Esultare? Non ancora. O comunque, con molta cautela. La prima ondata di contagio del Covid-19 ha superato il suo picco in tutti i paesi europei, tranne in Polonia e Svezia, ma la pandemia non è finita e «previsioni ipotetiche indicano che un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane». Lo scrive il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nel suo rapporto aggiornato sul rischio Covid-19.
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Il 9 giugno, osserva l'Ecdc, nei paesi europei l'incidenza della malattia risultava diminuita dell'80% rispetto al picco del 9 aprile, essenzialmente grazie al distanziamento e le altre misure che però hanno conseguenze sociali ed economiche. C'è una tendenza alla diminuzione dell'incidenza della malattia, ma alcuni Stati membri segnalano ancora focolai. Gli studi siero-epidemiologici suggeriscono inoltre che l'immunità delle popolazioni resta bassa. Uno scenario in cui «un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane».
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L'Ecdc raccomanda alle autorità nazionali di adottare una strategia con monitoraggio rigoroso della situazione epidemiologica, test completi a tutti gli individui che presentano sintomi compatibili con il Covid-19, tracciamento dei contatti e una comunicazione che ricordi ai cittadini che la pandemia è tutt'altro che finita, con pochi messaggi chiave: non abbassare la guardia e adeguarci a una «nuova normalità», perché le nostre azioni ci danno il potere di controllare la diffusione del coronavirus.
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