«Legittime benedizioni delle scuole se non incidono sulle lezioni»: il Consiglio di stato boccia il Tar

Lunedì 27 Marzo 2017
«Legittime benedizioni delle scuole se non incidono sulle lezioni»: il Consiglio di stato boccia il Tar
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Le benedizioni pasquali nelle scuole pubbliche, se fuori dalle lezioni e facoltative, sono legittime. Né più né meno di altre attività "parascolastiche" culturali, sportive o ricreative proposte agli alunni. Il Consiglio di Stato si è pronunciato così sulla polemica nata a Bologna dove un gruppo di insegnanti aveva dato battaglia all'acqua benedetta tra i banchi, finendo sul New York Times e arrivando a vincere, un anno fa, un ricorso al Tar contro la delibera del consiglio di istituto che, dopo la richiesta dei parroci delle chiese della zona, aveva autorizzato nel 2015 la benedizione, seppur in orario extrascolastico e con i bambini accompagnati dai genitori.

Il Tar dell'Emilia-Romagna aveva annullato la delibera, sostenendo che la scuola non deve essere coinvolta in un rito attinente unicamente alla sfera individuale di ciascuno. Ora i giudici amministrativi di secondo grado hanno ribaltato il verdetto, accogliendo il ricorso della scuola, l'istituto comprensivo 20 (due elementari e una media inferiore) e del ministero dell'Istruzione. Secondo la sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato la benedizione non può «in alcun modo incidere sullo svolgimento della didattica e della vita scolastica in generale». E questo, appunto, «non diversamente dalle diverse attività 'parascolastichè che, oltretutto, possono essere programmate o autorizzate dagli organi di autonomia delle singole scuole anche senza una formale delibera».

Non si può, cioé, riservare alla benedizione «un trattamento deteriore rispetto ad altre diverse attività» che non hanno alcun nesso con la religione. Di più: «per un elementare principio di non discriminazione - si legge - non può attribuirsi alla natura religiosa di un'attività una valenza negativa tale da renderla vietata o intollerabile unicamente perché espressione di una fede religiosa, mentre, se non avesse tale carattere, sarebbe ritenuta ammissibile e legittima».

A rinforzo di questa tesi, i giudici citano la Costituzione che vieta di trattare peggio, «sotto ogni aspetto», le manifestazioni religiose in quanto tali.
La diocesi di Bologna, guidata da mons.Matteo Zuppi, attraverso il portavoce Adriano Guarnieri «accoglie la decisione del Consiglio di Stato, relativamente alle benedizioni pasquali in ambito scolastico, che appare saggia, equilibrata e rispettosa della vera laicità della scuola, che non può mai essere contro qualcuno». Se la sentenza viene accolta con soddisfazione da Ap, Forza Italia e Udc, viene invece ritenuta 'capziosà dal comitato Scuola e Costituzione che intende ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo. «In ogni caso - commenta Monica Fontanelli, una delle insegnanti che aveva impugnato l'autorizzazione al Tar - questa sentenza stabilisce un principio estremamente importante: non si possono fare benedizioni durante l'orario scolastico».
Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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