Cardarelli di Napoli, morto in bagno: «Qui siamo abbandonati». C'è l'inchiesta della Procura

Venerdì 13 Novembre 2020 di Cristiana Mangani
Cardarelli, morto in bagno: «Qui siamo abbandonati». C'è l'inchiesta della Procura

Le immagini scioccanti del paziente morto nel bagno dell'ospedale Cardarelli di Napoli sono ora al centro di una inchiesta giudiziaria, aperta dalla procura partenopea. Giuseppe C., 84 anni, era in attesa di una collocazione e stava ricoverato nell'Area sospetti del pronto soccorso, con una probabile infezione da Covid-19.

Il primo tampone effettuato era risultato positivo ed era in attesa del secondo. Aveva diverse patologie: ipertensione, diabete, un aneurisma per il quale era stato operato in passato, e una polmonite sospetta, tipica del virus. Ma non ha fatto in tempo ad avere le cure necessarie, perché è stato trovato senza vita davanti al lavandino del bagno del reparto di pre-triage dal personale dell'ospedale che aveva notato una permanenza eccessiva dell'uomo nella toilette.

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L'AUTOPSIA
Da una prima analisi sembra che, a ucciderlo, possa essere stato un infarto, forse provocato da un improvviso e forte calo di ossigeno. I pm hanno disposto l'autopsia per accertare in maniera inequivocabile la natura del decesso. Vogliono anche capire se chi lo ha sottoposto ai primi controlli, abbia compreso la gravità della sua situazione.
Nel frattempo le immagini della morte hanno fatto il giro del web scatenando reazioni e polemiche. Il video è stato girato, mentre i soccorritori si erano allontanati per andare a prendere una lettiga. «È deprecabile - commenta il direttore generale dell'ospedale napoletano, Giuseppe Longo - che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell'opinione pubblica». Proprio per questo, e per «il rispetto dovuto alla sofferenza della famiglia», aggiunge Longo, la direzione strategica del Cardarelli ha avviato un'indagine interna per accertare chi e in che modo abbia girato e diffuso quelle immagini.
La polizia, anche in presenza di una denuncia presentata dai familiari della vittima, ha acquisito la documentazione clinica e il video. Sono state raccolte, poi, le testimonianze delle persone presenti e le immagini dei sistemi di videosorveglianza, che potrebbero permettere di ricostruire il momento in cui C. è entrato in bagno.
Il più grande ospedale del Sud è da giorni sotto stress, impegnato nella battaglia contro il Covid e con il pronto soccorso intasato di pazienti infetti e sospetti. Spiega ancora Longo: «Che un decesso avvenga in un bagno è una notizia che probabilmente deve essere diffusa. Per noi la vita è sacra dall'inizio alla fine, ma il video è deplorevole».

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L'AUTORE
Alla fine si è fatto avanti l'autore delle riprese: un paziente anche lui, Rosario Lamonica: «Ho girato quelle immagini - ha chiarito - perché volevo far vedere quello schifo: quando ho chiesto aiuto nessuno mi dava ascolto, c'è stato pure chi mi ha detto fatti i fatti tuoi. Ho provato io a soccorrere l'uomo in bagno. Ero da due giorni in ospedale per problemi di respirazione. Quella persona era con me in stanza, insieme con altri vecchietti che io, che stavo meglio, aiutavo. Quel video e anche altri li ho girati e messi su Facebook per far capire che lì ci trattano come appestati, anziani abbandonati e lasciati soli, come è successo a quel vecchio morto in bagno, che era vivo quando sono entrato». Parole che hanno suscitato la reazione di Fiorella Paladino, primario del Pronto soccorso del Cardarelli: «Più volte - ha reagito - le nostre infermerie hanno dovuto chiedere a Lamonica di allontanarsi dalla strumentazione medica e dai monitor di sorveglianza di altri pazienti. Un uomo che nel breve tempo nel quale è stato ricoverato ha tenuto un comportamento ossessivo. Le sue accuse sui social sono del tutto false».
 

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Ultimo aggiornamento: 15:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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