Pensioni, Opzione donna a tempo. Bonu bonus cultura sulla base dell’Isee: le novità della Manovra

Risparmi sul Tfr per prorogare l’uscita delle lavoratrici a 58 anni

Sabato 10 Dicembre 2022 di Francesco Bechis e Luca Cifoni
Opzione donna a tempo. E bonus cultura sulla base dell Isee: le novità della Manovra
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Il bonus cultura riservato ai diciottenni non sarà abolito. Manterrà almeno una parte della sua dotazione finanziaria, prenderà la forma di una “carta cultura”. E verrà riformato in profondità: probabilmente a partire dall’introduzione dell’Isee tra i criteri, come ha suggerito il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Mentre sul fronte pensioni si sta definendo una soluzione per prorogare Opzione donna senza limitazioni, compensando la spesa con altri risparmi.

Alla Camera prende forma la versione definitiva della legge di Bilancio e il tema dei 500 euro erogati per l’acquisto di libri e altri prodotti culturali è tra quelli caldi.

La strada è quella di una profonda revisione: l’emendamento firmato dal presidente della Commissione Cultura Mollicone prevedeva di definanziare lo strumento voluto a suo tempo dal governo Renzi, per destinare le risorse anche a manifestazioni e ricorrenze varie. Alcune di queste voci sono però cadute sotto la tagliola dell’inammissibilità, come del resto è avvenuto per molte altre micro-misure. Il nuovo assetto del bonus potrebbe prevedere oltre ad un accesso non più indiscriminato (oggi l’erogazione è uguale per tutti i diciottenni, indipendentemente dalle condizioni economiche della famiglia) anche vincoli più rigidi su beni e servizi da acquistare e in generale meccanismi per evitare utilizzi impropri).

 

LE PROPOSTE

Entro oggi pomeriggio alla Camera i partiti dovranno indicare gli emendamenti segnalati. Duecento per la maggioranza: 95 a FdI, 55 alla Lega, 40 a FI e 10 a Noi Moderati. Ma solo una parte di questi, circa 50, supererà l’ultima scrematura. Di qui le trattative frenetiche tra le forze al governo. Ognuna con i suoi cavalli di battaglia. Tra le modifiche alla manovra targate FdI, svetta un emendamento sul payback farmaceutico: la misura a carico delle aziende sarà sospesa per le pmi, resterà solo per le multinazionali. In attesa di un tavolo di concertazione tra imprese e regioni per affrontare il nodo delle restituzioni. Un altro emendamento a firma Roscani chiederà l’istituzione del Consiglio nazionale dei giovani. Altre questioni - è il caso di Industria 4.0 - saranno demandate a un successivo intervento del governo.

Sulla famiglia insistono gli emendamenti segnalati dalla pattuglia moderata di Maurizio Lupi. Fra questi, l’aumento da 800 a 1500 della detrazione delle spese scolastiche delle famiglie per ogni figlio. Ma c’è anche una proposta sul Reddito: diminuire da otto a sei mesi l’erogazione del sussidio nel 2023. Nel capitolo Lega sono poche le novità. Matteo Salvini ha dettato la linea: distensione. E dunque, fatta eccezione per il taglio dell’Iva sul pellet ed emendamenti a sostegno delle forze dell’ordine, nessuna imposizione. Lo stesso non si può dire per Forza Italia. Che tiene il punto su un cavallo di battaglia: le detrazioni fiscali per gli under-36 fino a 8mila euro, con la richiesta di alzare la soglia fino a 10mila. I soldi non ci sono, notano da Chigi e Mef, ma Silvio Berlusconi, che oggi riunirà ad Arcore i fedelissimi per un pranzo di Natale, confida ai suoi che gli sgravi per i giovani «non sono mai un costo per lo Stato». Un tiro alla fune che ha fatto alzare qualche sopracciglio in maggioranza. E non a caso una nota del capogruppo di FdI alla Camera Foti, ufficialmente indirizzata alle opposizioni che non hanno ancora presentato emendamenti segnalati, ricorda a tutti che i tempi e gli spazi per la manovra «sono ristretti». 

 

IL GOVERNO

Intanto però si lavora anche a livello di governo. Restano ulteriori nodi da sciogliere che potrebbero trovare una soluzione anche in un secondo momento, con emendamenti del relatore o dello stesso esecutivo. Due di questi, tra i più rilevanti, sono Opzione Donna e lo sblocco dei crediti per il superbonus e le altre detrazioni edilizie. In materia di previdenza è in corso un tentativo di salvare l’uscita a 58/59 anni per le lavoratrici, con l’assegno calcolato con il metodo contributivo. La proroga secca dell’attuale meccanismo senza limitazioni su figli e platea - soprattutto se per un intero anno - è costosa e si cercano quindi risparmi alternativi: qualcosa potrebbe venire dallo slittamento dell’erogazione del trattamento di fine servizio per le lavoratrici pubbliche interessate. La mossa avrebbe anche una valenza politica, di apertura almeno parziale alle richieste dei sindacati.

Per quanto riguarda i crediti rimasti in carico alle imprese (il tema superbonus in realtà fa parte del decreto Aiuti quater) la soluzione deve essere trovata nel rispetto di vincoli rigidi che toccano anche Eurostat: se le somme risultassero “pagabili” senza limitazioni l’autorità statistica europea potrebbe classificarli in aumento di deficit e debito. Una riunione tecnico-politica è in programma per domani.

Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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