Senato, voterà anche chi ha 18 anni (come alla Camera). Sì alla riforma sulle elezioni politiche

Giovedì 8 Luglio 2021
Elezioni politiche, cambia l'età minima per poter votare per il Senato: sarà 18 anni, come per la Camera
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Dalle prossime elezioni politiche l'età minima per poter votare per il Senato sarà 18 anni, come per la Camera, e non più 25. È stata approvata oggi, giovedì 8 luglio la riforma costituzionale che attribuisce ai 18enni il voto per eleggere il Senato con 178 voti favorevoli, 15 contrari e 30 astenuti. Con questo voto il Parlamento ha approvato definitivamente la riforma che sarà promulgata tra tre mesi per consentire di chiedere il referendum confermativo, dato che alla Camera sono mancati i due terzi.

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Voto ai 18enni per il Senato, Malpezzi: «La politica ha bisogno dei giovani»

«Oggi si chiude un percorso, nato nelle aule parlamentari, che dà un nuovo diritto a 4 milioni di cittadini italiani che prima non lo avevano.

Diciamo ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni che la politica ha bisogno di loro e della loro capacità di scegliere». Lo ha detto in aula Simona Malpezzi, la presidente dei senatori del Pd, nel corso della sua dichiarazione di voto sul Ddl per introdurre al Senato il voto ai 18enni. «Questo è un nuovo strumento per fare in modo che la loro partecipazione trovi uno sbocco. Una partecipazione -ha proseguito la presidente dei senatori del Pd- che tra i più giovani esiste ed è forte: prima del covid le piazze erano piene di giovani che manifestavano sui temi che stanno loro a cuore, dall'ambiente ai diritti».

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Ceccanti: «Riforma in vigore fra tre mesi»

«Con il voto favorevole del Senato nell'ultima lettura della riforma che darà finalmente ai diciotto-venticinquenni l'elettorato attivo al Senato, il Parlamento afferma il proprio ruolo nell'aggiornamento costituzionale. Bisognerà attendere tre mesi per l'entrata in vigore perché a causa di alcune assenze non si è arrivati ai due terzi». Lo afferma Stefano Ceccanti del Pd. «C'è di che essere soddisfatti non solo nel merito, perché alcuni milioni di cittadini maggiorenni avranno finalmente la pienezza dei diritti e perché diventa così praticamente impossibile che le Camere nascano con maggioranze diverse, ma anche per il metodo».

Malan: «Forza Italia si astiene dal voto ai 18enni»

«Vorrei evidenziare che dopo la riduzione dei parlamentari che noi abbiamo contrastato - ha evidenziato il vicepresidente vicario dei senatori di Forza Italia Lucio Malan - bisognava porre subito mano ad una serie di riforme per far fronte agli squilibri che quella sbagliata riforma produrrà dalla prossima legislatura. Fu Zingaretti, allora segretario del Pd, tra i primi a dire che si sarebbe subito passati agli atti conseguenti. Nulla, non è accaduto nulla, se non questa legge che di fatto peggiora le cose». Malan ha poi aggiunto che «dal 1963, quando il Senato fu composto da 315 membri gli elettori per ogni senatore, erano 98 mila passati a 148 mila nell'ultima elezione del 2018 per via dell'aumento della popolazione. Ebbene, dopo il taglio dei parlamentari, avremo un senatore ogni 233 mila elettori ed ora con il voto ai diciottenni uno ogni 260mila. I giovani avranno così molto meno potere nella scelta dei loro rappresentanti», ha proseguito.

Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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