Sequestrati 60 milioni di euro ad un imprenditore: è ritenuto il tesoriere di Messina Denaro

Giovedì 2 Agosto 2018
Sequestrati 60 milioni di euro ad un imprenditore: è ritenuto il tesoriere di Messina Denaro
2

E' ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro.

La Guardia di finanza di Palermo e i Carabinieri del Ros hanno sequestrato beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 60 milioni di euro a Giovanni Savalle, esperto fiscale-tributario e imprenditore del settore alberghiero ed immobiliare. L'inchiesta che ha portato al maxi sequestro è stata coordinata dalla Dda di Palermo. Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani.  Finora per gli inquirenti è stato una sorta di signor nessuno, qualche precedente per reati economici e fallimentari, nessun coinvolgimento in inchieste su Cosa nostra. Per la Guardia di Finanza invece Giovanni Savalle, ragioniere iscritto all'albo dei commercialisti e imprenditore alberghiero - suo il resort Kempisnky di Mazara del Vallo - sarebbe uno dei “tesorieri del superlatitante. Il sequestro riguarda 22 complessi aziendali, 12 pacchetti di partecipazione al capitale di altrettante società, 28 rapporti bancari, 47 fabbricati, 8 autoveicoli e la struttura dell'ex Kempisnsky per un valore complessivo di 62.922.867 euro.
 
 


L'indagine patrimoniale che ha portato al provvedimento, che comprende anche la struttura dell'hotel, è stata coordinata dal pm della Dda di Palermo Piero Padova. A parlare dei rapporti di Savalle col capomafia di Castelvetrano è il medico affiliato alla 'ndrangheta Marcello Fondacaro che ha reso dichiarazioni anche su un altro imprenditore del settore finito sotto inchiesta, l'ex patron del Valtur Carmelo Patti, poi deceduto. Fondacaro racconta che Savalle aveva rapporti col latitante di Castelvetrano attraverso il fratello della donna con cui Messina Denaro ha avuto una figlia. L'ex cognato del boss e l'imprenditore dovevano partecipare alla realizzazione di un villaggio a Isola Capo Rizzuto che prevedeva la partecipazione al 33% di Cosa nostra e 'ndrangheta. Madre, padre e fratello di Savalle inoltre erano soci della Atlas Cementi dei mafiosi agrigentini Cascio. Recentemente Savalle è stato rinviato a giudizio per falso in bilancio in concorso con il titolare di un grosso laboratorio di analisi e ambulatorio palermitano: Locorotondo. Gli inquirenti hanno trovato Savalle di ritorno dalla Svizzera con documenti che fanno pensare all'apertura di una serie di conti esteri.

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 19:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci