L'OPERAZIONE

Papa Francesco operato al Gemelli, il chirurgo Alfieri: «Sta bene, è sveglio e ha già fatto una battuta»

La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale

Mercoledì 7 Giugno 2023

Il chirurgo Alfieri: «Il papa potrà fare una vita normale»

«Il papa non ha e non ha mai avuto nessun problema con l'anestesia generale» e «potrà fare una vita normale».

Lo ha detto il chirurgo Sergio Alfieri al termine dell'intervento a Papa Francesco. «Lavoro in molti anni in questa struttura voglio ringraziare gli infermieri, gli strumentisti, i portantini e tutti coloro che mettono in moto la macchina», ha concluso.

Il Papa ringrazia per la vicinanza

«Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto». Lo riferisce il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Il chirurgo sulle condizioni del Papa: «Non ha altre malattie»

L'intervento di due anni fa è stato fatto per una patologia benigana, la stenosi diverticolare è benigna, la patologia per la quale è stato operato oggi è benigna e non lascerà tracce. La degenza sarà fra i 5 e i sette giorni, ha 86 anni ed è già stato sottoposto a 4 interventi. Dateci qualche giorno. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che è intervenuta per risolvere un laparocele addominale È seguito dal suo assistente in questi giorni non è una situazione di urgenza.

Il chirurgo Alfieri: «Mi ha chiesto quando facciamo la terza»

«Il Papa mi ha chiesto quando facciamo la terza». È con questa battuta che Papa Francesco ha salutato il chirurgo Sergio Alfieri appena svegliato dopo l'intervent.

Il chirurgo Alfieri: «Sta bene, è sveglio»

Il santo padre sta bene, è sveglio e vigile. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che è intervenuta per risolvere un laparocele addominale. «Mi ha già fatto la prima battuta» ha detto il chirurgo.

Papa Francesco tornato al decimo piano

Papa Francesco è stato riportato nel suo appartamento al decimo piano del policlinico Gemelli. È quanto apprende l'ANSA da fonti vicine al Pontefice.

Mattarella al Papa: "Tutto il popolo italiano le è vicino"

«Santità, in vista del Suo ricovero al Policlinico Gemelli desidero farLe pervenire i miei migliori auguri per il positivo esito dell'operazione cui Ella sarà sottoposto questo pomeriggio. Il popolo italiano tutto Le è vicino con sentimenti di affetto e solidarietà, che faccio pienamente miei. Ella può contare in questo momento, oltre che sulle preghiere dei fedeli cattolici, sul partecipe pensiero di innumerevoli persone, credenti e non credenti. Rinnovo a Vostra Santità il più sincero augurio di una serena convalescenza, e di pronto e completo ristabilimento». Lo scrive Sergio Mattarella in un messaggio al Papa.

Udienze del Papa annullate fino al 18 giugno

La Prefettura della Casa pontificia ha fatto sapere che «le udienze speciali e generali del Santo Padre» sono state annullate fino al 18 giugno per motivi sanitari. Lo si legge in una nota della Diocesi di Teramo-Atri sul fatto che «il Vescovo ha inviato a papa Francesco un messaggio di vicinanza della Diocesi che con tanto entusiasmo e affetto filiale si preparava ad incontrarLo sabato 17 giugno».

Intervento chirurgico all'addome in corso al Gemelli

È in corso, secondo quanto apprende l'ANSA, l'intervento chirurgico a papa Francesco in anestesia generale per realizzare una laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. A operarlo è l'equipe del professor Sergio Alfieri che lo aveva già operato due anni fa.

Il tweet del Papa: «Affidiamo a Gesù i nostri dolori»

«Nel 150mo anniversario della sua nascita, chiediamo a Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, la grazia di amare Gesù come lei Lo ha amato, di offrirgli le nostre prove e i nostri dolori, come lei l'ha fatto, perché sia conosciuto e amato da tutti». Lo afferma papa Francesco in un tweet, nel giorno del suo ricovero al Policlinico Gemelli per un nuovo intervento chirurgico dopo quello del luglio di due anni fa.

 

Prima del ricovero due udienze private per Bergoglio

Nella mattina in cui sarebbe poi stato ricoverato al Gemelli, papa Francesco non ha rinunciato ad alcun impegno previsto, come in un normale mercoledì di lavoro. Prima dell'udienza generale in Piazza San Pietro, infatti, il Pontefice ha tenuto altre due udienze private: una con il cardinale Luis Antonio G. Tagle, pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, ed una col dottor Zuhair Alharthi, segretario del King Abdullah International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue. Lo riferisce il Bollettino della Sala stampa vaticana.

Parolin: «Speriamo il Papa torni presto al suo ministero»

«Avete visto il comunicato stampa, io credo che non ci sono da aggiungere altre parole. Lo seguiamo col nostro affetto, lo seguiamo con la nostra preghiera, sperando che tutto possa risolversi al più presto e lui ritorni all'esercizio del suo ministero». Così il cardinale Pietro Parolin ha risposto ai giornalisti sullo stato di salute del Papa. Alla domanda se è preoccupato, ha risposto: «Non saprei cosa dire perché non ho elementi per dire né in un senso né nell'altro. Mi pareva che il comunicato cercasse di dire le cose in maniera molto tecnica, che forse non è così facile neanche capire, ma di dare gli elementi che permettono di inquadrare il problema».

L'appartamento del papa al decimo piano del Gemelli

Una stanza che è un vero mini appartamento, semplice ed accogliente, all'ultimo piano dell'ala destra del Policlinico Gemelli. L'allestimento risale ai primi anni '80 quando fu organizzato per le degenze di Giovanni Paolo II, ben sette, la prima quando fu clamorosamente ferito da Alì Agcà in piazza San Pietro il 13 maggio di 40 anni fa e l'ultima, per un intervento di tracheotomia del 2005 quando anche il Parkinson era ormai in stato avanzato. Nel piccolo appartamento, una specie di grande suite, oltre allo spazio per il letto, il bagno, un televisore e qualche strumento per la pressione e gli altri parametri vitali, gli ambienti comprendono un altro spazio per un piccolo salottino con una poltrona letto. C'è poi anche una cappellina per le preghiere e le eventuali celebrazioni, con un inginocchiatoio e un grande crocifisso.

Il lungo corridoio di accesso, a cui si arriva oltre che con le scale anche con un ascensore ad uso di tutto il personale sanitario, è sotto il controllo della Polizia di Stato italiana, della Gendarmeria vaticana e della Sicurezza del Policlinico. La stanza del Papa ha grandi finestre che si affacciano sull'ingresso principale dell'ospedale. Wojtyla, nel 2005, si affacciò proprio da quelle finestre per salutare i fedeli e i pazienti e condusse da lì anche un Angelus durante il quale ribattezzò il Gemelli il «Vaticano tre» dopo piazza San Pietro e Castel Gandolfo. Al momento non si sa ed è piuttosto improbabile che Francesco si affacci nelle prossime ore ma in molti si aspettano che possa farlo nei prossimi giorni, per un saluto o per una preghiera corale. O, addirittura, per l'Angelus di domenica prossima visto che la degenza potrebbe essere di qualche giorno. Certo è che il Papa potrà visitare alcuni reparti, come ha fatto a marzo, recandosi in quello di pediatria oncologica.

Il laparocele, cos'è l'ernia di cui soffre il Papa

«Il laparocele è un'ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale e consiste nel passaggio degli organi interni attraverso le fasce muscolari addominali. A volte, per esser curato, richiede una laparotomia, o un'incisione sulla pancia». Lo spiega ad ANSA Pierluigi Fracasso, dirigente medico dell'UOC di Gastroenterologia dell'Ospedale Sandro Pertini di Roma, spiegando il tipo di intervento a cui sarà sottoposto oggi pomeriggio il Santo Padre. Papa Francesco quasi due anni fa aveva avuto un intervento addominale per diverticoli. «Quando si ha un intervento di chirurgia maggiore sull'addome - precisa l'esperto - può crearsi un luogo di minor resistenza dei tessuti attraverso cui possono 'incastrarsì, ovvero incarcerarsi in termini tecnici, parti dell'intestino, che in questo modo si strozzano, creando occlusioni. Queste occlusioni intestinali possono essere dolorose e anche pericolose, se non si interviene prontamente: a causa della cattiva irrorazione sanguigna, infatti, si possono creare ischemie intestinali, che possono anche andare in necrosi». In alcuni casi il problema, precisa, «si riduce con manovre manuali fatte da personale esperto, in altri casi non è possibile. In questo caso, l'equipe medica del Policlinico Gemelli ha ritenuto necessario reintervenire chirurgicamente. La complicanza è abbastanza rara, ma l'intervento è relativamente non complesso. Si fa normalmente in anestesia generale, e consiste in una reincisione sulla cicatrice, quindi nel posizionamento di una rete biocompatibile che andrà a sostituire la parete muscolare dell'addome. Il tempo di ripresa del paziente in genere è di pochi giorni, ma come sempre accade dipende anche dalle caratteristiche e dall'età del paziente».

L'arrivo al Gemelli. Bergoglio sarà al decimo piano

La macchina del Papa, con i vetri oscurati, è entrata direttamente nell'edificio del Gemelli arrivando da un passaggio secondario, lo stesso utilizzato per il precedente ricovero. Era scortata da alcune auto blu del Vaticano e anche della polizia italiana. Ora il Papa andrà al decimo piano. Nello stesso edificio è il reparto di gastroenterologia.

Scatizzi: «Laparocele nel 25-30% dei pazienti già operati. Tornerà velocemente alle sue attività»

«L'intervento a cui si sottoporrà il Papa è una conseguenza della precedente operazione a cui si era sottoposto che nel 25-30% dei casi può portare allo sviluppo di un laparocele, ovvero un'ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale. Quindi è un problema secondario su un paziente già operato e si provvederà con una laparotomia per rimettere dentro le viscere con l'uso di una protesi. Nel giro massimo di tre giorni si può tornare a casa, ma attenzione purtroppo le recidive sono sempre possibili. Se tutto andrà bene il Papa potrà tornare alle sue attività velocemente anche con l'uso di una panciera per alcuni mesi». A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Marco Scatizzi, presidente dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi). Oggi il Santo Padre al termine dell'Udienza Generale si è recato presso il Policlinico Gemelli dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale a un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. «L'operazione, concertata nei giorni scorsi dall'équipe medica che assiste il Santo Padre - ha sottolineato il portavoce del Vaticano Matteo Bruni - sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale».

Papa Francesco è arrivato al Gemelli

Papa Francesco è arrivato al policlinico Gemelli, entrando dall'ingresso principale, salutato da una piccola folla di giornalisti e curiosi.

Poco dopo le 11 il Papa ha lasciato il Vaticano in auto

Papa Francesco ha lasciato ora il Vaticano per dirigersi verso il Gemelli, dove è previsto il suo ricovero. Bergoglio è uscito dalla porta del Perugino, l'ingresso a fianco alla sua residenza di Santa Marta, a bordo della consueta 500L bianca. L'auto di Papa Francesco non si è fermata all'uscita dal Vaticano, ma è andata via veloce, scortata dalle auto della Polizia e da quelle della sicurezza vaticana

Il ricovero per intervento di laparotomia

«Papa Francesco, al termine dell'udienza generale si è recato presso il Policlinico Universitario Gemelli dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi». Lo ha detto in una comunicazione ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. «L'operazione, concertata nei giorni scorsi dall'equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale». 

 

Papa Francesco oggi al Gemelli

Papa Francesco andrà questa mattina al CeMi, struttura geriatrica del policlinico Gemelli dove è già stato ieri. Per Bergoglio è previsto un intervento con un ricovero di almeno due giorni. 

 

 

Nuovo ricovero oggi per il Papa al Policlinico Gemelli, per essere sottoposto nel primo pomeriggio ad un intervento in anestesia generale di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi.

L'operazione è stata concertata nei giorni scorsi dall'equipe medica che assiste Francesco, e si è resa necessaria «a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti». La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale.

Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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