Pontida, il sindaco: «Via la tassa sui rifiuti ma non alle coppie gay»

Venerdì 29 Settembre 2017 di Claudia Guasco
Pontida, il sindaco: «Via la tassa sui rifiuti ma non alle coppie gay»
10
MILANO Luigi Carozzi è il sindaco di Pontida, paese in provincia di Bergamo culla del Carroccio. Ed esercita il suo ruolo di primo cittadino con ferrea ortodossia dei principi leghisti. Parcheggi riservati alle donne in gravidanza? Sì, a patto che non siano extracomunitarie o omosessuali. Ora ha un’altra idea, lodevole se non avesse aggiunto ancora una volta una clausola discriminatoria. Via la tassa sui rifiuti per le coppie appena sposate. Tranne quelle gay, naturalmente.

LETTERA AI CITTADINI
In vista della scadenza per il pagamento della Tari, Carozzi ha preso carta e penna e ha scritto ai suoi cittadini per ricordare le agevolazioni introdotte all’inizio dell’anno. Tra cui la riduzione della tassa sui rifiuti e l’ampliamento delle categoria esentate: i residenti che contraggono un matrimonio civile, un matrimonio concordatario (cioè il matrimonio canonico a cui lo Stato riconosce effetti civili) o un matrimonio religioso di una delle altre confessioni riconosciute dallo Stato italiano. Un regalo non per tutti, quindi. Dovranno mettere mano al portafogli le coppie formate da persone dello stesso sesso che hanno stipulato un’unione civile, ma anche i conviventi che, per scelta o necessità, hanno deciso di non sposarsi. Il sindaco aveva già introdotto l’esenzione dalla Tari per le coppie appena sposate, ma come misura sperimentale. Adesso è diventata strutturale, eccezioni comprese. Come annuncia trionfalmente Carozzi nella sua missiva agli abitanti: «Con la presente sono lieto di comunicarti che, come avevo promesso in campagna elettorale, la giunta comunale della città di Pontida è riuscita nel suo proposito di contenere il livello delle imposte locali, lasciando più di 100 mila euro nelle tasche dei pontidesi». E va a elencare: «Infatti, oltre ad aver definitivamente cancellato a tutti la tassa sui servizi indivisibili (Tasi), ho ridotto la tassa rifiuti (Tari), introducendo tre categorie esentate». Ai neosposi si aggiungono così «i piccoli imprenditori che hanno costituito un nuovo esercizio di vicinato nel territorio comunale» e i residenti che, entro due anni dalla celebrazione del matrimonio, «iscrivano all’anagrafe del comune un loro figlio legittimo/a con l’atto di nascita». Il sindaco, evidentemente, non sa o non si cura del fatto che la distinzione tra figli legittimi e illegittimi nel diritto italiano non esiste più da quattro anni.

NIENTE CASE POPOLARI AI GAY
Carozzi, del resto, è uno che va dritto per la sua strada: prima dei parcheggi rosa discriminanti, un anno fa ha tagliato le famiglie gay dal regolamento per le case popolari.
E adesso arriva la Tari padana, contestata dal consigliere regionale grillino Dario Violi: «Quei geni della giunta leghista ci riprovano a violare i principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione. L’ignoranza di certi personaggi non ha limiti e anche questa volta sono pronto a intraprendere ogni azione perché venga ripristinata la legalità». Anche il segretario comunale di Bergamo, Daniele Perotti, rileva una palese violazione dell’articolo 3 della Costituzione, che recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Ma le critiche non scalfiscono Carozzi e il suo entourage. «E’ una delibera approvata dal Consiglio comunale a gennaio 2017», spiega il capogruppo del Carroccio ed ex sindaco Pierguido Vanalli. «Si tratta di agevolazioni, con questo provvedimento vogliamo aiutare e incentivare a fare figli: c’è chi dà 80 euro, noi abbiamo scelto questa strada».


 
Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 15:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci