Salvini ora sfida Giorgetti: piazza con Meloni e Tajani. E sul caso Morisi: «Attaccano Lega a 5 giorni dal voto»

Mercoledì 29 Settembre 2021 di Marco Conti
Salvini ora sfida Giorgetti: piazza con Meloni e Tajani. E sul caso Morisi: «Attaccano Lega a 5 giorni dal voto»
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Un effetto la sortita di Giancarlo Giorgetti l'ha prodotta: ha ricompattato i tre leader, Salvini, Meloni e Tajani, costringendoli a stare insieme in ben due appuntamenti elettorali a chiusura della campagna elettorale di Milano e di Roma.

Esattamente nelle due città dove il ministro Giorgetti si è di recente esercitato in previsioni non certo indulgenti con i due candidati del centrodestra.

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Salvini, Giorgetti e il caso Morisi

In sintesi, secondo Giorgetti, a Milano vince il candidato del centrosinistra Beppe Sala al primo turno e a Roma Carlo Calenda può rappresentare la sorpresa se intercetta i voti del centrodestra. Affermazioni che anche ieri Salvini ha cercato di correggere dicendo che Giorgetti «ha smentito» quanto detto e che comunque a Roma «Michetti è una persona competente e per ripartire bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda». Duro il commento anche di Giorgia Meloni: «Per me fa fede la presenza di Salvini sulla Capitale e a Milano e fa fede per FI il lavoro di Berlusconi». «Se poi sapesse (Giorgetti ndr) qualcosa di Roma, saprebbe che Calenda non arriverà mai al ballottaggio».

 


IL QUADRO


Al di là delle correzioni di tiro «l'analisi politica» di Giorgetti, come la definisce lui stesso, contenuta nell'intervista di ieri l'altro a La Stampa, ha dato una scossa non da poco alla coalizione che fa quadrato a pochi giorni dalle amministrative, ma che si prepara ad una vera e propria resa dei conti post-voto non solo tra i partiti ma anche dentro i partiti. Nella Lega le parole di Giorgetti, con tanto di riferimento anche alla partita del Quirinale, seguono quella sorta di riequilibrio interno che già si è visto nella disputa del Green pass tra i governatori del Nord e il segretario. Alla fine ha vinto la mano la coppia Zaia-Fedriga, con quest'ultimo schieratissimo sulla linea di Palazzo Chigi. «Che Mario Draghi finisca al Quirinale mi sembra una soluzione logica. Il quando è tutto da vedere. Non dipende certo dal sottoscritto», sostiene il ministro del Turismo Massimo Garavaglia in perfetta sintonia con il collega del Mise. Parlando a Porta a Porta, ieri è stata la Meloni a confermare anche un'altra previsione di Giorgetti: «Non voterei un bis di Mattarella, a parte il fatto che ha detto di non essere interessato, per cui non si pone il problema. Ma non si può utilizzare come prassi la riconferma: sarebbe un grave errore. Significa ripetere una politica che abdica alle sue responsabilità».

L'indagine su Morisi


L'indagine che coinvolge l'ormai ex guru della Lega Luca Morisi ha «un impatto politico importante», sottolinea Giorgia Meloni, assestando così un duro colpo a Salvini non tanto come segretario della Lega, quanto come leader del centrodestra dopo Silvio Berlusconi. Salvini ne è ovviamente consapevole e non può non sottolineare che la notizia di un'inchiesta che risale ad agosto è stata data alla stampa «a cinque giorni dal voto». La gara tra i due è in corso da tempo, domenica potrebbe ufficializzarsi il sorpasso di FdI sulla Lega anche se i conti si faranno ai ballottaggi quando si vedrà se risulta azzeccata «l'analisi politica» di Giorgetti anche su Michetti, scelta che Lega e FI intendono caricare tutta alla Meloni. Giorgetti e la pattuglia di governatori leghisti del Nord, sembrano però intenzionati a scardinare il meccanismo del «guida il centrodestra il primo che arriva e se vinciamo va a Palazzo Chigi». Non a caso dubbi sulla scelta del candidato per la Capitale ne ha anche Giovanni Toti, presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia: «Come sindaco di Roma io oggi voterei Michetti, non c'è dubbio. Su Calenda forse si poteva fare un ragionamento all'inizio...».
L'invito a mettere la sordina alle polemiche è il regalo che Silvio Berlusconi ha chiesto ai tre leader in occasione del suo compleanno e dei suoi 85 anni. Richiesta accolta. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, dovrebbero ritrovarsi domani a Milano, per poi chiudere il giorno dopo, sempre tutti e tre, a Roma in un comizio a Spinaceto.

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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