Il Papa riprende la Cei: «Boicottate la riforma sulla nullità delle nozze». Poi apre a un Sinodo sull'Italia

Lunedì 20 Maggio 2019 di Franca Giansoldati
Il Papa alla Cei: boicottate la riforma sul matrimonio. Poi apre a un Sinodo sull'Italia

Città del Vaticano - Papa Francesco davanti ai vescovi italiani, riuniti in Vaticano, si è lamentato che la riforma sullo scioglimento breve delle nozze - introdotta con un Motu Proprio quattro anni fa - ancora non funziona. Ci sono tante diocesi che di fatto la boicottano. A questo rammarico il pontefice ha fatto seguire un secondo secondo tema, stavolta di natura diversa e più politica, che ha a che fare con l'avanzata dei sovranisti: un possibile Sinodo sull'Italia. La data non c'è ancora ma si potrebbe organizzare dopo aver avviato un processo di raccolta di idee dal basso verso l'alto, coinvolgendo le comunità diffuse sul territorio fino ai vertici.

L'idea di un Sinodo per l'Italia era stata lanciata dal gesuita dalla Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, lo spin doctor e suggeritore di tanti progetti, in questo momento forse la persona che è maggiormente ascoltata a Santa Marta. In un primo momento la proposta di Spadaro era stata presa come uno sgarbo dalla Cei, una indebita intromisione, poi quando il cardinale Bassetti si è accorto che anche il Papa era di quell'idea, il progetto ha preso a camminare. Oggi pomeriggio, all'assemblea, il Papa ha dato il sostanziale via libera e poi si vedrà. Il fatto è che ormai a vari livelli la Chiesa è preoccupata per la diffusione dei «sentimenti di paura, diffidenza e persino odio, nel tutto alieni alla cultura cristiana, hanno preso forma nella nostra gente» scriveva Spadaro un po' di tempo fa. 

 Non è nemmeno un mistero per nessuno che l'episcopato sia diviso e non sempre unito. «Potrebbe essere di aiuto affrontare in questo contesto l'eventuale carente collegialità e partecipazione nella gestione della Conferenza Cei sia, nella determinazione sia dei piani pastorali che degli impegni programmatici economico-finanziari». «Sulla sinodalità», ha detto il Papa, «anche nel contesto di un probabile Sinodo della Chiesa italiana - ho sentito rumori ultimamente di questo, sono arrivati fino a Santa Marta, vi sono due direzioni: sinodalità dal basso verso l'alto», ha spiegato, «ossia il dover curare l'esistenza e il buon funzionamento delle diocesi, i consigli, le parrocchie, il coinvolgimento dei laici. Incominciare dalle diocesi: non si può fare un grande Sinodo senza andare alla base, così il moto dal basso in alto, e la valutazione del ruolo dei laici».

«E poi la sinodalità dall'alto verso il basso - ha aggiunto il Pontefice -, in conformità al discorso che ho rivolto alla Chiesa italiana nel quinto Convegno nazionale a Firenze, tenutosi il 10 novembre del 2015, che rimane ancora vigente e deve accompagnarci in questo cammino.

Se qualcuno pensa a fare un Sinodo della Chiesa italiana - ha concluso - si deve incominciare dal basso in alto e dall'alto in basso col documento di Firenze. Questo porterà tempo ma si camminerà sul sicuro non sulle idee». 

Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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