Quarantena, dal contatto con un positivo a isolamento e tampone le nuove regole

Tre modalità di isolamento dopo il contatto con un positivo: esenzione col booster, 5 giorni agli immunizzati, 10 ai No vax

Giovedì 30 Dicembre 2021 di Mauro Evangelisti
Stop quarantena per chi è vaccinato con booster. Dall'isolamento al tampone, le nuove regole

La decisione più forte interessa tutti coloro che hanno ricevuto la terza dose o hanno completato il ciclo vaccinale con doppia iniezione da meno di quattro mesi: se sono contatti diretti di un positivo, non devono restare isolati in casa. Ora che le persone positive in Italia sono quasi 675mila e che rischiano la quarantena in 3 milioni (cifra destinata ad aumentare giorno dopo giorno in modo considerevole) prima il Comitato tecnico scientifico, poi la cabina di regia, infine il consiglio dei ministri hanno dato il via libera a una misura che evita la paralisi del Paese, ma che alza il livello di rischio di diffusione del contagio. Ovviamente l’innovazione riguarda chi è asintomatico. Per coloro che hanno la doppia dose da più di 120 giorni la quarantena scende da 7 a cinque giorni. Infine, per i non vaccinati restano le regole attuali: dunque isolamento di dieci giorni. Per tutte quante le tipologie, comunque, rimane la necessità di sottoporsi ad un tampone (che dia esito negativo) per uscire dall’isolamento o dall’autosorveglianza anche senza sintomi.

Booster Autosorveglianza ma si può uscire

Il contatto stretto di un positivo (ad esempio un familiare) se ha ricevuto la dose booster o ha il Super Green pass da meno di 4 mesi (ottenuto con doppia iniezione o superamento dell’infezione) non deve più andare in quarantena.

Fino a ieri doveva invece rispettare sette giorni di isolamento. Gli verrà comunque chiesto di rispettare un periodo di autosorveglianza, quindi di attenzione nei comportamenti e di utilizzo costante della mascherina Fpp2 e di sottoporsi a un tampone a cinque giorni dal contatto con la persona positiva. Queste regole ovviamente valgono solo il contatto stretto di un positivo è asintomatico.

Con 2 dosi Durata più breve: 2 giorni in meno

Cosa succede se il contatto stretto di una persona infetta non ha ancora ricevuto la dose booster (la terza) e ha completato il ciclo vaccinale (prima e seconda) da più di 120 giorni? La regola è simile a quella che varrà anche per chi ha superato l’infezione. Di fatto si applica a tutti coloro che hanno il Super Green pass, ma senza la terza dose: in questo caso resta l’obbligo di quarantena, ma la durata viene abbassata a cinque giorni. Anche questa scelta dovrebbe contribuire a ridurre l’impatto dell’effetto domino delle quarantene che rischia di causare la paralisi del Paese ora che ci avviciniamo ai centomila nuovi casi al giorno.

Senza vaccino Stop più lungo e tampone

La casistica delle quarantene dei contatti stretti di un positivo è completata dai No vax. Sono coloro che per scelta o, in grande minoranza, per esenzioni legati a problemi di salute, non si sono vaccinati. In questo caso la quarantena resta e dura dieci giorni e prevede anche il tampone al termine del periodo di isolamento. Al di là delle regole, se una persona non è immunizzata perché ha rifiutato il vaccino ha un rischio molto più alto rispetto a un vaccinato di sviluppare la malattia. In Italia la percentuale dei vaccinati è alta, ma ci sono ancora 6 milioni di over 12 che ancora non hanno ricevuto neppure una dose.

Turismo Hotel proibiti ai No vax

Si allunga la lista delle attività consentite solo con il Super Green pass (non basta il test antigenico). Un esempio: un non vaccinato non potrà andare in un hotel. Le nuove regole diventano operative dal 10 gennaio e riguardano: alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose (ad esempio matrimoni e battesimi); sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centro culturali, centro sociali e ricreativi.

Trasporti Super Pass anche in metro

Uno dei punti più dibattuti ieri nei vari passaggi al Comitato tecnico scientifico, alla Cabina di regia, all’incontro con le Regioni e, infine, nel consiglio dei ministri, riguardava l’estensione dell’obbligo del Super green pass. Ricordiamolo: si ottiene solo con la vaccinazione o il superamento dell’infezione, non vale il test antigenico. Alla fine è passata la linea di chiederlo non solo sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza, come treni dell’alta velocità e aerei, ma anche sul trasporto pubblico locale o regionale. In sintesi: sugli autobus o sulla metropolitana potranno esserci solo passeggeri vaccinati.

Sport Stadi, capienza al 50 per cento

Taglio all’affluenza negli stadi: per fronteggiare la diffusione del virus, è stato deciso di ridurre il numero di spettatori, che non potrà superare il 50 per cento della capienza degli impianti. Si tratta di una stretta visto che fino ad oggi era al 75 per cento. Nei palasport invece il limite massimo è stato abbassato al 35 per cento. E per assistere a un evento sportivo viene comunque richiesto di indossare la mascherina di tipo Ffp2. Nel 2020 gli stadi erano stati chiusi e le partite del campionato sono state disputate senza pubblico (dopo la sospensione nel periodo più drammatico della pandemia).

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 17:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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