La voglia di tornare ad allenarsi si legge sui volti di tanti romani in fila - magliette e pantaloncini già indosso - di fronte agli ingressi di moltissime palestre.
I NODI
Stando anche a quanto indicato dal Cts nelle linee guida, non esiste un vero e proprio diniego, si suggerisce invece l'attenzione a rimandare l'apertura delle docce, così come delle piscine al chiuso, al prossimo primo luglio. Tuttavia nella realtà non mancano le eccezioni di gestori pronti a dire: «Ok fate la doccia, ma siate veloci». Situazione questa spinosa che rischia di creare fratture anche perché senza un divieto formale in molti rischiano di perdere una fetta importante di clienti: quelli che si allenano nella pausa pranzo.
Nella prima giornata di ripartenza ufficiale comunque molte palestre hanno risposto presente. «Abbiamo avuto la fila - spiega Elisabetta Canafoglia, a capo di un grande centro fitness nel cuore di Villa Borghese - abbiamo mantenuto lo stesso palinsesto introducendo però nuovi corsi di salsa e paddle. A tornare sono stati gli storici clienti ma anche nuove persone e in molti sono venuti per chiedere informazioni sugli abbonamenti». Qui per chi non ha potuto usufruire delle lezioni all'aperto è previsto un rimborso del 50% che si tramuta nella proroga del vecchio abbonamento, per chi invece non ha per nulla usato l'iscrizione, in quanto le attività erano al chiuso il rimborso tramite rinnovo o voucher dell'abbonamento è del 100%». A riaprire a Roma sono anche storiche attività come l'Audace Boxe di via Frangipane, pochi passi dal Colosseo. E anche molti piccoli - a discapito delle previsioni - si rimettono in moto.
Palestre, linee guida: distanze, spogliatoi e niente docce. Le regole delle riaperture (da oggi)
I PICCOLI
Simone Scaglia con uno studio di personal a pochi metri da piazza Annibaliano ha segnato il tutto esaurito. La sua capacità di reazione al Covid-19 è stata questa: «Personal via internet, lezioni nei parchi - racconta Simone - e fidelizzazione dei clienti che non sono stati mai lasciati soli in allenamenti improvvisati ma seguiti pur con le difficoltà e le limitazioni». «Di solito a giugno si chiude, per il secondo anno invece si apre - aggiunge Shady Salem titolare di una scuola di danza in via degli Ortaggi (zona Tiburtina) - Ho molta voglia di lavorare, purtroppo è difficile recuperare una lunga stagione di chiusura fatta di spese senza guadagni ma non mi do per vinto». Perché lo sport insegna anche questo: non arrendersi mai.