corpo. Impetigine, un’infezione della pelle.
Sindrome da shock tossico. Cellulite e fascite necrotizzante (malattia dei batteri “mangia-carne”). Endocardite, un’infezione che colpisce il cuore.

Il gruppo B può causare infezioni del sangue, polmoniti e meningiti nei neonati, ma anche gli adulti possono contrarre infezioni, specialmente se anziani o già affetti da altri problemi di salute, come ad esempio: infezioni del tratto urinario, del sangue, della pelle e polmonite.

I sintomi

La faringite streptococcica (o tonsillite streptococcica o, ancora, mal di gola da streptococco) è un’infezione batterica molto contagiosa che può colpire sia gli adulti che i bambini ed è caratterizzata dai seguenti sintomi: mal di gola, dolore durante la deglutizione, febbre, tonsille rosse e gonfie, placche (non sempre presenti), ingrossamento dei linfonodi nel collo. Nei bambini possono comparire anche sintomi meno specifici come: mal di testa, mal di stomaco, nausea e/o vomito. Il contagio e la trasmissione avvengono soprattutto attraverso la respirazione di goccioline di saliva infette emesse da pazienti con cui si sia a stretto contatto.

In genere è un’infezione non pericolosa, ma che se trascurata può causare complicanze gravi. I sintomi di solito migliorano in 3 – 5 giorni, anche prima in caso di rapido inizio della terapia antibiotica, che è molto importante per ridurre il rischio di complicanze e di trasmissione; i bambini possono tornare a scuola dopo 24 ore di antibiotici. Il rischio di complicanze negli adulti è basso e la maggior parte delle infezioni streptococciche può essere efficacemente trattata e risolta con antibiotici.

La situazione

«In questi giorni obiettivamente stiamo assistendo a un ricorso più massiccio al pronto soccorso da parte di genitori preoccupati per la febbre alta dei bambini – dice a Quotidiano Sanità Antonino Reale, pediatra dell’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente dell’ospedale Bambino Gesù (OPBG) di Roma -  una situazione che andrebbe gestita rivolgendosi ai pediatri del territorio e non all’ospedale. Ma le notizie stanno allarmando mamme e papà, impauriti che il loro bimbo possa aver contratto lo streptococco e possa andare incontro» alla scarlattina o «alle temute complicazioni». Il pediatra suggerisce che ci sono situazioni in cui è obiettivamente indicato eseguire un tampone per ottenere una diagnosi differenziale «essendo le faringo-tonsilliti da streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEGA) le uniche che richiedono un trattamento antibiotico. I sintomi da tenere sotto controllo sono febbre alta, mal di gola forte, ghiandole sotto-mandibolari gonfie, presenza di essudato sulle tonsille, palato infiammato. Tutti segnali che un pediatra esperto coglie e prende in considerazione per affermare che c’è un sospetto di streptococco. In quei casi bisogna procedere con il tampone». «I genitori ormai vanno in farmacia, acquistano ed eseguono il tampone rapido a casa, non sapendo che il test va fatto in un certo modo: bisogna utilizzare l’abbassa-lingua, strofinare bene il tampone sulle tonsille - dice Reale - è qualcosa che difficilmente le mamme e i papà riescono a fare correttamente. E quindi spesso escono fuori falsi negativi. Meglio rivolgersi a un operatore sanitario».

I tamponi

Se il tampone è positivo, niente allarmi. Come spiega Reale  ci sono 5 giorni a disposizione per iniziare la terapia con amoxillicina, l'antibiotico di scelta in quanto l’80% degli streptococchi è resistente agli antibiotici appartenenti alla classe dei macrolidi (tipo la claritromicina o l'azitromicina) che quindi vanno evitati. Solo in 3 bambini su 10, il mal di gola è causato dallo streptococco di gruppo A. La terapia può abbreviare e attenuare il mal di gola – indicano gli esperti dell’OPBG - ma ha principalmente lo scopo di prevenire le complicanze, come la malattia reumatica, la glomerulonefrite acuta post-infettiva o la PANDAS (dall'inglese Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal Infections, vale a dire disturbi neuropsichiatrici infantili autoimmuni associati a infezioni da streptococco), caratterizzate dalla comparsa di un disturbo ossessivo-compulsivo associato o meno a tic. 

Le complicazioni

La malattia reumatica, che si presenta con febbre, dolori e gonfiori articolari e che può coinvolgere il cuore, si manifesta dopo un'infezione da streptococco beta-emolitico di gruppo A. Colpisce con maggiore frequenza i bambini fra i 5 e i 15 anni, mentre al di sotto dei 4 anni è rara. Per garantire la prevenzione della malattia reumatica, la terapia antibiotica deve essere iniziata, appunto, entro 5 giorni dall'inizio del mal di gola. Quindi non si deve avere fretta: per iniziare l'antibiotico, possiamo aspettare tranquillamente il risultato del tampone.

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci