Nave Diciotti a Trapani, Mattarella chiama Conte, sbloccato lo sbarco dei migranti. «Stupore» al Viminale

Giovedì 12 Luglio 2018
Nave Diciotti a Trapani, Conte: sta per iniziare lo sbarco. Mattarella si informa, «stupore» al Viminale
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Dopo un tira e molla durato tutto il giorno è cominciato alle 23 per terminare verso mezzanotte lo sbarco dei 67 migranti da nave Diciotti ormeggiata nel porto di Trapani. A scendere per primi sul molo Ronciglio sono stati i due migranti indagati dalla Procura per violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, Sono il sudanese Ibrahim Bushara e il ganese Hamid Ibrahim. Entrambi erano scortati dalla polizia.

Per loro, twitta il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, «la pacchia è finita».

Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha definito la lunga attesa della Diciotti «una vicenda surreale, degna di una storia di Pirandello». «L'importante per il momento - ha osservato - è che tutto è finito bene grazie anche all'intervento dei due presidenti» A bordo della Diciotti c'erano anche tre donne, due minorenni non accompagnati, un pakistano di 16 anni e un egiziano di 17. Il numero maggiormente numeroso era rappresentato da migranti provenienti dal Pakistan che sono 23. Sono 12 quelli che arrivano dal Sudan, 10 dalla Libia, sette dalla Palastina, 4 ciascuno da Marocco e Algeria, due dall'Egitto, e uno ciascuno da Ciad, Nepal, Yemen, Ghana e Bangladesh. Una delle donne ha una ferita a un piede. La sua condizione è sotto valutazione medica e potrebbe essere ricoverata in ospedale, assieme al bambino che è con lei. Gli altri saranno condotti nel Cie di contrada Milo

La nave Diciotti era ferma dal pomeriggio nel porto di Trapani, ma «lo sbarco era ormai prossimo», aveva detto in in tarda serata il premier Conte annunciando la fine delle operazioni di identificazione dei migranti. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue con attenzione la vicenda e ha avuto anche contatti con il presidente del Consiglio. Al Viminale ci sarebbe stupore per gli interventi del Quirinale. 

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Salvini per tutto il pomeriggio non aveva dato il via libera allo sbarco: «Io non voglio farmi prendere in giro. Finché non c'è chiarezza su quanto accaduto io non autorizzo nessuno a scendere: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità», aveva detto il ministro riferendosi alle presunte minacce che un gruppo dei 67 migranti avrebbe rivolto all'equipaggio della Vos Thalassa prima di essere trasferito sull'imbarcazione della guardia costiera. Poi, in serata e dopo la telefonata di Mattarella, i toni si attenuano: «Appena finite le indagini, appena si saranno raccolti tutti gli elementi che permetteranno di indagare e poi di arrestare chi ha commesso episodi di violenza, tutti potranno scendere» dalla Diciotti, «anche perché prima scendono prima testimoniano su chi li ha commessi», ha detto Salvini. Quanto ci vorrà? «Non tanto. Nelle prossime ore, mi auguro in nottata» ha aggiunto. 

Nei contatti che Mattarella ha avuto nel pomeriggio con iConte emerge tutta la delicatezza di un «caso» che non sembra avere precedenti. Perché quando, dopo tre giorni di navigazione e con oltre sessanta persone a bordo, Matteo Salvini si rifiuta di «autorizzare» equipaggio e migranti soccorsi a scendere dall'imbarcazione, la tensione si alza a livelli di guardia. Il Capo dello Stato avrebbe sottolineato la situazione dei minorenni, delle donne e delle persone con problemi di salute che si trovano a bordo, ribadendo l'opportunità che siano fatti sbarcare dalla nave.

«Se qualcuno autorizza lo sbarco al mio posto se ne assumerà la responsabilità», ha tuonato Salvini. Con toni che sempre secondo fonti parlamentari, poco possono aver fatto piacere al Quirinale. Il ministro solo lunedì è stato ricevuto da Mattarella per un incontro da lui fortemente voluto. Un incontro che aveva rischiato di saltare per toni e richieste del leader della Lega, che dal capo dello Stato auspicava un intervento a difesa del partito contro la sentenza sui fondi da restituire. Mattarella ha tenuto il punto, non parlando delle scelte della magistratura, e ha ascoltato il ministro sull'attività del suo dicastero e del governo, riportando il colloquio nell'alveo dei rispettivi ruoli istituzionali. Ora la vicenda della nave Diciotti ha di nuovo fatto finire le mosse del ministro all'attenzione del capo dello Stato. E ha indotto il presidente del Consiglio, chiamato più volte negli ultimi giorni a mediare tra i suoi ministri, a far valere la sua autorità nel governo.


I migranti sono in buone condizioni. Un medico è salito sull'imbarcazione della Guardia Costiera per visitare i profughi e ha escluso emergenze sanitarie. 

Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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