Escludere i richiedenti asilo dall'iscrizione all'anagrafe nuoce alla sicurezza pubblica perché finisce col limitare le capacità di controllo e di monitoraggio dell'autorità pubblica su persone che soggiornano regolarmente nel territorio statale, anche per lungo tempo, in attesa della decisione sulla loro richiesta di asilo. È quanto si legge nella motivazione della sentenza n. 186 depositata oggi (redattrice Daria de Pretis) con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 13 del primo «decreto sicurezza», n. 113/2018.
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La Consulta spiega inoltre come negare l'iscrizione all'anagrafe a chi dimora abitualmente in Italia significa trattare in modo differenziato e indubbiamente peggiorativo, senza una ragionevole giustificazione, una particolare categoria di stranieri.
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