Venezia, la marea a 187 centimetri. Danni a San Marco. Venti a 100 km/h. Il sindaco: un disastro. Un anziano morto fulminato in casa

Lunedì 11 Novembre 2019
Venezia, la marea a 187 centimetri. Vento a 100 km/h. Sindaco: «Un disastro». Maltempo, morto un anziano a Bari
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Venezia questa volta ha rischiato di affondare, sotto la spinta di un'acqua che con vento di scirocco a 100 chilometri orari ha sfiorato la paurosa soglia dei 190 centimetri sul medio mare. Il picco, alle 22.50, è stato di 187 centimetri. Tutto il centro storico è stato allagato. Con simili livelli non ci sono passerelle o paratoie davanti negozi che tengano. È la seconda misura nella storia della Serenissima, dopo il record di 194 centimetri del 1966.

L'acqua, con il buio fitto e la pioggia sferzante, è entrata dappertutto. I veneziani hanno assistito attoniti, dalle finestre di casa, o collegati al web, alla laguna che mano a mano entrava nelle calli, nelle piazze, si prendeva i masegni e sommergeva ogni cosa. E potrebbero essere gravi i danni provocati dall'acqua alta eccezionale alla Basilica di San Marco, gioiello di Venezia.

Dal comando della Polizia municipale si apprende che tutta la cripta è stata sommersa e dentro la basilica, nel momento di picco di marea (187 cm), si misurava dalla pavimentazione quasi un metro e 10 di acqua. 

Il rialzo improvviso della marea è iniziato in serata, quando le previsioni - inizialmente di un metro e 45 - sono state riviste in modo peggiorativo dal Centro maree del Comune: 160 centimetri, poi 170, quindi 180, in una rincorsa che ha lasciato sbigottiti i tecnici e sembrava non finire mai. Fino a 187 centimetri sul medio mare. Una misura da far sfiorare il collasso a Venezia, il secondo livello di sempre. A cambiare tutto è stato il vento, che, sempre da scirocco, al mattino girava ancora da nord est mentre raggiungeva le coste del Veneto. Ma con la sera si è incattivito. Lo scirocco ha iniziato a spirare con raffiche fino a 100 km/h, e ha gonfiato la laguna.

Poi ha cominciato a scendere molto velocemente l'onda di marea che ha allagato il centro di Venezia. Dopo il picco di 187 centimetri registrato alle 22.50, si è passati a 181 alle ore 23.00, cui è seguito un «salto» di 12 centimetri, a 169, alle 23.10. La protezione civile raccomanda «massima cautela».

Alle 22 Piazza San Marco si presentava deserta e spettrale, sommersa da quasi un metro d'acqua, le onde ad infrangersi sulle colonne di Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco, indifesa davanti all'attacco del mare. «Questo è un disastro, questa volta bisognerà contare i danni», ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, mentre in barca effettuava un sopralluogo nell'area marciana, accompagnato dalla polizia municipale e dal personale di Avm. «Stiamo affrontando una marea più che eccezionale - ha aggiunto in un tweet Brugnaro - Siamo tutti mobilitati per gestire l'emergenza».

E un anziano di 78 anni è morto fulminato nell'isola di Pellestrina, una delle lingue di terra che dividono Venezia dal mare. L'episodio è avvenuto mentre sulla laguna si è scaricata la tempesta di vento e pioggia che ha causato l'acqua alta eccezionale nella città lagunare. A provocare la morte dell'anziano, secondo le prime informazioni, un corto circuito elettrico innescato dalla marea che gli era entrata in casa. I Carabinieri si trovano sul posto, per svolgere accertamenti sull'esatta dinamica dell'incidente.

Tre vaporetti affondati mentre erano attraccati a Sant'Elena, gondole staccate dagli ormeggi e spinte sopra Riva degli Schiavoni, un incendio ad una cabina elettrica accanto al museo di Cà Pesaro. È lungo l'elenco dei danni e delle devastazioni a Venezia a poche ore dall'alta marea eccezionale (187 cm) di ieri sera. Il sindaco Luigi Brugnaro ha riferito di un pontile delle gondole finito in piazza San Marco, e di un pilone dell'illuminazione piegato dal fortissimo vento. La polizia municipale ha riferito di barche strappate agli ormeggi e alla deriva in laguna, un vaporetto di 'Alilaguna' trovato sganciato nella zona del Tronchetto. Solo oggi, tuttavia, alla luce del giorno, sarà possibile una conta dei danni più dettagliata..


La marea di riporta agli occhi del mondo il 'caso' Venezia, rilancia anche il tema del Mose, il colossale sistema di barriere mobili contro le acque alte che attende ancora di essere ultimato, e lascia Venezia in balia di catastrofi naturali come questa. Tutte le scuole di Venezia e delle isole domani resteranno chiuse. Il sindaco ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale per la città. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha attivato l'unità di crisi della Protezione civile. Si temono gravi ripercussioni su tutta la laguna, mentre sono segnalate condizioni di allarme sull'intera costiere veneta e, per la forte pioggia, preoccupano le situazioni dei fiumi, in particolare del Piave. La Regione ha attivato anche i collegamenti con il Dipartimento della Protezione civile nazionale e con il Comando dei Vigili del fuoco. Domani arriverà alla sala operativa regionale, a Marghera, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.



A Matera, città della Cultura 2019, le antiche strade si sono trasformate in torrenti in piena con fango e detriti che non hanno risparmiato il rione dei Sassi. Anche sulla costa jonica il vento di scirocco si è abbattuto con particolare violenza e si contano i danni.

Un morto a Bari. Un anziano di 80 anni, Pasquale Cutecchia, è morto mentre era a piedi vicino al cancello di casa in contrada Malerba ad Altamura (Bari), colpito dal ramo di un albero del proprio giardino spezzato dal forte vento. Sono intervenuti i soccorsi del personale del 118 e dei Carabinieri, giunti sul posto, ma l'anziano è morto sul colpo.

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Situazione difficile, e all'attenzione del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, a Matera e nella sua provincia, dove la notte scorsa una tromba d'aria ha divelto alberi, pali della luce e tetti ed ha provocato danneggiamenti alle colture. Per il nubifragio la parte storica di Matera ed il rione dei Sassi, ha visto trasformare le sue strade in torrenti in piena, carichi di fango e detriti che, ad esempio, in via Bruno Buozzi hanno divelto la pavimentazione in basolato. Oggi le scuole a Matera sono rimaste chiuse ma domani riapriranno, come ha annunciato il sindaco, Raffaello De Ruggieri, perché l'allarme sembra rientrato e i sopralluoghi dei tecnici non hanno riscontrato particolare criticità negli edifici scolastici.

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Nel Salento, piogge, venti di burrasca e onde alte anche cinque metri hanno investito la costa jonica, con pali della luce e alberi sradicati ovunque, barche disancorate e due cabinati a vela scaraventati sugli scogli. A Spongano la furia del vento e la pioggia hanno distrutto il palazzetto dello sport pronto per essere consegnato nei prossimi giorni. A Taranto è crollato un traliccio con i ripetitori per i segnali telefonici abbattuti. Problemi anche sul versante dei trasporti: a causa del maltempo due voli in arrivo a Bari da Milano sono stati dirottati in mattinata sullo scalo di Brindisi. Per lo scirocco da ieri pomeriggio le isole Eolie sono bloccate con aliscafi e traghetti fermi. La pioggia torrenziale ha prodotto un 'fiume' di pomice arrivato a valle fino a Canneto, in località Calandra, sull'isola di Lipari. Interrotti i collegamenti via mare tra il porto di Termoli e le Isole Tremiti.

 
 

Nel palermitano a causa del forte vento sono caduti la croce e il basamento di una chiesa ad Isnello e a Messina tra gli alberi crollati, uno ha danneggiato diverse auto e una persona è rimasta ferita in modo non grave. Tragedia sfiorata a Napoli allo stazionamento dei bus in via Fasano, dove il forte vento ha abbattuto un albero che è precipitato su un bus fermo, dove al posto di guida era seduto l'autista e c'erano soltanto quattro passeggeri. Tempesta infine a Capri, dove è stata colpita la Torre campanaria nella celebre Piazzetta, uno dei simboli dell'isola: si sono staccati alcuni calcinacci. Il sindaco di Capri, Marino Lembo, ha firmato un'ordinanza in cui dispone per domani la chiusura delle scuole. Il sindaco di Lampedusa Totò Martello ha invece chiesto l'intervento del Governo per le imbarcazioni utilizzate dai migranti che vengono ormeggiate 'abbandonatè nel porto ed ora in balia dello onde con il rischio che danneggino le altre imbarcazioni ed i pescherecci.

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 18:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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