«Con o senza rotelle i nuovi banchi monoposto non sono arrivati». Questa è la frase che con più frequenza rimbalza da una scuola all’altra, da un quartiere della periferia di Roma al piccolo paese di una regione del nord. E poi le mascherine, quelle che, secondo le promesse, dovevano arrivare con una cadenza memorabile, «10-11 milioni al giorno», a volte ci sono, a volte no, e non è esattamente una prospettiva interessante visto che il Comitato tecnico scientifico ha spiegato che a scuola, quando ci si sposta, le protezioni di bocca e naso vanno indossate. Il premier, Giuseppe Conte, ha deciso di annullare il videomessaggio per l’inizio dell’anno scolastico da inviare a studenti e famiglie, da trasmettere domani nel corso di Domenica In. Conte ha rinunciato perché preoccupato per le promesse non mantenute? No, perché il centrodestra ha contestato la mancanza del contraddittorio e soprattutto perché sette giorni dopo ci saranno referendum ed elezioni in alcune Regioni.
Il 9 settembre il premier, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, aveva elencato una serie di promesse alla voce riapertura delle scuole, garantendo: «Se mi sento tranquillo di accompagnare mio figlio a scuola? Ben tranquillo, assolutamente fiducioso. Gli comunicherò tutto l’entusiasmo di iniziare questo nuovo anno scolastico». Ecco, tutto questo entusiasmo, nelle famiglie, nei ragazzi e negli insegnanti, non traspare. Ma Conte aveva detto: «Le famiglie italiane non devono dubitare che abbiamo fatto il massimo per dare ai nostri ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio. Ed è una grande opportunità: ci saranno più spazi, più docenti e meno alunni per classe grazie a un investimento di 7 miliardi da gennaio a oggi. Distribuiremo 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite per il personale scolastico e gli studenti».
LA CORSA
A due giorni dalla prima campanella, per lo meno in quelle regioni e in quei comuni dove non è stato deciso il rinvio, la situazione è differente da quella descritta: in non pochi casi mancano gli insegnanti, gli spazi non sono stati ancora individuati e già si ipotizza di proseguire, per una parte degli studenti, con le video-lezioni.
Scuola, Conte: «Tutto pronto» Ma genitori e presidi non sono d’accordo
Sabato 12 Settembre 2020 di Mauro Evangelisti e Cristiana ManganiLe mascherine sono in ritardo, ha denunciato Cittadinanzattiva, magari arriveranno nelle prossime ore, ma ad esempio la Regione Lazio ieri è corsa ai ripari distribuendo last minute per consegnarne cinque milioni, sufficienti per la prima settimana. Per citare un vecchio film sul mondo della scuola, “io speriamo che me la cavo”.