Caos Pd in Emilia, sentito Bonaccini:
contestati 4mila euro, 5.500 a Richetti

Giovedì 11 Settembre 2014
Matteo Richetti e Stefano Bonaccini
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Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd in Emilia-Romagna e candidato alle primarie per le Regionali, stato sentito nel pomeriggio negli uffici della Procura di Bologna. Indagato per peculato nell'inchiesta sulle 'spese pazze' il responsabile nazionale enti locali Pd aveva formalmente chiesto di essere ascoltato per chiarire.



Le spese ritenute illecite È di «meno di quattromila euro» la somma contestata a Bonaccini. A dirlo è il suo legale Vittorio Manes spiegando che si tratta di rimborsi chilometrici, pranzi e cene. Tutto, ha precisato Bonaccini, «inerente all'attività amministrativa». «Sono poche migliaia di euro - ha proseguito l'avvocato Manes - e sono spese sulle quali veniva sostanzialmente richiesto un approfondimento, una motivazione». Meno di quattromila euro in 19 mesi, comunque, «qualcosa - ha fatto notare l'avvocato - come 200 euro al mese. E sono state date tutte le spiegazioni che credo siano risultate pienamente convincenti. E quindi confidiamo in una pronta definizione della vicenda». Quanto a Richetti ammontano a 5.500 euro le spese ritenute illecite e contestate dai Pm di Bologna. Ora con il suo legale, Gino Bottiglioni, valuterà se farsi interrogare. Tra le spese contestate ci sarebbero due notti in albergo a Riva del Garda, circa 500 euro in tutto, in due distinte occasioni.



Niente passo indietro «Ero sereno prima, e sono ancora più sereno adesso. Perchè penso che abbiamo potuto dare spiegazioni per qualsiasi eventuale addebito», ha detto Bonaccini uscendo dalla Procura di Bologna aggiungendo di essere «determinato a proseguire perché so come mi sono sempre comportato in questi anni». «Io non ho ricevuto avvisi di garanzia - ha spiegato Bonaccini - e ho chiesto di essere sentito dopo l'accertamento che avevo chiesto al mio legale. Perché credo sia giusto dal punto di vista della serietà, della correttezza e della trasparenza e per come io ho sempre inteso l'impegno in politica». Rispetto agli addebiti, ha detto che questi sono «afferenti a spese abbastanza modeste e comunque abbiamo spiegato l'inerenza con l'attività di consigliere regionale. Sono convinto che si possa proseguire la campagna verso la candidatura attraverso le primarie».



La difesa di Bonaccini La difesa di Stefano Bonaccini farà istanza per stralciare dall'inchiesta sulle spese del consiglio regionale la posizione del candidato alle primarie, puntando all'archiviazione. «Confidiamo - ha detto il legale dell'esponente Pd, avvocato Vittorio Manes - in una pronta definizione della vicenda. Domani mattina stessa presenterò un'istanza per sollecitare una definizione quanto più solerte possibile. Per consentire a Stefano Bonaccini di proseguire con la massima serenità la partecipazione alla competizione elettorale che lo vede coinvolto».




Bersani
«Il partito in Emilia è in condizione di uscire da questo guaio, assolutamente in grado di uscirne, è una storia di innovazione e percorso che non sono questi incidenti in grado di comprometterla», ha detto Pier Luigi Bersani a Radio 24. La riunione della direzione del Pd viene rinviata da domani a martedì prossimo. Il parlamentino avrebbe dovuto occuparsi della nomina della nuova segreteria, ma probabilmente l'attuale vertice del partito deve prima vedersela con i casi Richetti e Bonaccini, i candidati democratici entrambi indagati per peculato e dell'area renziana. Richetti si è ritirato, Bonaccini no, ma sul web la base democratica chiede al candidato di ritirarsi dopo il pasticcio compiuto. Ma secondo lei Bonaccini si dovrebbe ritirare? Domanda Radio 24. «Valuteranno loro». Ma non è che si candida lei? «Per l'amor di Dio, l'ho fatto 16 anni, credo di aver già dato».
Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 13:51

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