No vax, complottisti, terrapiattisti e sfiduciati: secondo il Censis lo stress da Covid ci ha reso più irrazionali

Per il 6% il virus non esiste. Uno su dieci ritiene inutile la vaccinazione

Sabato 4 Dicembre 2021 di Diodato Pirone
Censis: No vax, complottisti, terrapiattisti e sfiduciati, lo stress da pandemia ci ha reso più irrazionali

Che Italia è quella che sta uscendo (si spera) dalla pandemia? Molto sfiduciata, parecchio irrazionale con addirittura tre milioni di connazionali che credono che la terra sia piatta, impoverita, sempre più senza figli, terribilmente ingiusta verso le donne e i giovani che continuano a restare ai margini. Eppure... Eppure a sfogliare le 483 pagine del Rapporto si avverte un timido, sottilissimo filo rosso di speranza. «Possiamo ridare vita anche a quella parte di società italiana che si sente senza lievito, a patto di tornare a progettare, anche per vie verticali. Dall'alto. Fra mille difficoltà emerge un tentativo di persuadere la società che vale la pena ritornare a puntare sul benessere e sul futuro», spiega il direttore generale Massimiliano Valerii. «Dobbiamo dimenticare e restituire - rincara la dose Giorgio De Rita, segretario generale - Usammo questi due verbi per il Rapporto del 1983 per sottolineare che l'Italia usciva dal dramma del terrorismo e imboccava una strada nuova».

VOGLIA DI FUTURO

Già, questo è il punto: quale strada? Chi la indica? E come si sceglie? «Serve un cronoprogramma delle riforme e scelte molto profonde sia dello Stato che dei privati», sottolinea il Censis. Che però non si sbilancia. I sociologi di Piazza Novella colgono i sintomi di una nuova voglia di futuro della società italiana sia nella riscoperta della solidarietà minuta che nella forte crescita economica in atto. Nel piatto positivo della bilancia c'è poi la capacità delle imprese italiane di esportare riposizionandosi alla grande nelle nuove filiere corte che stanno sostituendo quelle della vecchia globalizzazione pro-asiatica. Gli analisti romani intravedono «segnali che indicano un'aspirazione collettiva e condivisa di risalita, se non di ricostruzione».
E tuttavia, se il Censis preme affinché vengano ricostruiti «luoghi» sociali «che ospitano il pensare» (non solo le università ma anche l'associazionismo sindacale, di categoria e persino i partiti) sottolinea che si tratterà di un cammino difficile. «L'Italia sta lasciando una crisi per avviarsi verso una transizione.

Ma la trasformazione richiede sacrifici», ha spiegato De Rita non nascondendo qualche dubbio sulla capacità di coinvolgere gli italiani in sfide complesse.

 

La prudenza dei ricercatori Censis si spiega con l'incredibile profilo dell'Italia in uscita dalla pandemia. Non a caso ai margini della presentazione del Rapporto si faceva notare l'enorme contrasto fre due notizie emerse ieri: da una parte i lusinghieri complimenti all'Italia per la gestione anti-Covid da parte della cancelliera Angela Merkel e dall'altra il nuovo record di evasione dell'Iva che ci vede al primo posto in Europa.
Quella italiana è dunque una società profondamente squilibrata, con fragilità inimmaginabili.

Se il dato sulla diffusione del terrapiattismo fa sorridere, ce ne sono altri tremendi. La sfiducia è enorme. Per l'87% degli italiani non c'è più correlazione fra l'impegno sul lavoro e una retribuzione adeguata. L'81% non crede che far studiare al massimo livello i propri figli ne determini un buon futuro. L'Italia fa lavorare appena il 54,6% delle sue donne. E' il livello più basso d'Europa. Impressionante la tabella sulle retribuzioni. L'Italia è l'unico Paese fra i 30 più industrializzati al mondo nel quale negli ultimi 30 anni le retribuzioni medie lorde sono diminuite. Il calo è del 2,9% mentre in Germania nello stesso periodo il potere d'acquisto è salito del 33,7% e negli Stati Uniti addirittura del 47,7%.

La pandemia ha fatto impennare i poveri con due milioni di famiglie (il doppio in un anno) che vivono in povertà assoluta. Il calo dei prezzi delle case ha poi asciugato anche i patrimoni nonostante l'aumento del valore delle azioni. Quasi 9 milioni di pensionati aiutano figli e nipoti e 7 milioni di giovani, anche non giovanissimi, ricevono soldi da genitori e nonni.

La pandemia si è innestata su questa sconfortante situazione di fondo e sta determinando un'ondata di irrazionalità senza precedenti animata da superstizioni premoderne e speculazioni complottiste.
Di qui circa 3milioni di italiani (il 5,9%) per i quali il Covid non esiste e quelli (il 10,9%) per cui il vaccino è inutile e inefficace, ma c'è anche la tecno-fobia di chi (il 19,9%) considera il 5G uno strumento per controllare le menti e poi c'è il negazionismo storico-scientifico dei terrapiattisti (il 5,8%) o di chi (il 10%, cioè 6 milioni di italiani) è convinto che l'uomo non sia mai sbarcato sulla Luna, fino ai cospirazionisti (ben il 39,9%) che credono che i migranti stiano sostituendo gli italiani. Secondo i ricercatori del Censis si «tratta di un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico che è però la spia di qualcosa di più profondo: troppe aspettative che restano insoddisfatte».



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Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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