Il timore è concreto: la settimana prima del 21 dicembre, e in particolare venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 sono previste giornate da bollino nero sulle strade, nelle stazioni e negli aeroporti, con il rischio altissimo di assembramenti che potrebbero vanificare gli sforzi di contenimento del coronavirus. A Roma la situazione potrebbe essere critica. Solitamente, nella settimana tra Natale e Capodanno la città si svuota, perché molti abitanti sono originari di altre regioni - soprattutto del Sud - e tornano in famiglia per le vacanze.
Feste private illegali a Roma, 11 denunciati a largo Argentina. «Allerta Capodanno»
Le prenotazioni in hotel sono poche: solo 80 strutture su 1.200 in città saranno aperte durante le Feste. Una circostanza determinata soprattutto dall’assenza dei turisti dall’estero per via delle quarantene necessarie dopo l’arrivo. A preoccupare sono i possibili assembramenti nelle stazioni - Termini e Tiburtina in primis - e negli aeroporti. Mentre trovare un posto in treno tra il 18 e il 20 dicembre sta diventando una missione impossibile, alcuni dati sulle partenze arrivano da Alitalia: nei due aeroporti romani è già stato registrato un più 50 per cento delle prenotazioni per la settimana tra il 14 e il 20 dicembre, prima che scatti il divieto di spostamento tra regioni. E la percentuale si sta incrementando di giorno in giorno. Nelle date con divieto di viaggio, cioè dal 21 dicembre al 6 gennaio, le prenotazioni sono comunque aumentate del 13%. Probabilmente si tratta di persone che dovranno fare ritorno alla residenza - spostamento sempre consentito dal Dpcm, così come quello per motivi lavorativi, o di salute -, assistere genitori o familiari in difficoltà, oppure di “furbetti” che cercheranno di aggirare i divieti.
LA SICILIA
La meta di volo più richiesta, in tutta l’Italia, è la Sicilia. Saranno almeno 60mila, secondo le previsioni, gli italiani che arriveranno nell'isola per trascorrere le festività. E la regione sta iniziando ad attrezzarsi per evitare una nuova e drammatica ondata di contagi: sono previsti test rapidi negli aeroporti “Vincenzo Bellini” di Catania e “Falcone e Borsellino” di Palermo, nella stazione ferroviaria di Messina e nei punti di sbarco dei vettori marittimi. Se negli aeroporti si sta lavorando per riuscire a sottoporre al tampone tutti i passeggeri in arrivo, a Messina si valuta l’organizzazione di un drive-in nel serpentone della Rada San Francesco, dedicato agli automobilisti sbarcati da Villa. Per quanto riguarda i treni, i convogli a lunga percorrenza potrebbero fare tappa al binario 10 e i viaggiatori potrebbero essere sottoposti a tampone prima di lasciare lo scalo. Ma ci saranno anche controlli delle forze dell’ordine sugli spostamenti da regione a regione e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, soprattutto su domicili e residenze.
I CONTROLLI
La parte più consistente del flusso in uscita è infatti attesa con mezzi privati. E intanto nelle farmacie cittadine che effettuano test rapidi - soprattutto nelle grandi città - è già in atto la corsa a prenotare tamponi per i giorni a ridosso del 20 dicembre, nella speranza di mettersi in viaggio in sicurezza. In una circolare inviata ai prefetti, il Viminale ha dettato le linee guida: «Attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto, in considerazione, soprattutto, degli spostamenti conseguenti alle particolari restrizioni previste dal Dpcm». I controlli verranno effettuati anche attraverso elicotteri e droni. L’attenzione, in particolare, si concentrerà sul rispetto del coprifuoco e sui divieti di spostamento, con verifiche a campione e ispezioni più serrate nei giorni di festa e nei weekend, e con il monitoraggio di strade e piazze per evitare gli assembramenti. La stessa circolare chiarisce: «Tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l’uso del modulo di autodichiarazione, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza».
Dpcm, Natale con anziani soli e genitori separati: le regole per gli spostamenti
LA PUGLIA
«Fate un sacrificio: rimanete dove siete. L’esodo di massa va evitato, perché, senza adeguate cautele e andando a convivere immediatamente, si può determinare l’accensione di molti focolai». E' l’appello del governatore pugliese, Michele Emiliano. Secondo le previsioni per le feste dovrebbero arrivare in Puglia circa 30mila persone. A preoccupare è il sold out già registrato in questi giorni a bordo dei treni che collegano le stazioni delle principali città del Nord e Centro Italia alla Puglia e al Salento. Il picco delle prenotazioni è, ovviamente, tra il 18 e il 20 dicembre. Il presidente della regione ha anche ricordato la prima fase della pandemia e l’esodo di massa di inizio marzo: tra il 7 e l’8 marzo Emilano aveva dovuto emanare un’ordinanza di quarantena obbligatoria per chi arrivava. Un sistema che potrebbe venire replicato per Natale.
A lanciare l’allarme è anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: «Il 19 dicembre, ovvero nel weekend alla vigilia del blocco agli spostamenti tra regioni, ci potrebbe essere un esodo di persone da Milano verso familiari, seconde case e luoghi di villeggiatura». Fontana chiede di intervenire: «Rischiamo di rivivere la notte tra il 7 e l’8 marzo. Il rischio è quello. Ma visto che lo possiamo prevedere, dobbiamo attrezzarci in modo che ci sia più attenzione in aeroporto e in stazione. Bisognerà parlare con le prefetture, forze dell’ordine per evitare che in quei giorni si creino più danni rispetto a quelli che si cercano di evitare con il Dl Natale».