Ruby Ter, i giudici: «Non si possono usare le testimonianze delle ex olgettine»

Possibili dichiarazioni spontanee di Berlusconi

Mercoledì 3 Novembre 2021
Ruby Ter, i giudici: «Non si possono usare le testimonianze delle ex olgettine»
1

La difesa di Silvio Berlusconi conquista un punto. A sorpresa, in un'udienza che sulla carta doveva servire solo per ascoltare l'ultimo teste dell'accusa e stilare il calendario dell'esame degli imputati, è arrivata un'ordinanza che, accogliendo un'eccezione della difesa di Silvio Berlusconi, potrebbe aver azzoppato gran parte delle accuse nel processo Ruby ter. I giudici della settima penale hanno infatti dichiarato la «inutilizzabilità delle dichiarazioni testimoniali rese» nei dibattimenti Ruby e Ruby bis da diciotto 'ex olgettine' imputate nel Ruby ter, tra cui la stessa Karima El Mahroug, spazzando via quasi tutte le deposizioni delle giovani, tranne quelle di Iris Berardi e per una parte anche quelle di Barbara Guerra. Una decisione con cui, come è stato riferito, salteranno le imputazioni di falsa testimonianza (prossime comunque alla prescrizione) a carico delle ragazze, che portarono nelle aule la versione delle «cene eleganti» al posto del «bunga-bunga» di Arcore e che per questo sarebbero state stipendiate dall'ex premier.

Potrebbe reggere ancora, forse, stando a letture comunque complesse del provvedimento, il reato di corruzione in atti giudiziari per cui Berlusconi è imputato assieme alle ex ospiti di Villa San Martino, ma anche ad altre persone, come l'ex fidanzato di Ruby, Luca Risso (29 in totale).

Pur sparendo di fatto dal giudizio nel processo quei verbali, infatti, l'aggiunto Siciliano e il pm Gaglio punteranno a dimostrare, anche se con più difficoltà probatorie, che le giovani, le quali dal novembre 2011 erano pubblici ufficiali perché chiamate come testimoni nei dibattimenti, stavano ricevendo soldi o altre regalie per fare gli interessi del leader di FI nei processi. Al di là delle dichiarazioni rese poi in aula.

Ad ogni modo, nell'ordinanza della settima penale presieduta da Marco Tremolada (stesso giudice che con un altro collegio assolse i 15 imputati del caso Eni-Nigeria) si fa notare che i pm (del caso se ne occupava Ilda Boccassini) già 9 anni fa avrebbero dovuto iscrivere le ragazze nel registro degli indagati per corruzione in atti giudiziari e sentirle nei processi a carico del Cavaliere e di Mora, Fede e Minetti con tutte le garanzie previste. Quantomeno «dalla primavera 2012» - scrive il Tribunale nell'ordinanza che richiama pure una decisione della Cassazione sul caso Mills - la Procura «aveva elementi indizianti le elargizioni di Berlusconi in favore delle ragazze» indicate come testimoni, mentre in realtà erano già «sottoposte ad indagini». Erano «persone sostanzialmente 'indagatè» e andavano ascoltate come testi assistite da avvocati e con la facoltà di non rispondere. Per questo «le relative testimonianze» sono «affette da inutilizzabilità assoluta per violazione delle garanzie di legge» poste «a presidio del divieto di autoincriminazione».

I giudici fanno notare, ad esempio, che nel Ruby bis ad alcune ragazze vennero fatte «domande sulla convocazione ad Arcore», che avvenne dopo «la perquisizione» del 14 gennaio 2011, «precedute o seguite da domande» sul denaro corrisposto dall'ex premier. Versamenti che «costituivano patrimonio conoscitivo della pubblica accusa già prima delle deposizioni», anche perché era stato pure già aperto e archiviato un fascicolo a carico di Guerra e Berardi (da qui la differenza delle loro posizioni).

«Questa ordinanza è importantissima - ha commentato il legale di Berlusconi, l'avvocato Federico Cecconi - perché di fatto si dice che queste dichiarazioni sono inutilizzabili per un vizio patologico». Una decisione che arriva dopo l'assoluzione nel filone del Ruby ter a Siena.

Nel frattempo, tre imputate, Polanco, Guerra e Sorcinelli, avevano già dato la loro disponibilità a parlare in aula tra il 17 e il 24 novembre. Nuove valutazioni da parte dei legali, tuttavia, sono in corso alla luce del provvedimento che cambia il quadro. Mentre Cecconi in mattinata aveva riferito ai cronisti che il Cavaliere sta valutando la possibilità di rendere «dichiarazioni spontanee». 

Ultimo aggiornamento: 21:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci