Spid, con Poste non sarà più gratuito: quanto costa e come ottenerlo

Venerdì 5 Novembre 2021 di R. Ec.
Spid, con Poste non sarà più gratuito: quanto costa e come ottenerlo
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Lo Spid di Poste diventa a pagamento. Il servizio punto di riferimento per i cittadini non sarà più gratuito, proprio mentre diventa sempre più indispensabile per i vari servizi della pubblica amministrazione. Negli ultimi due anni lo Spid era stato letteralmente monopolizzato della società di telecomunicazioni, che lo offriva a tutti con diversi passaggi, ma nessun onere. Ora bisognerà pagare 12 euro per procedere al riconoscimento di persona e ottenere le credenziali.

Un bel business, insomma.

Spid a pagamento, la "svolta" di Poste

Il Sistema pubblico di identità digitale per interagire con la pubblica amministrazione si continuerà ad ottenere in uno dei 12.700 uffici italiani delle Poste, ma servirà prenotarsi e poi pagare in sede. Continuerà però ad essere gratuito il riconoscimento non in presenza utilizzando l'app della società, con carta di identità (Cie) o passaporto elettronici, via audio o video. Poste offre poi modalità di attivazione alternative per i clienti di Bancoposta e Postepay.

Il comunicato dell'azienda

Solo durante la fase critica della pandemia - ricorda l'azienda - Poste Italiane ha rilasciato oltre 15 milioni di spid favorendo il percorso di digitalizzazione degli italiani in un periodo di emergenza per il Paese. Grazie alla prossimità e alla capillarità della rete degli oltre 12000 uffici postali, milioni di italiani hanno potuto ottenere facilmente e con il massimo supporto degli operatori la propria identità digitale, che rappresenta la chiave d’accesso a tutti i servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Ad oggi complessivamente l’Azienda ha rilasciato gratuitamente più dell’80%delle attivazioni Spid in Italia. Il servizio di attivazione delle identità digitali per Poste Italiane era previsto a pagamento dal giugno 2020, responsabilmente l’azienda ha prolungato il periodo di gratuità proprio a causa della pandemia così come fatto per altri servizi indispensabili a favore dei cittadini sempre gratuiti, come la piattaforma per le prenotazioni dei vaccini e le consegne logistiche. Poste Italiane solo dal 1. novembre si è adeguata al mercato applicando, per le nuove sottoscrizioni, un costo per le attivazioni dello spid tramite operatore.

Quest'ultime sono sms su telefono certificato legato a un prodotto Bancoposta o Postepay, attraverso un lettore Bancoposta e carta Postamat o tramite un bonifico da un conto corrente intestato alla persona in oggetto.

Gli altri modi per ottenere lo Spid

Per entrare in possesso dello Spid basta un documento italiano in corso di validità, la tessera sanitaria, un indirizzo di posta elettronica e un numero di cellulare. Dopodiché bisogna scegliere il gestore di identità digitale cui affidarsi e farsi riconoscere: di persona, via webcam, con Cie e Carta nazionale dei servizi, o sfruttando la nuova modalità audio-video che consente di fare a meno di un operatore esterno. Quasi tutti servizi, che si trovano qui, sono a pagamento: Aruba, Tim, SpidItalia, Sielte, Lepida, Namirial. Intesa e InfoCert forniscono invece gratis sia il riconoscimento da remoto sia in presenza.

Metà dei cittadini senza Spid o Cie, accesso più difficile ai servizi della Pa

In tutto ad oggi sono state erogate circa 26 milioni di identità digitali erogate, con un incremento del 61,5% da inizio 2021.

Spid, i numeri record di Poste negli ultimi due anni

«Siamo a oltre 20 milioni i cittadini che ci hanno chiesto di avere propria identità digitale, che è 83% del totale». A dirlo in audizione alla Commissione parlamentare per la semplificazione lo scorso 28 ottobre era stata Laura Furlan, responsabile mercato imprese e P.a. di Poste Italiane. «In questi due anni - ha spiegato in Furlan- abbiamo visto moltissime piccole imprese e cittadini avvicinarsi concretamente al digitale. Noi abbiamo lavorato in questo ambito sui temi dell'e-commerce, sul fronte dei pagamenti e delle consegne»

«In base ai numeri dello scorso anno - ha aggiunto - abbiamo gestito 400 milioni circa di transazioni e-commerce, molti di nuovi cittadini che hanno imparato a comprare online; dall'altro lato le consegne di pacchi e di e-commerce hanno raggiunto il milione di pacchi consegnati giornalmente, sicuramente da grandi operatori ma sempre di più anche da piccole imprese. Oggi sul mondo dell' e-commerce verso i cittadini gestiamo il 36% delle transazioni, quindi osserviamo un ampliamento importante di coloro che si trovano per la prima volta a dover interagire con questa modalità».

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«La progressiva digitalizzazione e l'apertura verso il mondo dell'e-commerce - aveva concluso- erano trend già in atto prima del lockdowns, ma il lockdown ha ulteriormente fatto progredire la velocità e noi abbiamo registrato sui nostri stessi canali delle interazioni che si sono spostate fortemente sul fronte digitale».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 03:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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