Una valanga di rocce e detriti piomba su una spiaggetta isolata. Sull'arenile ci sono due giovani e una ragazza, che notano l'iniziale caduta di pietre e riescono a mettersi in salvo prima della frana vera e propria. Nessun ferito, ma poteva essere una tragedia: Procida, la meno mondana e più artistica delle isole campane, torna a fare i conti con la fragilità del suo habitat e con l'esigenza di radicali opere di bonifica, solo in parte eseguite dopo gli allarmi suscitati da altri cedimenti negli anni scorsi.
A crollare, poco prima delle 13, è la parte bassa del costone che sovrasta una lingua di sabbia in località La Chiaia. Sulla spiaggetta sottostante, poco frequentata perché in ombra per quasi tutta la giornata, ci sono tre giovani bagnanti che alle prime avvisaglie del crollo fuggono. In pochi istanti cadono sull'arenile circa 13 metri cubi di roccia: la linea della frana è lunga quasi dieci metri. Sul posto accorrono Guardia costiera, carabinieri, protezione civile e vigili del fuoco. Un'ambulanza si prende cura dei tre giovani, sotto choc ma in buone condizioni. Il tratto di spiaggia viene subito chiuso: fino a stamane era accessibile senza alcuna limitazione e, quindi, senza indicazioni di pericolo. «Nella zona sovrastante la parte franata - ricorda il sindaco di Procida, Dino Ambrosino - la Provincia era intervenuta anni fa con lavori di messa in sicurezza, ma la parte sottostante del costone non era stata tenuta in considerazione.
Bisognerà rileggere le varie relazioni tecniche dell'epoca per capire perché quella parte fosse stata giudicata in sicurezza.