Siccità, stato di emergenza entro 2 settimane? Ecco cosa significa (e l'ipotesi razionamento diurno dell'acqua)

Molti comuni hanno già adottato delle misure per tentare di limitare il consumo d'acqua

Martedì 28 Giugno 2022 di Francesco Malfetano
Siccità, stato di emergenza entro 2 settimane? Ecco cosa significa (e l'ipotesi razionamento diurno dell'acqua)

«Penso che nelle prossime giornate, al massimo un paio di settimane, potremo fare la dichiarazione dello stato d’emergenza». Così ieri il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ha annunciato che a stretto giro il governo si considererà in emergenza a causa delle scarse precipitazioni. Del resto l'intera Penisola sta soffrendo una significativa carenza d'acqua. Specie nel Nord però, dove durante questi primi mesi dell'anno non ha quasi mai piovuto (e pure l'anno scorso le nevicate sono state minori del solito), la situazione appare straordinaria. L'intera Pianura Padana si trova travolta dalla siccità, aggravata dalle alte temperature deglle ultime settimane, ben superiori alle medie stagionali. Tant'è che in diverse aree tra Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, i comuni hanno già adottato delle misure per tentare di limitare il consumo d'acqua, come lo stop notturno.

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E allora cosa aspettano governo e Protezione civile? «Bisogna capire le misure da mettere in campo per mitigare i problemi, e su queste stiamo lavorando con le Regioni.

Lo stato di emergenza va dichiarato dopo averle definite». Anche perché - ha aggiunto Curcio, ieri intervistato da SkyTg24 - lo status «di per sé non risolve tutti i problemi».  

 

COSA COMPORTA
Proprio perché le Regioni sono ancora al lavoro sulle possibili misure da mettere in campo, è impossibile dire con certezza cosa comporterà la dichiarazione dello status. Con estrema probabilità però, se la situazione delle piogge non dovesse migliorare rapidamente, è lo stesso Curcio ad ammettere che «in alcune zone sicuramente non è escluso il fatto che il razionamento dell’acqua porti a una chiusura temporanea anche nelle ore diurne». Un razionamento delle forniture idriche durante il giorno che, nonostante il forte impatto sulla quotidianità dei cittadini, gli esperti non reputano neppure sufficiente a contrastare in maniera efficace la carenza d'acqua. Tant'è che tra «le misure differenziate» a cui lo status imprimerà un'accelerazione ci sarà con ogni probabilità una revisione delle infrastrutture. «Abbiamo anche problemi come perdite in rete che ci affliggono da anni. Bisogna potenziare la capacità di un dialogo nazionale che poi arrivi sul territorio locale» ha sottolineato ancora il numero uno del Dipartimento. Un fenomeno confermato dagli ultimi dati Istat sull'uso dell'acqua nella Penisola: nel 2020 è andato perso il 36,2% dell'acqua immessa in rete nei soli capoluoghi di provincia. 

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Sul punto è polemico anche il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli: «Sono 20 anni che in questo Paese non si fa niente per tutelare la risorsa idrica - ha spiegato, rilanciando un suo piano per la gestione - Bisogna aumentare la capacità di captazione dell'acqua, che oggi è dell'11%, attraverso un "Piano Invasi" il più possibile aderente alle esigenze dei cittadini. Attraverso la creazione di impianti a più livelli possiamo avere più captazione, accumulo energetico e produzione energetica. Siamo in gravissimo ritardo anche per una frammentazione di competenze». 

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 15:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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