Smart working per chi ha figli under 14 e per i fragili. E nel dl Aiuti c'è anche il bonus trasporti per i bus

Verso un allungamento per tutto il 2022 delle regole per il lavoro agile nel privato

Venerdì 29 Luglio 2022 di Andrea Bassi e Giusy Franzese
Smart working per chi ha figli under 14 e per i fragili, nel dl Aiuti c'è anche il bonus trasporti per i bus
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La finestra dello smart working semplificato per i dipendenti del settore privato sarà allungata ancora. E per i lavoratori «a maggior rischio di contagio» e per le famiglie che hanno nel proprio nucleo bambini e ragazzi di età inferiore a 14 anni, il diritto a lavorare da remoto dovrebbe essere esteso fino al 31 dicembre. Si tratta di alcune delle misure che dovrebbero entrare nel decreto aiuti bis, il provvedimento che sarà approvato la settimana prossima dal governo.

E intanto è stato anche reso operativo, a partire dal mese di settembre, il bonus da 60 euro per l’abbonamento ai trasporti pubblici. 

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LE TAPPE

A chiedere la proroga della normativa semplificata sullo smart working, è stato il ministero del lavoro, guidato da Andrea Orlando. Il diritto al lavoro agile per i soggetti «maggiormente esposti a rischio di contagio» e per le famiglie con figli under 14, è per il momento in vigore fino a dopodomani, domenica 31 luglio. Mentre la modalità semplificata che permette alle aziende di utilizzare lo smart working senza la necessità di stipulare l’accordo individuale con i propri dipendenti, è in vigore fino al prossimo 31 agosto. 
Ad essere ulteriormente prorogato, insomma, dovrebbe essere l’articolo 90 del decreto legge numero 34 del 2020, che ha disposto il diritto al lavoro agile per i lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da patologie che possono caratterizzare una situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente.

Lo stesso diritto vale per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa e che non vi sia genitore che non lavora. Intanto, sempre appoggiato dal ministero del lavoro, è stato approvato un emendamento al decreto sulle semplificazioni fiscali che, dal prossimo mese di settembre, modifica appunto semplificando, i meccanismi di comunicazione dei nominativi dei lavoratori in smart working ai fini assicurativi e previdenziali. 

Le norme sul lavoro agile che il prossimo decreto aiuti dovrebbe prorogare, riguarderanno soltanto i dipendenti privati. Per i dipendenti pubblici rimane invece in vigore la direttiva emanata dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta a gennaio dello scorso anno e che prevede, in caso di ripresa della pandemia, la possibilità per i dirigenti degli uffici di utilizzare tutto lo smart working che ritengono necessario, salvaguardando il principio della «prevalenza del lavoro in presenza», permettendo di rispettare questa regola anche su base plurimensile. 

 

L’AIUTO AI PENDOLARI

Intanto ieri i ministri del lavoro Orlando e quello delle Infrastrutture Enrico Giovannini, hanno firmato il decreto attuativo per il bonus fino a 60 euro per i trasporti. Il bonus spetta su richiesta ai cittadini con un reddito fino a 35.000 euro e potrà essere speso per un solo abbonamento, annuale o anche mensile, fino al 31 dicembre 2022. La domanda va presentata accedendo con le proprie credenziali digitali (Spid o Cie) alla piattaforma www.bonustrasporti.lavoro.gov.it.

«Si tratta di un sostegno concreto per studenti, lavoratori, pensionati, per tutti quei cittadini che utilizzano il trasporto pubblico, su gomma e su ferro, che proveremo a rendere strutturale anche per il prossimo anno» ha commentato Orlando. Lo scopo della “misura sociale” è sostenere il reddito e contrastare l’impoverimento delle famiglie conseguente alla crisi energetica in corso. «Consideriamo questa misura non solo un aiuto alle famiglie più in difficoltà, ma come una sperimentazione per capire l’elasticità della domanda del trasporto pubblico locale al prezzo. In altri Paesi europei come la Germania, la Spagna, dove la misura già esiste, c’è un effetto molto importante di spostamento della domanda verso il trasporto pubblico locale» ha dichiarato Giovannini. 

Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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