Antonio Panzeri ha rotto il silenzio. L’ex deputato europeo del Pd ha deciso di confessare per avere una riduzione della pena. E la sua rivelazione ai giudici belgi, in merito ai segreti del Qatargate, è davvero sconcertante.
«Troppi soldi»
«Avevo troppi soldi - avrebbe detto ai magistrati belgi, durante gli interrogatori - non sapevo cosa farne. A volte è capitato che ho gettato i soldi nel cassonetto dei rifiuti». Chissà se in quello per il riciclaggio della carta.
Antonio Panzeri, colto in flagrante con una valigia piena di contanti, frutto delle mazzette ricavate dal Marocco, dal Qatar e dalla Mauritania è ormai un libro aperto. Panzeri non sapeva dove conservare le banconote che riceveva e ha pensato di gettarne una parte nell’immondizia. A rivelare il contenuto delle interrogazioni dell’esponente dei democratici è stata l’emittente televisiva tedesca Deutsche Welle. Il flusso di banconote è cominciato a circolare dal 2014, ma le vagonate di soldi sono arrivate solo nell’ultimo anno. Panzeri e l’assistente Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, avrebbero stretto un accordo illecito con il Marocco e la Mauritania: denaro per ottenere voti favorevoli all’Ue. Il salto di qualità, però, è avvenuto con il Qatar.
Il boom di denaro
Il connubio con il Qatar avrebbe fruttato a Panzeri e Giorgi un milione di euro a testa per il 2018 e il 2019. Tanti soldi, difficili anche da occultare. Un bottino scottante che ha portato l'ex deputato a buttare nei cassonetti dei rifiuti una parte delle banconote. Una confessione che ha permesso a Panzeri di patteggiare la pena, riducendola a un anno.
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