Meloni lancia il liceo breve: come funziona e quali sono i precedenti in Italia

La misura permetterebbe di abbreviare il percorso di studi da 13 a 12 anni

Giovedì 1 Settembre 2022
Meloni lancia il liceo breve: come funziona e quali sono i precedenti in Italia
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«Ridurre di un anno il percorso di studio scolastico, a parità di monte ore, per consentire ai giovani italiani di diplomarsi a 17-18 anni». Suona così la proposta che campeggia nella sezione Scuola del programma elettorale di Giorgia Meloni.

E che punta al rilancio del liceo breve. Una soluzione che, accorcerebbe gli anni di studio da 13 a 12 e garantirebbe di «accedere prima al percorso universitario o al mondo della formazione professionale e del lavoro».

I precedenti 

Quella della leader di FdI non è tuttavia una ricetta nuova. Il primo a parlare di "licei brevi"  in Italia fu Luigi Berlinguer, ministro dell'Istruzione tra il 1996 e il 2000 nei governi di centrosinistra guidati da Romano Prodi e Massimo D’Alema. Ma per il primo decreto ministeriale che che li ha introdotti per la prima volta in Italia è stato necessario attendere fino al 2017. Quando l'allora ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, per l'anno scolastico successivo, ha reso disponibile la sperimentazione in 100 scuole,  salita a quota 12 durante l'anno successivo. Non è andata a buon fine, invece, il tentativo del ministro Patrizio Bianchi di estendere il liceo breve in 1000 scuole: proposta successivamente bocciata dal Consiglio superiore della pubblica istruzione.

Come funziona 

Lo sconto per i licei, da 5 a 4 anni non inficia, assicurano i promotori della misura, sulla qualità dell'apprendimento. Per garantire un'equa preparazione, gli studenti del liceo breve sono chiamati a svolgere un numero di ore annuali superiore rispetto a quello dei loro colleghi, fino a un massimo 1.050 ore. A ciò si aggiunge anche l'incentivo sui piani di studio sperimentali, attraverso l'utilizzo di tecnologie, attività laboratoriali e l'uso della metodologia Clil  (lo studio di una disciplina in una lingua straniera). 

La situazione negli altri Paesi

Anche se manca uno standard europeo per l’età di uscita dalla scuola secondaria, nei 27 paesi Ue, c'è un'equa divisione tra quelli che terminano il percorso scolastico a 18 anni (13 paesi, tra cui Spagna e Francia ) e quelli, come l'Italia , la Germania, la Danimarca che lo terminano a 19 anni (15 paesi in tutto). In Romania e Finlandia, invece, vengono offerte due opzioni (18/19 e 17/19 se si continua il ciclo di studi).

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