Coronavirus Fase 2, Italia divisa in 3 macro-aree. Ristoranti, ipotesi 4 maggio

Sabato 18 Aprile 2020 di Marco Conti e Rosario Dimito
Coronavirus Fase 2, Italia divisa in 3 macro-aree. Ristoranti, ipotesi 4 maggio
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Ristoranti, bar e parchi potrebbero riaprire già da maggio. Gli odontoiatri solo dopo l'estate, le aziende agricole anche subito. Così come la Basilicata, dove a Melfi c'è lo stabilimento di Fca. Ma al di là del calendario a macchia di leopardo di attività più o meno prossime a rimettersi in moto, sembra sempre più probabile che si procederà con diverse velocità territorio per territorio. Ovvero Lombardia, Piemonte orientale, Emilia Romagna settentrionale, Veneto, dovranno attendere o quantomeno muoversi con molte cautele in più, perchè la circolazione del virus, come risulta anche dai dati di ieri, è ancora molto alta.

Coronavirus, Ricciardi: «Certa seconda ondata epidemica in autunno»
 


Questa indicazione è stata messa nero su bianco nel verbale del comitato tecnico scientifico che affianca governo, task force, capo della protezione civile Angelo Borrelli e commissario Domenico Arcuri. Un punto fermo, quello della ripresa a scacchiera, che diventa il punto di partenza della fase 2, i cui tempi sono in fase di definizione. Il consiglio dei ministri di lunedì prossimo, che autorizzerà un nuovo scostamento di bilancio necessario per un nuovo maxi-decreto - non dovrebbe avere sul tavolo un nuovo Dcpm. Il permesso di riaprire per singole attività - a breve per il comparto moda, automotive e mobilifici - può essere dato attraverso i codici Ateco in base alle valutazioni di rischio.
A palazzo Chigi invitano alla prudenza e non assecondano nessuna delle ipotesi su tempi e modi della ripartenza: le decisioni saranno comunicate solo dopo la conclusione dei lavori della task force sulla fase due, che ad ora non si sarebbe data una deadline. Oggi si riunisce a palazzo Chigi, sempre in videoconferenza, la cabina di regia con il premier Conte e i ministri Boccia e Speranza che incontrano i presidenti di regione. Il problema per Conte è che proprio laddove c'è più diffusione del virus, più è alta la voglia di ripartire. E così, mentre Fontana e Zaia premono, De Luca si muove in senso opposto e minaccia di chiudere la Campania a chi proviene dal Nord. Nella maggioranza frenano non solo il ministro della Salute Speranza ma anche il reggente del M5S, Vito Crimi, che invita a non dare per scontata la fine del lockdown il 4 maggio. Prudenza anche nel Pd, che però spinge per avere regole e indicazioni precise, senza affrettare i tempi, ma neppure lasciando nell'incertezza intere categorie di lavoratori.
L'idea di fondo resta quella di suddividere l'Italia in tre macro aree (nord, centro, sud), ma all'interno di esse i comportamenti e la circolazione non saranno omogenei, dipenderanno dall'indice di contagio R0, ed è possibile che vengano istituite nuove zone rosse. «Una seconda ondata di epidemia in autunno più di una ipotesi è una certezza», ha detto ieri Walter Ricciardi, rappresentante italiano Oms. Ogni 15 giorni verrà verificato l'andamento dei contagi, pronti a ri chiudere subito se necessario.
MASCHERINE
Ieri pomeriggio, preceduta in mattinata da vertici dei cinque gruppi di lavoro, la riunione della task force guidata da Vittorio Colao ha elaborato la tabella con l'esame del rischio dei diversi settori. Uno studio che non arriva a fornire precise scelte che spettano al governo, passando per le considerazioni che vorrà fare il comitato scientifico che resta il più prudente. Ciò che è ormai assodato è che per almeno 6-8 mesi dovremo convivere con mascherine, guanti, gel igienizzanti, turni scaglionati per limitare le affluenze sui mezzi pubblici sui quali potrebbero essere smontati i sedili per garantire le distanze e disegnati dei cerchi in rosso dove si dovrà stare se si viaggia in piedi. Sembra certo che i treni dell'alta velocità riprendano dal 9 maggio ma con posti a scacchiera, cioè una fila sì e una no e quindi con una capienza del 50% rispetto alla normalità.
Le prime attività a riaprire la moda, mobilifici, automotive e i cantieri edili potrebbe ricominciare dal 27 aprile sempre con le accortezze dei dispositivi e file. Via libera anche alla manutenzione di spiagge e stabilimenti balneari e particolare attenzione ai luoghi di raduno dei giovani. Un piano ad hoc per gli anziani lo ha invece annunciato la sottosegretaria Sandra Zampa.
Le raccomandazioni dei virologi sono di adottare misure differenziate per regioni e da qui l'individuazione delle tre macro aree con differenze all'interno di ciascuna esse, sempre in funzione del virus. Quella del nord dovrà escludere, inizialmente le quattro regioni principali dove la circolazione del Covid-19 è alta mentre il Trentino farà da apripista. Al centro l'Umbria potrà aprire subito, come Lazio e Campania, mentre al Sud la Puglia prima delle altre. Il tutto dovrà avvenire anche attivando le tracciature tecnologiche via app che facilitino un passaporto digitale per certificare i controlli.
PARCHI
Il 4 maggio potrebbero riaprire, seppur con tutta una serie di limitazioni (geografiche e dimensionali), anche bar, ristoranti e parchi. Tutto, prevedono gli esperti, sulla base di ferree regole di distanziamento, ma proprio sulla riapertura dei bar le opinioni divergono, visto che proprio in alcuni di essi si sono sviluppati i primi contagi. Sulla base dei dati forniti dal Comitato scientifico e le valutazioni della task force di Colao che tengono conto anche delle tabelle di rischio dell'Inail, il governo nel fine settimana dovrebbe avere tutti gli elementi per decidere, confrontandosi anche con le parti sociali che potrebbero essere convocate all'inizio della prossima settimana.
Marco Conti
Rosario Dimito
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Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 19:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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