Omicron, boom di "no test": «Basta tamponi, siamo stanchi della quarantena e dell'isolamento»

Un fenomeno in aumento, che rappresenta un pericolo per i più fragili

Sabato 9 Luglio 2022 di Alessandro Rosi
Omicron, boom di "no test": «Basta tamponi, siamo stanchi dell'isolamento»

«Non farò più tamponi, neanche ai miei figli». Sono i "no test", ovvero tutte quelle persone che sono stufe di sottoporsi ai test per verificare se si è positivi a Omicron. Ora chi risultata deve isolarsi per almeno dieci giorni dal primo tampone positivo, di cui gli ultimi tre senza sintomi (esclusi perdita di gusto e olfatto). Mentre scendono a sette i giorni di isolamento per chi ha ricevuto la dose booster del vaccino e per chi ha completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni. Ma si può uscire dall’isolamento soltanto dopo un test negativo. Se invece si è ancora positivi al test molecolare o antigenico, e non si presentino sintomi da almeno 7 giorni (esclusi perdita di gusto o perdita di olfatto), si potrà interrompere l’isolamento al termine dei 21 giorni. Troppi per molti. Motivo per cui si evita di eseguire un test covid.

Quarta dose, chi deve farla e quando? Atteso per lunedì il via libera agli over 60. Ma i virologi si dividono

Omicron, boom di "no test"

Se le Regioni sono in pressing nei confronti del Governo per chiedere la diminuzione della quarantena per gli asintomatici, crescono le testimonianze di persone che evitano di sottoporsi a tampone. Ma anche quelle di chi effettua un test fai da te, risulta positivo, e continua a circolare. «Un collega è venuto l'altro giorno a lavoro che era positivo - racconta Fabrizio, avvocato di uno studio legale in Prati -. La paura che possa contagiarmi c'è». Sebbene Omicron abbia sintomi più lievi, il rischio che possa manifestarsi in forma grave esiste. Anche per i più giovani. «La prima volta che l'ho contratto ho avuto un paio di giorni la febbre a 38 - spiega Maria, impiegata presso uno studio notarile di Roma -, ma la seconda volta sono stata peggio. Da più di sette giorni sono a casa con la febbre». Dove si è contagiata? «In barca, eravamo in viaggio per l'isola di Ponza, siamo risultati tutti positivi dopo la partenza. Un incubo».  

.

 

Anche i Francia cresce il numero di persone contrarie ai tamponi

In Francia da giorni si superano i 100mila contagi. È la settima ondata, spinta dalle ultime varianti Omicron. Come raccontato su Lemonde.fr, Laure, 36 anni, è ancora positiva una settimana e mezzo dopo il primo tampone. È esausta "psicologicamente" da oltre due anni di pandemia e "non riesce più a resistere senza vedere nessuno" .

Inoltre aveva già avuto il covid, insieme al marito e ai due bambini, gennaio scorso. "Mio figlio conosce la scuola solo ai tempi del Covid-19, con le mascherine, senza uscite scolastiche e senza feste. Quindi non ho avuto il coraggio di togliergli quel poco a cui finalmente aveva diritto quanto è risultato positivo". E così gli ha permesso di andare comunque al coro della scuola. Senza mascherina, ammette, ma all'aria aperta e facendo attenzione a stare alla larga dalla folla dei genitori. Un fenomeno in aumento quello delle persone stufe dell'isolamento e quarantena. Ma che rappresenta un pericolo per i più fragili.

Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci