Migranti, Ocean Viking sbarcherà a Taranto: l'Italia ha concesso il porto

Lunedì 14 Ottobre 2019
Migranti, Ocean Viking sbarcherà a Taranto: l'Italia ha concesso il porto
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Passato il vertice di Malta del 23 settembre e quello di Lussemburgo del 7 ottobre, la situazione non è cambiata: non c'è ancora il meccanismo per la distribuzione automatica dei migranti salvati dalle navi ong. La Ocean Viking con i 176 soccorsi ieri al largo delle coste libiche - tra di loro donne incinte e bambini - arriverà così a Taranto. Il Viminale ha concesso in serata il 'place of safety' richiesto dalla nave. Intanto, non si fermano gli sbarchi: in 200 sono arrivati all'alba a Lampedusa su tre barconi e 108 a Roccella Jonica (Reggio Calabria) a bordo di due piccole imbarcazioni. Alarm Phone segnala un'altra imbarcazione, con 75 persone, in pericolo al largo della Libia. «Non c'è un'emergenza sbarchi, il sistema tiene», assicura il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia (M5S). Attacca invece la Lega: «senza Salvini gli sbarchi sono triplicati».

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Naufraga, poi, nell'Egeo un barcone con migranti dirette verso le isole greche: un bambino è morto ed un altro risulta disperso.

La Ocean Viking di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere ha soccorso in due distinte operazioni 176 persone ad una quarantina di miglia dalle coste libiche. Ha rifiutato Tripoli come 'place of safety' proposto dalle autorità libiche e si è diretta verso nord chiedendo il 'pos' ad Italia e Malta. «Uomini, donne, bambini hanno attraversato un viaggio terribile e spaventoso in mare», ha detto Frederic Penard, direttore delle operazioni di Sos Mediterranee. Finora, aggiungono le ong, «i governi della Ue non sono riusciti a istituire un meccanismo prevedibile di sbarco in conformità con il diritto marittimo. Gli accordi ad hoc non possono essere la soluzione. Invitiamo i governi a porre fine a questa situazione inaccettabile». In serata dal Viminale del ministro Luciana Lamorgese arriva l'ok: sarà Taranto la destinazione della Ocean Viking, vista la pressione che grava su Lampedusa dopo gli ultimi massicci sbarchi. «Chiedo alla classe politica italiana, cosa bisogna aspettare ancora per una inversione nelle politiche sui migranti? Qualcuno pensa che nascondendo la testa sotto la sabbia, la situazione cambierà da sola?», chiede il sindaco dell'isola, Totò Martello.
 
 

Salvini attacca parlando di Governo «in confusione». «L'unica cosa certa di questo Governo è che in poche ore ha permesso di sbarcare in Italia ad oltre 300 migranti, 180 solo stanotte a Lampedusa», osserva. Il sottosegretario Sibilia replica: «dobbiamo - ragiona - uscire dalla narrazione, che oggi non è più quella corretta, che l'Italia è sotto un'invasione di orde di persone. Nel 2017 ne arrivavano più di 300mila, poi ne sono arrivati 21mila nel 2018 e quest'anno viaggiamo verso una chiusura leggermente superiore ai 10mila ingressi. Il nostro sistema è testato e può tranquillamente tenere questi arrivi. Non esiste un'emergenza ingressi in questo momento». I numeri dell'Unhcr sui primi nove mesi dell'anno indicano che gli arrivi via mare in Europa sono stati 80.800, in calo rispetto ai 102.700 dello stesso periodo del 2018. In Grecia i più numerosi: 46.100, contro i 37.300 dell'anno scorso; segue la Spagna (23.200, dimezzati rispetto al 2018), l'Italia (7.600, un terzo meno del 2018), Malta (2.700 contro 800) e Cipro (1.200, triplicati rispetto all'anno scorso). In Italia, considerando anche le prime due settimane di ottobre, gli sbarchi sono saliti a quota 8.700. Finora si stimano 637 morti in mare nel tentativo di fare la traversata Libia-Italia; 1.041 complessivamente le vittime nel Mediterraneo.

Ultimo aggiornamento: 20:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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