Marta Pellizzi, 4 tumori al cervello e la battaglia con l'Inps per l'invalidità: chi è la 33enne che ha creato l'hashtag #iononmollo

Oggi Marta Pellizzi di Imola compie 33 anni, cieca da quando ne aveva 18, si è laureata e ha scritto quattro libri. "Forza Marta" spopola sui social

Martedì 7 Giugno 2022 di Veronica Cursi
Marta Pellizzi, 4 tumori al cervello e la battaglia con l'Inps per l'invalidità: chi è la 33enne che ha creato l'hashtag #iononmollo

«Oggi è il mio compleanno, come regalo ne desidero uno solo: che scriviate un Tweet con #ForzaMarta, raccontando della mia storia. Sarà bello festeggiare così, le vostre parole a tracciare battaglie, sofferenze, lavoro di questo piccolo essere testardo». Marta Pellizzi, 33 anni, è una che non molla e nella vita lo ha ampiamente dimostrato.

Non solo quando a 18 anni un tumore le ha portato via la vista e la spensieratezza, ma anche quando la sua battaglia contro l'Inps, che nonostante la cecità non le voleva riconoscere l'invalidità, è diventata un hashtag (#iononmollo) capace di smuovere centinaia di persone da tutta Italia. Tra i suoi sostenitori anche Lapo Elkann. 

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La storia

Classe 1989, di Imola, figlia di un’operaia e di un autotrasportatore, terza di quattro fratelli, a 18 anni, in seguito a fortissime emicranie, scopre di avere un Meningioma, un tumore al cervello considerato benigno perché non ha una diffusione radicale nel corpo che porta al decesso. Intervento d’urgenza all’ospedale Bellaria di Bologna. Massa asportata. Insieme a quella se ne va la vista, non la voglia di combattere. «Da quando sono piccola - racconta Marta in un'intervista a Vanity Fair -  non ho mai lasciato niente di incompiuto: un disegno, un compito. Figuriamoci se mi arrendo adesso». E infatti è sopravvissuta a tre «mega recidive». E nel frattempo ha fatto davvero di tutto: si è diplomata, poi laureata in Scienze della comunicazione. Lavora da freelance come social media strategist. Ha scritto quattro libri tra cui Rivoluzione Telegram (Dario Flaccovio Editore, 2018). 

La battaglia con l'Inps

Giorno per giorno, conduce una battaglia contro l’Inps che, per due volte, ha tentato di privarla dell’assegno di invalidità. O meglio: nel maggio del 2021 ha il riconoscimento dell’invalidità generica e dell’accompagnamento e a ottobre 2021 fa richiesta di cecità. L’iter burocratico prevede infatti un doppio binario e la Legge consente l’accumulo dei due tipi di invalidità. Ma accade una cosa a cui lei stessa tenta a credere: il 30 dicembre del 2021 alle nove di sera le arriva il messaggio da parte dell’Inps in cui le si comunica che la sua istanza è stata rigettata: niente indennizzi per la cecità. Lei non ci sta e inizia a martellare l’Ente di chiamate, poi le arriva una telefonata: “a fine mese si presenti per una visita di verifica“, le dicono.Una bella gatta da pelare, insomma, per Marta, già duramente provata dalle vicende della sua vita. Attraverso i social (anche) parte la sua battaglia: l’hashtag #iononmollo è in trend e alla fine riceve anche la telefonata del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che le dice: “Provvederemo”. Restituita l’invalidità (meno di 300 euro al mese), ma niente accompagnamento. Marta fa ricorso. E tiene viva l’attenzione sui social «dove ho scoperto che queste cose capitano a tantissime persone. Mi batto anche per loro: mi faccio portavoce per tutte le vittime di commissioni incompetenti e avvilenti».

Gli studi

Tra una recidiva e l’altra, Marta si è laureata, ha avviato una professione come freelance e ha scritto quattro libri. «Mi sono diplomata all’Istituto Tecnico per Geometri di Imola nel 2009 come privatista - scrive sul suo sito - . Il diploma è per me stato un grande traguardo raggiunto con determinazione pur avendo l’anno prima subito un importante intervento neurochirurgico di asportazione del tumore cerebrale che mi era stato diagnosticato.Dopo il diploma tecnico e l’oggettiva perdita della vista che non mi ha consentito di proseguire gli studi nello stesso settore, ho optato per un percorso di crescita in ambito umanistico. Mi sono laureata in Scienze e tecnologie della comunicazione presso l’Università degli Studi di Ferrara con una tesi sperimentale dal titolo “Teatro e disabilità. Realtà teatrali a confronto” con il Prof. Daniele Seragnoli».

 

I racconti su Twitter

Le sue pagine social, specie quella Twitter, sono seguitissime. E' qui che Marta parla con i follower delle sfide che deve affrontare quotidianamente, dell’evoluzione del suo quadro clinico spiegando a chi la segue che il Meningioma non è un problema secondario sebbene non sia considerato un tumore maligno.  “Il meningioma è un tumore cerebrale benigno ma non buono - scrive - . Cresce a dismisura, improvvisamente e comprime il cervello. A me ha tolto la vista per sempre e lasciato danni neurologici irreversibili. 4 volte è tornato. Benigno mica tanto allora”.

Una spiegazione che ha fornito ai fan dopo che aveva confermato, proprio su Twitter, che il tumore era tornato a crescere: “Lo so, il tumore è cresciuto. Non ve l’ho detto. Solo pochi millimetri sì. Ma quei pochi millimetri nella testa possono fare ogni tipo di danno. Sento il cuore stretto in una corda di ansie profonde. Personali. Incomprensibili. È tutto assurdo. Abbracciatemi”. «Forza Marta», è l'hashtag che continua ad accompagnarla in tuttee le sue battaglie. 

Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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