Stadio Roma, Bonafede: «Lanzalone l'ha scelto Raggi». Il sindaco sentito ancora dai pm come testimone

Lunedì 18 Giugno 2018
Stadio Roma, Bonafede: «Lanzalone l'ha scelto Raggi». Il sindaco sentito ancora dai pm come testimone

«Luca Lanzalone è stato scelto da Virginia Raggi, alla quale lo abbiamo presentato io e Fraccaro», ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a Otto e mezzo su La7 parlando dell'inchiesta sullo stadio della Roma. «La procedura di nomina del presidente di Acea ha le sue regole e sono state tutte rispettate in trasparenza. Probabilmente Di Maio ha parlato di premio. In realtà il Comune di Roma è socio di Acea ed esprime anche una parte del cda. Raggi nelle selezione dei curricula avrà preso in considerazione l'esperienza di Lanzalone», ha affermato il ministro.

«Qualcuno starnazza sul fatto che io debba riferire in parlamento» sulle vicende connesse all'inchiesta stadio Roma, ha aggiunto Bonafede rispondendo alla domanda se riferirà in parlamento come chiesto da vari esponenti Pd, tra cui Matteo Renzi. «Non saprei su cosa riferire, sul fatto che ho presentato un bravo avvocato? Non saprei cosa riferire né come parlamentare né come ministro. I ministri, come Renzi sa bene, riferiscono sulla loro attività e il parlamento va rispettato, non è la ricreazione di Matteo Renzi». 

Virginia Raggi intanto oggi è stata sentita di nuovo in Procura. La sindaca era già stata ascoltata in qualità di testimone dai magistrati venerdì scorso. La nuova convocazione è stata dettata dall'esigenza di chiarire alcuni elementi emersi negli ultimi giorni e successivi all'audizione avvenuta venerdì scorso. È quanto si apprende da fonti della Procura di Roma in relazione al secondo atto istruttorio, il secondo in tre giorni, che ha visto la sindaca a confronto con i magistrati di piazzale Clodio.

Raggi è stata sentita circa 60 ore dopo la prima convocazione dagli inquirenti titolari della maxinchiesta sullo stadio della Roma. La Raggi si è intrattenuta per circa 45 minuti nell'ufficio del procuratore aggiunto Paolo Ielo alla presenza del pm Barbara Zuin. Così come per il primo atto istruttorio anche in questo caso il tema del confronto si sarebbe sostanzialmente limitato alla figura di Lanzalone, il superconsulente «de facto» scelto dall'amministrazione pentastellata per seguire il dossier stadio ma che in pochi mesi aveva allargato il suo campo d'azione anche in altri ambiti: «Era lui il vero assessore», ha detto ai pm l'allora titolare dell'urbanistica Paolo Berdini che poi lasciò proprio perché in rotta di collisione sul progetto stadio.

La seconda convocazione, che rappresenta un nuovo colpo di scena nell'indagine, potrebbe essere legato a quanto Lanzalone ha raccontato, sempre venerdì, al gip nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. L'avvocato genovese ha parlato per oltre tre ore durante le quali avrebbe ricordato le varie fasi del suo arrivo a Roma e gli snodi della trattativa per modificare il megaprogetto presentato dal costruttore Luca Parnasi. Insomma il suo ruolo nell'amministrazione che, a quanto risulterebbe dalle carte, non era normato da un contratto. La Raggi, venerdì, aveva ribadito che a presentarle Lanzalone erano stati gli esponenti degli M5S, Riccardo Fraccaro e Bonafede, quando, all'inizio del 2017, si occupavano per il Movimento degli enti locali. «Dopo l'arresto di Marra ci fu uno scossone in Campidoglio, questa è una cosa nota - aveva dichiarato il sindaco i giorni precedenti - e quando chiesi un approfondimento sul concordato preventivo per alcune partecipate del Comune, Fraccaro e Bonafede, mi presentarono l'avvocato Lanzalone. Lui ci ha aiutato tantissimo a capire come stavano le cose sulla cubatura».

Sullo sfondo della vicenda anche l'aspetto legato al rapporto mai «formalizzato» tra il Campidoglio e il professionista che non avrebbe ricevuto mai una investitura ufficiale per il lavoro svolto come consulente. Una situazione che per chi indaga non ha, però, profili di natura penale. Lo stesso Lanzalone in alcune intercettazioni allegate alle indagini sembra lamentarsi di questa situazione. «Vediamo di capirci allora - afferma al telefono parlando con un suo collaboratore dopo alcune richieste arrivategli da un assessore - noi già vi stiamo dando una mano su un milione di cose gratis ed amore dei. Perchè vorrei far presente, non ci pensa mai nessuno...però dico....noi abbiamo ricevuto una cosa da una sola persona che si chiama Virginia Raggi e che mi ha nominato nel Cda di Acea».

Per quanto riguarda gli arrestati, è attesa entro mercoledì la decisione del gip sulla richiesta di scarcerazione avanzata, tra gli altri, dallo stesso Lanzalone e dall'ex assessore regionale del Pd, Maurizio Civita. Su questa richiesta la Procura sta valutando di dare parere negativo. Intanto venerdì è fissata l'udienza davanti al tribunale del Riesame per uno degli arrestati legato al gruppo Parnasi. Gli inquirenti, in questo ambito, depositeranno carte con ulteriori risultanze investigative. Continua intanto la polemica politica. Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina ha invitato la Raggi «a lasciare il campo: la sua responsabilità politica è evidentissima. Roma è una città allo sbando». 

Di Lanzalone «quello che è stato premiato è stato il merito. Una persona che gestisce il concordato in continuità di una partecipata a Livorno che stava morendo in maniera brillante, e che a Roma viene individuata come riferimento dalla sindaca, va premiata, ma perché è il merito ad esserlo. Non c'è nessun premio politico», insiste intanto il
vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio all'Huffington. «Non rinnego che Lanzalone sia una persona che ci ha dato una mano su dossier importanti. Ma quando si sfocia in un meccanismo per il quale le persone si accreditano usando il mio nome mi preoccupo, perché potrebbe valere per chiunque. In un ambiente tra l'altro a me estraneo. Non ho mai conosciuto Parnasi, mai avuto niente a che farci, mentre da quel che leggo diceva di star facendo il governo per me» afferma ancora Di Maio che a proposito dei contatti quotidiani che avrebbe avuto con Lanzalone smentisce: «Le tre volte al giorno è una cosa fuori dalla grazia di Dio. Ci sono stati periodi in cui ci sentivamo spesso, come quando ha contribuito alla stesura del nostro nuovo Statuto».

«Concludere a qualsiasi costo». Dalle carte dell'indagine emerge intanto anche il pressing indiretto di Parnasi per la chiusura della conferenza dei servizi, sulla presidente della stessa, la dirigente regionale, Manuela Manetti. Dalle conversazioni intercettate, scrive il gip, si evidenzierebbe anche «una disponibilità (riferita de relato) dell'assessore regionale Civita a fornire informazioni ai dirigenti di Eurnova sullo stato degli atti e sull'andamento della conferenza dei servizi».

Il giorno della seduta della conferenza dei servizi del 24 novembre dello scorso anno sono state registrate conversazioni che, si legge nelle carte, «denotano la posizione di favore dell'assessore Michele Civita nei confronti della società Eurnova e quindi del progetto stadio». Proprio in quel giorno della seduta della Conferenza dei servizi, Luca Caporilli, un collaboratore di Parnasi, anche lui arrestato, invoca l'aiuto di Mauro Baldissoni, il dg della Roma, per tentare di sollecitare Manuela Manetti, la direttrice della direzione regionale territorio, urbanistica e mobilità che aveva indetto conferenza di servizi.

In una sintesi dell'intercettazione del 24 novembre Caporilli sostiene che benché Manetti «avesse ricevuto indicazioni da Civita di chiudere la questione, è tornata su e ha continuato a leggere le prescrizioni e adesso addirittura sta sentendo anche gli ambientalisti». Tra le prescrizioni la più temuta è quella del Ponte sul Tevere e sulla viabilità in generale, infrastrutture che se fossero state giudicate necessarie avrebbero ritardato il progetto. Il 5 dicembre, durante una seduta della conferenza, un manager di Eurnova evidenzia la possibilità che la conferenza dei servizi possa essere rinviata ma Baldissoni lo tranquillizza, riferendo «di aver appreso da Civita che questi avrebbe intimato alla Manetti di concludere a qualsiasi costo la Conferenza».

 

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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