Omicron, la variante «neutralizzata» dalla terza dose del vaccino Pfizer

L'annuncio: "Moltiplica fino a 25 volte gli anticorpi"

Mercoledì 8 Dicembre 2021
Omicron, Pfizer: «La variante neutralizzata dalla terza dose del vaccino»

La variante Omicron del Sars-CoV-2 è stata neutralizzata da 3 dosi di vaccino. La notizia arriva da Pfizer/BioNTech dopo test effettuati in laboratorio, secondo i quali moltiplica fino a 25 volte gli anticorpi e garantisce un livello di protezione simile a quello osservato dopo due dosi contro il virus originale e le varianti finora conosciute.

E si dicono pronti ad aggiornare il vaccino, se necessario, con i nuovi lotti a marzo.

Speranza: «Aspettiamo le valutazioni di Oms, Ema e Aifa»

L'ipotesi che tre dosi Pfizer, come annunciato dal colosso farmaceutico, possano neutralizzare la variante Omicron, trova cauto il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Aspettiamo - ha detto ad Accordi e Disaccordi sul Nove - il giudizio delle autorità internazionali. Aspettiamo che le loro valutazioni si consolidino. Non c'è ancora un giudizio finale e l'impatto della variante non è ancora certo. Non possiamo seguire altre valutazioni. Per me - ha concluso - il riferimento sono le autorità internazionali come l'Oms, l'Ema e la nostra Aifa».

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I primi dati

I primi dati sull'efficacia dei vaccini rispetto alla Omicron dicono che la variante riduce significativamente gli anticorpi generati dal vaccino di Pfizer e BioNTech, secondo un piccolo studio preliminare condotto in Sudafrica e pubblicato su medRxiv. I guariti dall'infezione che hanno ricevuto una vaccinazione di richiamo avranno una maggiore protezione.

Lo studio

Lo studio preprint, non ancora sottoposto a revisione paritaria e condotto all'Africa Health Research Institute, ha testato 14 campioni di plasma di 12 vaccinati, di cui 6 infettati precedentemente. Il calo di capacità anticorpale di neutralizzare Omicron rispetto al virus originale è stato di 41 volte. «I dati su Omicron che emergono dal Sudafrica suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione, ma sono necessari più dati per trarre conclusioni più solide», commenta il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Ghebreyesus in un briefing da Ginevra, aggiungendo che «ci sono anche alcune prove che Omicron provochi una malattia più lieve rispetto a Delta».

Guarito il 'paziente zero'

È intanto guarito il manager Eni di Caserta, il primo contagiato in Italia dalla nuova variante, e con lui anche la moglie, i due figli, la madre e una badante; resta invece contagiata la suocera del professionista. Risultato positivo al Covid il 16 novembre scorso dopo essere tornato da un viaggio in Mozambico, il 27 novembre, in seguito al sequenziamento del suo materiale genetico, era emerso poi che la positività riguardava la nuova variante sudafricana denominata Omicron. «Abbiamo superato una dura prova. Il vaccino ci ha fatto stare tranquilli. Chi è restio si vaccini», esorta il manager. La variante di Omicron per ora, riferisce l'Oms, è stata segnalata in 57 paesi e si prevede che il numero continuerà a crescere. Alcune caratteristiche di Omicron, tra cui la sua diffusione globale e il gran numero di mutazioni, suggeriscono che potrebbe avere un impatto importante sul corso della pandemia.

I casi in Europa

In Europa nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 63 casi di positività dalla variante Omicron, e sono in crescita come riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) aggiornando il computo dei contagi dalla nuova variante. In totale sono 337 i casi confermati nell'Unione. Sono invece 21 i Paesi membri in cui Omicron è presente con Estonia e Liechtenstein che entrano nell'elenco. Il Paese con il maggior numero di casi (83) è la Danimarca, seguita da Olanda (36) e Portogallo (32). Secondo il Centro fuori dall'Ue i casi di Omicron nel mondo ammontano a 1121. In Italia l'Istituto superiore di Sanità nella piattaforma ICoGen parla di «13 casi confermati di variante Omicron: 7 del cluster campano; 3 in Veneto; 1 rispettivamente in Piemonte,Sardegna e Bolzano».

Del totale dei 13 casi, 12 sono importati o contatti di importati. Per uno (in Veneto) sono in corso indagini. «In corso anche il sequenziamento di altri 4 casi sospetti». E dall'Università Campus Biomedico di Roma arriva lo studio, appena terminato, e in revisione, di cui è autore l'epidemiologo molecolare, Massimo Ciccozzi, su mutazioni e infettività, secondo il quale la trasmissibilità sembra maggiore di Delta e Delta+ ma non per gravità e pericolosità. Concetto espresso anche dal direttore esecutivo dell'Africa Health Research Institute, Willem Hanekom evidenziando che «la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che gli attuali vaccini proteggeranno ancora da malattie gravi e morte di fronte all'infezione da Omicron. È quindi fondamentale che tutti vengano vaccinati».

 
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Ultimo aggiornamento: 22:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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