Salvini a Pesaro: «Bruzzese aveva chiesto di uscire dal sistema di protezione»

Giovedì 27 Dicembre 2018
Pesaro, Salvini: «Il fratello del collaboratore di giustizia ucciso aveva chiesto stop a protezione»
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«Questo signore, a cui ovviamente va un pensiero, una preghiera, aveva chiesto già da più di due anni e mezzo di uscire dal sistema di protezione, vediamo che cosa non ha funzionato». Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al suo arrivo alla Prefettura di Pesaro per il comitato dell'ordine e della sicurezza dopo l'assassinio di Marcello Bruzzese, fratello di un pentito, da parte di 2 killer. «I dati della criminalità nelle Marche sono «in diminuzione. Cercheremo di essere ancora più attenti», ha aggiunto il vicepremier.

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«Vediamo che cosa non ha funzionato, però sono qui a testimoniare che le Marche e i marchigiani sono più forti di qualsiasi infiltrazione criminale.

Stiamo attenti, staremo attenti, stiamo sequestrando e confiscando beni ai mafiosi, però sono orgoglioso del lavoro che le forze dell'ordine stanno facendo in questa splendida regione che non merita di essere accostata a certi fenomeni», ha proseguito. Il ministro ha parlato di «migliorare un sistema di sicurezza che è assolutamente eccellente, fortunatamente ci sono tutti i dati della criminalità in diminuzione, grazie all'enorme lavoro di tutte le forze dell'ordine, polizia, guardia di finanza carabinieri. Cercheremo di essere ancora più attenti...».

«L'omicidio avvenuto a Pesaro è stato un evento grave ed inquietante. Ho deciso di convocare in commissione Antimafia, per i primi giorni di gennaio, il sottosegretario all'Interno, Luigi Gaetti, e il generale Paolo Aceto del Servizio Centrale di Protezione affinché possano aiutare a chiarire i punti oscuri di questa vicenda», ha detto il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra. «Una vicenda, come ha anche sottolineato il Procuratore De Raho, che dimostra che non è stato fatto il necessario per proteggere un collaboratore e i suoi familiari - ha aggiunto Morra - . La procura di Pesaro, la Dda di Ancona in collaborazione con quella di Reggio Calabria e le forze dell'ordine stanno lavorando a ritmo serrato per dare le dovute e necessarie risposte, oltre che per individuare gli assassini. Nel rispetto di questo lavoro credo che sia doveroso attendere gli sviluppi e che in commissione possano essere poste le domande che attendono risposta».

Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 18:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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